martedì 29 dicembre 2009

Raggiunto un traguardo post natalizio

Stasera abbiamo mangiato gli ultimi avanzi. Non abbiamo buttato nulla!!! Yahoooooooooooooo!!!!

giovedì 24 dicembre 2009

E finalmente posso augurarvi...

Buon Natale! Buon Natale a chi ha creduto in questo blog sin dal primo giorno, Buon Natale a chi commenta, Buon Natale a chi lurka i miei deliri, Buon Natale ai buoni e non ai cattivi (e che cosa credevate, che perfida come sono scivolassi nel buonismo? Ma quando mai?).
E soprattutto Buon Natale a tutti, sperando che lo possiate passare con persone a cui volete veramente bene.
Buon Natale!
PS speriamo che il ciccione Lappone porti a tutti voi serenità, nonostante tutto quello che ci circonda in questo periodo difficile.

mercoledì 23 dicembre 2009

Serendipity

... che sarebbe quella cosa tipo che ti impegni per uno scopo e ne raggiungi un altro ancora più soddisfacente, o quelle robe new age lì (per cui l'Economa non è tanto portata).

Cosa è successo? Hanno digitalizzato la tv dell'Economa e di milioni di altre persone e non si vedono bene i canali Mediaset, la 7 è sparita ed in compenso ora sulla tv zompettano tante televendite ed i canali Rai (Extra, Storia, Yo Yo).

Dopo la sbornia iniziale di documentari e Teletubbies (danno dipendenza!!! Non iniziate a vederli, i coniglioni che passeggiano sono ipnotici), l'Economa ha spento la Tv e si è data ad altre attività, tra cui i propositi per il 2010 (li pubblicheremo a breve e vorrei che voi mi aiutaste in queste piccole imprese), l'ordine nella stanza e la scrittura creativa (sto sperimentando un pay per write, a fra poco per i commenti).

Quindi quello che dicono è vero: la Tv succhia tempo utile, e non ci fa concentrare se la teniamo in sottofondo. Diamoci un limite giornaliero (un'ora, salvo partite di calcio e film imperdibili), e scriviamo, leggiamo, comunichiamo.

Un'altra ragione? Domani ridaranno "Una poltrona per due", come ogni vigilia. Spero basti per aderire alla mia proposta.

martedì 22 dicembre 2009

I saldi dell'Economa

Forse ve l'ho già detto, ma da luglio sono a dieta, con buoni risultati (semplicemente seguendo un'alimentazione più attenta e con sgarri vacanzieri, ho perso più di sette chilogrammi).

L'Economa è molto contenta di ciò, ma a questo punto è scattato un dramma. Prima non mi entravano i vestiti, poi mi calzavano a pennello, ora sono tutti larghi.
Ho pantaloni che mi fanno somigliare ad un clown!!!
Il guardaroba aveva bisogno di una rinnovata, qualche maglione è stato comperato, ma ora mi servono i "sotto".

E cosa farà l'Economa? Squillino le trombe, rullino i tamburi, l'Economa andrà a saldi!!!!
Per prima cosa ho stilato una lista di capi che mi servono, ed ho guardato un po'di vetrine per puntarli. Ho segnato i prezzi e sono pronta all'armageddon. Ho un budget, almeno quattro capi da comperare (a meno che il Natale non mi salvi qualche cosa, ma non credo) e un listino prezzi. Saldi furbi, ovvio, non voglio più farmi invogliare dal prezzo di cose che non servono.
Comunque tra Natale ed i saldi farò un giretto, perché lo so che i presaldi sono già iniziati in alcuni posti in cui non sono cliente, ma non si sa mai.


Chi mi potrà fermare???

lunedì 21 dicembre 2009

... vi siete ricordati...

... di fare tutti i regali?
... di fare la lista della spesa per la cena ed il pranzo di Natale?
... di fare la lista delle persone a cui fare gli auguri, suddivisa per biglietti, mail e telefonate?
... di dare la mancia a chi avevate deciso se la meritasse?
... di essere più buoni?
... di aiutare qualche istituzione benefica di cui vi fidate?

Se le risposte sono tutte affermative, forse Babbo Natale vi porterà i doni.

domenica 20 dicembre 2009

Cosa vorrà dire?

  • Alla stazione Termini per la prima volta in 4 anni non c'è lo stand che regala cioccolatini.
  • I supermercati non stanno chiamando avventizi e hanno messo panettoni e pandori in offerta prima di Natale (e di marca!!!) o_O
  • I pignoramenti delle case sono aumentati del 15%.
  • Le ditte non mollano una strenna nemmeno se le ammazzi.
  • I saldi inizieranno il 2 gennaio.
  • I pre saldi aumma aumma inizieranno il 21 dicembre!!!
Please please tell us now, is there something we should know? Bhé, per vie varie ho saputo qualcosa io, e non è roseo.
Riparleremo dei Jones e del paese in ansia presto. Molto presto.

sabato 19 dicembre 2009

... siamo al dunque....

... Giovedì inizia la tre giorni del colesterolo, volevo dare solo un breve consiglio. Non iper comprate e cucinate: purtroppo gran parte dei cenoni natalizi finisce nella pattumiera il 28. Se avete avanzi, surgelate, mettete in frigo, conservate per quanto possibile, e smaltite come pranzo da ufficio o pasto.
Riunitevi domenica con amici e parenti per finire i cibi ipercalorici. Non comperate troppi dolci, ripeto, poco ma buono per qualsiasi cosa mettiate in tavola.

Tanta frutta, ricordatevene sempre, per evitare disastri con la bilancia.
Ed ora sotto con il libri di cucina, con un occhio all'Abruzzo.

martedì 15 dicembre 2009

L'Economa e i regali di Natale

Dopo la sbornia calorica viennese (da brava astemia mi sono riversata sui dolci e sui robusti piatti austriaci), sono tornata a casa e mia mamma mi ha annunciato l'arrivo di un pacchetto dall'Inghilterra.
Non era un premio, ma, semplicemente, un regalo di Natale, proprio quello dell'augusta genitrice. Consiste in una crema idratante di una nota marca un po'costosa, che avevo comperato on line. Perché? Perché la confezione da 75 ml. , comprese le spese di spedizione, costava 15 euro di meno di quella da 50 ml. vista in una nota catena di profumerie, comprensivo di sconto fedeltà.
Qualcuno è in grado di dirmi il perchè????

domenica 13 dicembre 2009

Sono tornata!

Buona domenica! Sono appena tornata da Vienna, sono andata a zonzo per musei, mercatini e ristorantini con il Radioamatore Ladino. La saliera del Cellini è ancora in restauro (GRRRRR!!!). Saluti e a domani, l'Economa Domestica.

lunedì 7 dicembre 2009

Un salutino...

... L'Economa è momentaneamente in vacanza! Tornerà a fine settimane con i racconti delle sue nuove, incredibili avventure!

domenica 6 dicembre 2009

Come incrementare le entrate

Molto spesso sui siti di economia personale ammerecani si parla dei modi per integrare le entrate; non grandi cose, chiariamoci, ma piccoli trucchi per avere qualche ricarica telefonica, qualche buono acquisto, qualche euro in più in tasca.
Sostanzialmente sono:
  • Concorsi a premio, gratuiti o meno, e raccolte punti
  • Siti di sondaggi
  • Pay per write
  • Vendita di oggetti su ebay
I pareri sono discordi: per alcuni vale la pena perderci tempo, per altri no. Qual è la mia opinione? Ovvio! In medio stat virtus. Vediamo il perché. In primo luogo, sono hobby per persone che abbiano una certa familiarità con il mezzo informatico. Una linea ADSL, un bell'antivirus e parecchia confidenza con la dattilografia fanno risparmiare tempo e quindi denaro in tutto, figuriamoci in questi frangenti. Iniziamo quindi dal "comincio", cioè dai
Concorsi a premio
Acquista e vinci: sono quelli che danno più soddisfazioni, perché meno persone ci partecipano e ci sono più possibilità di vincita. Il contro ovviamente è che bisogna acquistare i prodotti, quindi c'è una spesa iniziale da sostenere, più costo della chiamata telefonica (o SMS) o del caro, vecchio francobollo. Io ho inizato a giocarci grazie investendo i primi piccoli guadagni dei concorsi gratuiti.
Concorsi gratuiti: sono di solito via internet, quindi l'ADSL è indispensabile. Bisogna saper distinguere quelli truffa da quelli seri. Di solito quelli buoni sono sponsorizzati da grandi marche di detersivi o cosmetici, o dai periodici. Ci si "spizzica" bene, se si ha costanza, e c'è qualche trucchetto da sapere (consiglio numero 1: leggete sempre bene il regolamento).
Raccolte punti: le ho abbandonate, perché c'è un ricarico enorme sul prezzo dei prodotti. Ho mantenuto in vita solamente le tessere punti dei supermercati e della benzina, perché sono due categorie commerciali in cui comunque spendo dei soldi (e dei buoni pasto...). In compenso vendo quelli che mi capitano su ebay! Il ricavato lo metto nel "fondo cassa" per concorsi e giuoco d'azzardo (ah, il superenalotto..., la mia rovina!)
Quindi come gestisco i concorsi a premio? Ad inizio anno azzero e faccio un fondo cassa di 10 euro per le prime spese di francobolli e buste, e inizio a giocare pian pianino agli A&V, mentre mi impegno di più in quelli gratuiti. Se le vincite iniziano, posso allora investire di più negli A&V, puntando su quelli dei prodotti che compero comunque, collegati ai supermercati o di prodotti che posso facilmente consumare a pranzo (le vincite con le bibite ed i gelati derivano da pranzi estivi a base di questi cibi; alla fine non ne potevo più, sono mesi che non mangio gelato e non bevo bibite gasate). A fine anno, tiro le somme; il 2009 è stato sotto questo aspetto eccezionale, non credo che il prossimo anno sarà così fruttuoso....
Allora, regole base per i concorsi:
  • Sfruttate i concorsi gratuiti
  • Sfruttate i concorsi dei prodotti che acquistate di solito
  • Tra un prodotto scontato e un concorso, scegliete il primo. Se c'è un concorso su un prodotto scontato, è l'ideale (i supermercati lo fanno, mettono in offerta i prodotti su cui c'è un concorso collegato alla catena)
  • Fatevi un budget per i concorsi e non sforate: io ho i soldi per i concorsi da una parte, e non prendo i soldi che da lì
  • Datevi un periodo d'esercizio e scrivete entrate ed uscite. Azzerate i conti a fine anno
  • Studiate bene i regolamenti e le date di scadenza
  • Datevi dei limiti temporali per partecipare ai concorsi: tot ore a settimana, tra preparazione, partecipazione, studio dei regolamenti eccetera
  • Comperate le buste da lettera all'ingrosso, si risparmia tantissimo

Alla prossima per le altre attività

sabato 5 dicembre 2009

Un paese in ansia

Vi ricordate gli articoli sullo stare al passo con i Jones? Bene. Il Censis ha pubblicato un'attenta analisi economica sulla situazione italiana. Udite udite, avevo ragione. L'Italia "vive in ansia".

Perché? Perchè le persone non hanno cambiato mentalità, hanno tagliato le spese, ma hanno sperato che la crisi fosse qualcosa di passeggero, ed hanno mantenuto integre le strutture economiche che "una volta" erano alla base del sistema/Italia (banche piccole e legate al territorio, piccole e medie imprese, lavoro "nero" per integrare lo stipendio), quelle del cosiddetto "paesone". Non sono stati effettuati i cambiamenti che molti economisti ritengono necessari per far ripartire l'economia in Italia, in attesa che i settori traino dell'industria, soprattutto quelli legati all'acquisto da parte di paesi esteri, ricevessero nuovi ordini. Ordini che non stanno arrivando, anzi, alcune delle più prestigiose griffes del Made in Italy hanno chiuso i negozi all'estero. Gli italiani hanno retto con varie fonti di sostentamento (intaccando i risparmi, facendosi prestare soldi dai parenti o da banche, lavorando in nero...), senza, quindi, pensare ad una strategia durevole.
Il problema è che anche queste risorse sono al collasso e, per di più, sta finendo la Cassa integrazione per quelle persone la cui azienda è entrata in crisi nel 2007/2008. Stiamo in ansia, veramente. Aspettiamo il 2010 per vedere cosa succederà.

mercoledì 2 dicembre 2009

Il rapporto costo degli oggetti per ora di lavoro

Lo facevo prima di iniziare a lavorare "da adulta". Facendo tanti piccoli lavoretti, di cui un giorno vi parlerò (ah, se avete figli, benedite il cielo che non abbia mai pensato di intraprendere la carriera di insegnante), avevo un rapporto molto "fisico" con il denaro (tipo, mazzette di banconote da dieci neuri da rimirare estasiata prima di versarle in banca).

Ora non più (maledetti bonifici), ma ho mantenuto una buona abitudine dei bei vecchi tempi andati: quando devo comperare un oggetto, valuto quanto del mio lavoro vale. Sì, proprio quante ore, giorni, o settimane, devo alzarmi alle 5,30, andare in ufficio, lavorare e guadagnarmi la busta paga per permettermi quello sfizio. Bhé, non ci crederete, ma nove volte su dieci rinuncio: non ne vale la pena!!!

Non avendo più il rapporto fisico con i soldi, riesco così a capire quanta fatica debba fare per comperare qualcosa, e funziona!
Sotto Natale è dura, lo so, ma ci si può provare. Are you ready????

domenica 29 novembre 2009

Maledetta la spesa di Natale...

... mi scuso con i miei 24 lettori (uno in meno di Manzoni), ma il Natale e le scadenze correlate quando arrivano arrivano, e sono rimasta indietro con i post!
Prometto che in settimana avrete mie notizie (ghigno minaccioso). Un saluto, l'Economa Domestica

domenica 22 novembre 2009

Un rivoluzionario metodo di budgeting

Ve lo avevo promesso, ed è ora di proporvelo. Direttamente dall'Ammereca, un rivoluzionario metodo di budgeting che permetterà a voi e ai vostri cari di risparmiare un sacco di soldoni.

E'vero che avete iniziato a tener conto di tutte le spese come mi avevate promesso, VERO???
Ed è vero che sapete più o meno quanto in un mese dovete accantonare per mutuo o affitto, bollette (divise per tipo), manutenzione auto (benzina, bollo, assicurazione...), spesa, vestiti ecc. ecc.?

Bene. Ora andiamo al sodo. Prendete tante buste da lettera quante sono le vostre voci di spesa e scrivetevi sopra a caratteri cubitali le varie voci (auto, mutuo....).
Quando prendete lo stipendio, suddividete (fisicamente o con un bel foglietto con una cifra scritta) tutta la somma: dovrebbe avanzarvi qualcosa che metterete nel fondo d'emergenza. Ora il vostro scopo per il mese è di sopravvivere toccando solamente le spese "vive" (spesa, mutuo mensile, benzina auto...), magari limando qua e là. Quello che avanza, va al "pizzo" (messo da parte), per abbattere qualche debito se ne avete o nel fondo d'emergenza.

Ma.... non vi ricorda qualcosa? Tipo i racconti delle nostre mamme e nonne, che mettevano lo stipendio dell'uomo di casa in tante buste per mandare avanti la casa? Oh guarda, in America come al solito hanno scoperto l'acqua calda!

Ed ora filate al lavoro, prepariamo le buste che il 27 si avvicina (e Natale anche....).

venerdì 20 novembre 2009

Il consiglio del giorno: creme idratanti non adatte

Avete qualche crema idratante non usabile perché vecchia, troppo grassa o troppo profumata? Usatela per curare la pelle... di scarpe e borse. Massaggiatela con una spazzola morbida, fatela riposare per un paio di minuti, e lucidate con un panno morbido. Avrete scarpe e borse tirate a nuovo.

Ah, se avete problemi di muffa su scarpe e borse, pulite la patina ben bene con cotone idrofilo e... disinfettante per piccole ferite (quello verde....). Poi idratate la pelle; ripetete ogni settimana finché le muffe non saranno sparite.

giovedì 19 novembre 2009

Ricette furbe: il Pan di Spagna

Come penso sappiate, l'Economa è un po'pazzarella in cucina. Incapace di provvedere ad un pasto decente (causa combattiva madre che difende la postazione), si è specializzata in alcuni cibi particolari. Il problema è che è pure diventata bravina con degli ossi duri, quali il Pan di Spagna.
Il Pan di Spagna (anche detto Pizza sbattuta) è un impasto montato con le uova, quindi privo di lievito. La sua morbidezza viene creata con una particolare lavorazione, che andremo prontamente a descrivere.

Ingredienti

4 uova
150 zucchero
150 farina
Burro e farina per lo stampo
4 cucchiai di acqua a temperatura ambiente

FINE.

Attrezzatura

1 sbattiuova con gli attributi (eh sì, deve proprio averceli e vedremo perché)
1 bilancia
1 ciotola
1 spatola leccapentole
1 stampo rotondo da 24/26 cm
1 setaccio

Svolgimento

Imburrare ed infarinare lo stampo e mettetelo in attesa. Prendere la ciotola, sgusciarci le uova intere, aggiungere l'acqua e lo zucchero.

Prendere lo sbattiuova, inserirlo nella ciotola, mettere in azione e montare per almeno 10 minuti incorporando aria (dopo 2/3 minuti inclinate le fruste e/o la ciotola).

Ad un certo punto l'impasto scriverà: sollevando un poco di composto, non ricadrà a piombo nella ciotola, ma rimarrà per un certo tempo in superficie. A questo punto, se lo sbattitore non si sarà sucidato prima, spegnetelo ed accendete il forno a 180 gradi Celsius.

Ora inizia la fase delicata: setacciate la farina pian pianino nel composto e mescolatela con estrema delicatezza con una spatola leccapentole, con un movimento continuo dal basso verso l'alto, girando man mano la ciotola. Versatene poca per volta.

Attenzione a non smontare il tutto, altrimenti verrà una ciofeca somma. Non appena tutta la farina sarà stata incorporata, smettere di girare e versare nello stampo (sempre con delicatezza) e metterlo nel forno che sarà arrivato nel frattempo a temperatura; non aprire per nessun motivo prima della mezz'ora. Dopo 30 minuti prova stuzzicadenti (inserendo uno stuzzicadenti NUOVO nel dolce, dovrà uscire asciutto); nel caso necessitasse, date qualche altro minuto di cottura.


Varianti

Sostituire parte della farina con il cacao, mescolare bene le due polveri prima di iniziare l'inserimento nel composto montato.

Un mezzo cucchiaino di succo di limone smorza il sapore delle uova

Si possono mettere vanillina o altri aromi (sapete che io non li amo...)

Può essere servito anche come accompagnamento a salumi (salame dolce del tipo corallina laziale o strolghino parmense)

Buon appetito!

mercoledì 18 novembre 2009

Il consiglio del giorno: blocchetto per gli appunti

Portate sempre con voi un piccolo blocco per gli appunti ed una penna: servirà a prendere nota di idee, cose da fare, scrivere cosa manchi in casa. Createne uno con fogli di riciclo e usate le matitine pubblicitarie. Non vorrete mica comperarne uno e far tagliare dei poveri alberi, vero???

martedì 17 novembre 2009

Perché costruire un fondo di emergenza?

Come vi avevo accennato, negli Stati Uniti con la crisi si è rivalutato il concetto di fondo di emergenza. Negli Stati Uniti la propensione al debito e al credito al consumo è molto più alta rispetto all'Europa (e soprattutto all'Italia), quindi è sempre stato molto facile indebitarsi sempre di più per spese impreviste (spese sanitarie, spese per l'auto...).

Con la crisi, e la riduzione delle possibilità di guadagno, l'indebitamento è divenuto un problema gravissimo e c'è stato il cosiddetto "credit crunch" (la stretta del credito, in soldoni).

I consumatori hanno allora iniziato di nuovo a risparmiare il possibile, per affrontare spese che altrimenti sarebbero state coperte con le carte di credito. In Italia il problema sta assumendo diversi connotati: i forti legami familiari fanno sì che ci si rivolga a parenti (genitori in primis) prima che alle banche.

Nonostante questa risorsa, stanno comunque aumentando cambiali in protesto e assegni scoperti, di tutti gli importi, perché anche i nostri genitori iniziano ad intaccare i loro risparmi più del dovuto. Molte famiglie non sono in grado di affrontare una spesa imprevista di 500 euro! Se si rompe il forno o il frigorifero, se all'auto vanno cambiate le gomme, se il dente che ci faceva male è proprio cariato, come possiamo affrontare la situazione?


Ecco allora una soluzione d'emergenza: il fondo di sicurezza. Vi ricordate il barattolo dei risparmi... lo abbiamo lasciato solo soletto per mesi, ed ora torna protagonista. Sarà il primo mattone di un emergency fund all'amatriciana. E'giunto il momento di contare i soldi e di agire per creare il nostro gruzzolone.

lunedì 16 novembre 2009

Inglese per economi: emergency fund

Emergency fund: fondo d'emergenza. Somma che serve a coprire spese impreviste senza dover ricorrere a debiti. Negli Stati Uniti si è molto diffuso come conseguenza della crisi, per evitare di dover ricorrere a carte di credito, carte di debito e simili.

domenica 15 novembre 2009

Dieci consigli per fare la spesa ragionata

Sarà la crisi, sarà che siamo vicini a Natale ed aumenta il bisogno di risparmiare per poi gettarsi nello shopping, ma anche i rotocalchi una volta detti "popolari" iniziano a parlare di risparmio e di "spesa furba".

Uno di questi (quello che non è nè ieri nè domani) ha pubblicato un decalogo per fare la spesa ragionata. Ve lo riassumo, aggiungendo i miei commenti e qualche altro consiglio.


  1. Chi studia l'esposizione in negozi e supermercati sa che tendiamo a comperare per gratificarci. Riflettiamo prima di comperare. Facciamo sempre la lista della spesa e rispettiamola.
  2. Fare un budget di massima suddividendo le spese per alimentari, telefono, ristoranti, abbigliamento (qui ci ritorneremo)
  3. Andate a fare la spesa da soli, in più si va, più si spenderà.
  4. Conservate gli scontrini e confrontate i prezzi dei vari supermercati (io preferisco studiare prima i volantini, prevenire è meglio che curare)
  5. Gli oggetti ad altezza occhi sono i più cari: guardate negli scaffali più in alto o più in basso
  6. Se comperate cibi freschi, tenete conto che non si conservano per molto tempo; meglio comperare di meno che gettare
  7. Se utilizzate le tessere punti, convertiteli quando possibile in buoni acquisto e non in regali
  8. Più sono grandi le confezioni, più sono convenienti. Evitare di comperare salumi e formaggi preincartati (di solito costano di più)
  9. Se dovete comperare un oggetto tecnologico, non cedete all'impulso. Decidete solamente dopo aver confrontato le varie catene di negozi e on line
  10. Utilizzate internet per cercare le offerte più convenienti
Per oggi basta, ma vi avverto: inizieremo ad avere molto spesso liste di questo genere (10 consigli, 25 metodi....). Sono molto ammerecane, e molto comode.

sabato 14 novembre 2009

Annunciazione, annunciazione!


L'Economa ha deciso cosa fare con i soldi trovati durante l'anno.

Spannometricamente per il momento siamo a 130 neuri, non saranno sufficienti, ma aggiungerò quanto manca per farmi un regalino. Comprerò.... Comprerò.... Una cosa da vecchia zia.

giovedì 12 novembre 2009

Natale economo: regali fai da te

Sono un po'l'incubo di ogni Natale: parenti volenterosi nel bricolaggiare ci regalano oggetti graziosi, ma di poca utilità. Eppure il fai-da-te può offrire spunti gradevoli per i regali di Natale, se maneggiato con cura.

Se si hanno figli piccoli: un bel collage di foto dei bambini, montato in una semplice cornice può essere una bella idea, basta che si faccia una volta sola a parente (!)

Un libro di ricette "fatto in casa": un pc, le ricette che amate di più, un po'di fantasia e tanta buona volontà vi permetteranno di creare un libro di ricette assolutamente originale e tematico (ricette per due, ricette per spendere poco, ricette per riciclare gli avanzi...)

Un calendario personalizzato: non la semplice foto inserita in un calendario, ma un calendariopersonale, in cui sono ricordate le date importanti (compleanni, anniversari...), le scadenze, e con qualche frase spiritosa o motto di saggezza.

Un cestino con sali e zucchero aromatizzato: sale al rosmarino, alla salvia, al peperoncino e zucchero vanigliato, o alla scorza di limone.

Candele in una tazzina: nei negozi dell'usato si trovano spesso a pochi soldi tazzine spaiate. Usatele come base per candele colorate.

Un vaso della memoria per le persone più grandi: contattate amici e parenti della persona a cui volete fare il regalo e chiedete loro di farvi avere ricordi e fotografie che la riguardino. Stampate le frasi e le foto su 365 cartoncini colorati (grandi come un biglietto da visita), magari aggiungendo proverbi e frasi che possano piacergli. Riempite con i cartoncini un vaso di vetro e fate un biglietto in cui spiegate che bisogna pescare un cartoncino al giorno. I ricordi faranno iniziare ogni giornata con il piede giusto. La stessa base può essere usata per un calendario giornaliero personalizzato.

Biglietti d'auguri "all'americana": fate una bella foto della vostra famiglia e inseritela nei biglietti di auguri per le persone lontane. Scrivete, al posto delle solite frasi di circostanza, una breve lettera (a mano). Fate firmare da tutti.

Avete altre idee???

mercoledì 11 novembre 2009

Il consiglio del giorno: mascara e smalto

Il mascara è secco? Aggiungete qualche goccia d'acqua calda, e mescolate con lo spazzolino: tornerà utilizzabile.

Lo smalto è secco? Mettetelo in un bicchiere di acqua bollente (attenzione!!!) che copra la bottiglietta fino a metà. Basterà a renderlo liquido quel tanto che basta.

Lavate sempre pennelli e spugne da trucco con acqua tiepida e sapone e fatele asciugare all'aria. Ucciderete i batteri (che proliferano nelle basi grasse del trucco) e farete durare di più l'attrezzatura.

Temperate le matite per gli occhi e le labbra una volta a settimana, per togliere batteri e allergeni vari.

martedì 10 novembre 2009

Natale economo: regalare soldi

In Italia regalare soldi è considerato spesso un tabù. Negli Stati Uniti invece è normalissimo che anche a bambini vengano donate piccole o grandi cifre di danaro (a partire dai 5 dollari!), tanto che esistono appositi biglietti-dono con la taschina.

A Natale qualcuno potrebbe gradire doni in danaro o equivalenti, ma chi, e soprattutto, in che forma?

Cominciamo dalle persone che si prendono cura di noi: il barista, il portiere, le lavoranti di parrucchiere ed estetiste...

Di solito io non lascio la mancia tutte le volte, preferisco dare un bigliettino natalizio con una piccola somma in occasione del Natale (di solito, 10 euro), alle persone che lavorano nei locali che frequento quasi quotidianamente.

Per i parenti, regali in danaro di solito sono graditi ai più giovani, che ancora non hanno un reddito proprio; potrebbero essere offensivi per chi già lavora. Quindi ai cuginetti, ben vengano regali in danaro, ma anche ricariche telefoniche, che per loro sono preziosissime.

Se invece qualche parente sta ristrutturando casa, si può optare per una carta regalo di una catena di magazzini, o, se si è in stretta confidenza, si può regalare una prepagata. Le carte regalo sono comode anche per le librerie, i negozi di elettrodomestici e di cosmetici.

Mai regalare danaro o carte a professionisti di cui abbiamo pagato le prestazioni; sdebitiamoci, se ne sentiamo il dovere, con un oggetto di arredamento, un cesto o un libro pregiato.

Parleremo in un post apposito della beneficenza, che, di solito, a Natale viene spesso richiesta.

lunedì 9 novembre 2009

Idee furbe per i regali di Natale: i cestini a tema

Da qualche anno i cesti di Natale, una volta strenna aziendale, hanno avuto una nuova vita: cesti da gourmet, con specialità internazionali e nazionali appaiono nei cataloghi dei grandi magazzini sin da ottobre (giuro, li ho visti). Sono però cesti molto costosi ed "impersonali", adatti più a gratificare un professionista che un amico o parente.

Rielaborazione furba del cesto natalizio? Ovvio, il cestino natalizio a tema!
Ogni persona ha una predilezione per un qualche argomento ( cinema, giardinaggio, teatro...) o per qualche cibo (thé, cioccolata, torte...). Allora perché non gratificare i nostri amici con qualcosa di piccolo, consumabile e gradito?

Per l'appassionato di giardinaggio e orticultura: una vaschetta, un sacchetto di terra, semi e un set da giardinaggio.

Per chi ama la cioccolata calda: due tazzone, due litri di latte UHT, una confezione di zollette di zucchero e due confezioni di preparato per cioccolata.

Amano i dolci al cucchiaio? Uno stampo, varie confezioni di budino o mousse, una frusta da cucina ed un cucchiaio di legno, latte UHT.

Il cinema è la passione? Un DVD, una confezione di bibita gassata, una di pop corn e una di patatine.

Alle cinque è d'obbligo il thé? Tazze, zucchero speciale (bastoncini di zucchero di canna, ad esempio) e un paio di confezioni di buon thé.

Piace pasticciare in cucina: stampo per torta, farina, stecche di vaniglia, zucchero, cioccolato da pasticceria, lievito per dolci. Versione salata: teglia, farina Manitoba, lievito per torte salate, sale di Cervia e spezie varie.

Non c'è limite alla fantasia, se siete bravi potete fare anche cestini con marmellata fatta in casa di vari gusti, per la gioia di amici golosi e co.
Si accettano suggerimenti per altre combinazioni!

domenica 8 novembre 2009

Manca poco a Natale: regali furbi

Non pensavate mica che i post sui regali di Natale iniziassero il primo dicembre, vero? Illusi!

L'Economa ama svisceratamente il Natale, le renne, il presepe, il ciccione lappone e i regali. Ama soprattutto fare i regali, che considera un modo gentile con cui ringraziare le persone e con cui rafforzare i legami.

Quindi, come al solito, analisi, programmazione ed esecuzione dei regali di Natale furbi.

Iniziamo dall'analisi: a chi fare i regali?

Ovviamente ai parenti stretti (genitori, fratelli, nonni, figli), ai parenti a cui si è più legati (zii, cugini, cuginetti), agli amici, alle persone che in qualche modo si sono prese cura di noi (medici, parrucchiera, barista), ai colleghi, ad alcuni conoscenti. Ovviamente i regali non saranno tutti dello stesso tipo e dello stesso valore, per questo è importante riflettere bene sulle persone a cui andranno. Io inizio a fare i regali di Natale a maggio, avendo bene in testa i gusti delle persone e la cifra che voglio spendere.

Iniziamo proprio con questo, scrivete una lista delle persone a cui volete fare i regali e la cifra da spendere (indicativamente), ed aggiungete 5 o 6 regali Jolly per quei conoscenti che a vostra insaputa vi faranno un "pensierino" e ai quali sarà obbligatorio contraccambiare.
Fatto questo, inizia il divertente: cercare idee originali, non necessariamente economiche e che siano gradite. Pubblicherò qualche mia ideuzza, sperando che sia di vostro gradimento.

sabato 7 novembre 2009

Biscotti per la prima colazione

... o per il thé, o per quando volete.

Ingredienti:

250 grammi farina
100 grammi acqua (potrebbe servirne un po'meno)
40 grammi burro morbido
40 grammi zucchero al velo (aumentabile)
1/2 cucchiaino miele
1/2 cucchiaino sale (io ho messo il dolce di Cervia)
1 cucchiaino ammoniaca per dolci (sì, puzza di ammoniaca quando si apre la bustina e in cottura, ma i biscotti vengono una delizia friabile).

Procedimento: Preriscaldare il forno a 180 gradi celsius per 15 minuti. Nel frattempo fare la fontana con la farina (se siete bravi, setacciate assieme farina, zucchero e ammoniaca e fare la fontana). Al centro mettere il burro, il miele e l'acqua (se siete meno bravi, anche zucchero e ammoniaca). Aggiungete piano l'acqua, poiché la farina potrebbe chiederne di meno. Impastare il tutto (si fa velocemente), e stendere a 2-3 mm di spessore. Tagliare a piacere (io ho usato sia formine che rotella, vengono bene in tutti e due i modi, la pasta è lavorabilissima) e mettere su una placca coperta di carta forno. Quando il forno è caldo, infornare per 12/15 minuti girando la placca a metà cottura. Non preoccupatevi dell'odore di ammoniaca, non si sentirà a cottura avvenuta. Sfornare e far raffreddare, avendo cura di non farvi fregare i biscotti dai parenti/amici/conoscenti presenti.

NDE (Nota dell'Economa): sì, confesso, per scaramanzia contro l'influenza suina li ho fatti a forma di maialino, ma è meglio optare per forme senza ammennicoli bruciacchiabili.

mercoledì 4 novembre 2009

Il consiglio del giorno: i cattivi odori

Molto spesso torniamo a casa e le stanze hanno un odore di chiuso non gradevole; il bagno può avere anche altre problematiche olfattivamente complesse.
Per risolvere il problema in poco tempo e con spesa quasi nulla, c'è un piccolo trucco.

  1. Aprire le finestre
  2. Prendere un pezzo di carta igienica
  3. Tenere pronto un bicchiere d'acqua
  4. Arrotolare la carta igienica e darle fuoco(!), con le consuete cautele (lontano da tende ed altri infiammabili....)
  5. Spegnere immediatamente nell'acqua
  6. Se l'odore fosse rimasto "in giro" ripetere
  7. Dopo un paio di minuti chiudere la finestra

Sembra incredibile, ma per i bagni è fenomenale.

martedì 3 novembre 2009

Carte contro contanti: il nostro rapporto con il danaro

Io non ho mai avuto una carta di credito. Carte prepagate sì (di solito vinte...), ma carte di credito mai. Vi ho rivelato in uno dei primissimi post come la "nostra" generazione abbia man mano perso il contatto fisico con i soldi, anche per il cambio lira-> euro.

Nel momento in cui i nostri Caravaggi e Raffaelli sono stati bucati da una forafogli in banca e ci sono state restituite delle carte nuove, sconosciute, senza tre zeri, il nostro piccolo mondo fatto di cento lire in un salvadanaio è sparito nel vortice europeo. Per riprendere in mano il nostro rapporto con la valuta ce ne è voluto (e, soprattutto, dopo il primo viaggio all'estero abbiamo benedetto l'euro, Ciampi e Prodi).
Se siamo ancora in fase neonatale con monete e banconote, figuramoci con le carte varie. Ovviamente, i due sistemi hanno dei pro e dei contro e, come al solito, in medio stat virtus.

Non demonizziamoli e vediamo come possiamo gestire la situazione.

Denaro contante

Pro: si vede e si tocca, quindi ci rendiamo meglio conto di quanto spendiamo. Un trucco spicciolo per limitare i danni è di non "spezzare" mai le banconote. Psicologicamente, spendiamo più facilmente monete e carta di piccolo taglio, quindi 50 euro interi sono differenti da 10 banconote da 5 euro.

Contro: Se perdiamo o ci rubano banconote, non possiamo"fermarle" in nessun modo. Un portafoglio "gonfio" di bei lenzuoloni verdi tende anche ad ingolosire eventuali malintenzionati.

Le carte

Pro: sono comodissime, bloccabili, sicure.

Contro: non ci rendiamo conto di quanto spendiamo.

Bilanciamo le spese nei due modi, e teniamo tutti gli scontrini delle carte.

A fine settimana tiriamo le somme e vediamo quanto abbia inciso la spesa in carte su.... e qui devo introdurre due concetti:



A questi due post!!!

lunedì 2 novembre 2009

I non deperibili/non alimentari

Nella furia inventariatrice in cucina, l'Economa ha rinvenuto: bibite gasate (già "terminate" ^_^), ammoniaca per dolci (colpa mia... sabato prossimo, biscotti!), fialette di aromi (non le ho comperate io e penso che verranno regalate), gelatina in fogli e in tavolette (ci sto studiando), thé e tisane (io non li bevo, ma in casa sono graditi, anche se sette scatole...), cibi ipercalorici quali cioccolata e patatine (smaltire con calma, poco alla volta, siamo tutti a dieta), cacao (ricordate i "tartufini"?), e vari liquori.

E questo è nulla: poi sono passata al "non alimentare" e lì ho avuto "la botta". Avete presente lo strano fenomeno per cui se ci si taglia e si cerca un cerotto, non ce ne è mai uno della taglia giusta, ma solo lenzuola o francobolli inadatti allo scopo?

Bene. Avete capito.

Set da trucco praticamente intonsi, rossetti inadatti, mascara asfittici, creme a metà (addirittura 2 tubi di crema per mani aperti!). Cerotti multiformato, multicolori, molto inutili. Chili di penne blu, mezzi quadernoni e blocchi, residuo universitario, libri non letti. Ho messo tutto "sotto", in vari modi che vi spiegherò man mano ne "L'angolo del consiglio". Le linee guida generali sono invece 3:

  1. Usate
  2. Regalate
  3. Gettate
Siate però onesti con voi stessi, per ogni oggetto pensate: lo userò nelle prossime 2 settimane? Se la risposta è "NO", regalatelo se utilizzabile o gettatelo.

Se la risposta invece è "SI?!, mettetelo in evidenza: più lo tenete davanti agli occhi, prima ve ne libererete. Ah, scriveteci sopra la data in cui avete deciso di usarlo. Allo scadere dei 15 giorni, se non lo avrete ancora utilizzato, tornate al punto precedente.

domenica 1 novembre 2009

Il giuoco d'azzardo. Sì, no e perché?

All'Economa non piacciono gli eccessi, e questo penso che voi lo abbiate tutti capito. Prima di parlare del gioco d'azzardo in tutte le sue forme, ho quindi aspettato un po'. Sì, ho giocato a "Win for life", no, non ho vinto a "Win for life", no non intendo giocarci di nuovo. Come del resto al "Gratta e vinci" (una volta ne ho comperato uno da 3 euro!).

Gioco al superenalotto, a tutte le estrazioni. Sono una giocatrice modesta, con un budget preciso, una microscopica speranza e, spero, un po'di buon senso.

Negli ultimi anni, man mano che avanzava la crisi economica, si sono diffusi nuovi giochi legali d'azzardo, sia on line, sia in ricevitoria, che trasversalmente possono interessare tutti gli strati sociali e culturali della popolazione italiana. Non parlerò dei giocatori patologici, ma solo delle persone che ogni settimana, o ogni giorno, dedicano una sommetta alla speranza di migliorare il proprio tenore di vita. Tutto è lecito, basta usare la moderazione e il budget.

Le speranze di fare il "colpo grosso" sono poche, ma spendere un paio di euro a settimana (totale annuale 104 euro) è anche un buon rapporto costi benefici (ci possiamo stare, dai, a sognare la fortuna). Spendere un euro al giorno diventa già più pesante (365 euro all'anno, caspiterina, non son pochi!). Spendere cinque euro al giorno fa perdere uno stipendio l'anno, e non andiamo su cifre maggiori per non spaventarci. Il gioco d'azzardo è un buon esempio di
latte factor e come tale non va subìto nè combattuto, ma semplicemente gestito.

Misurate la vostra propensione al gioco d'azzardo in base alle vostre possibilità (io spendo due euro a settimana). Mettete la somma del mese da parte, e NON toccate quei soldi se non per giocare. Finiti quelli, au revoir, ci si rivede il mese prossimo. Gli esperti di marketing fanno affidamento sul nostro cedere all'aspetto ludico (il gratta e vinci) o sulla tendenza a rigiocare le piccole vincite, è nostro dovere fregarli con le loro stesse armi. In bocca al lupo!

sabato 31 ottobre 2009

Post vietato ai maschietti

Qualsiasi uomo entri in questo post, è stato avvisato dal titolo, quindi chi è causa del suo mal...

Oggi parliamo di un argomento "scottante" per le donne in età fertile. Sì, avete capito bene, oggi parliamo di ciclo mensile; no, non andrò sul medico, semplicemente faremo qualche breve considerazione sui migliori amici delle donne in "quei giorni". Eh, lo so, il post sugli assorbenti non ve lo sareste mai aspettato, ma tant'è, pare che ultimamente vada di moda!!!

Iniziamo subito con la considerazione che noi, in confronto alle nostre nonne, siamo moooolto fortunate, poiché possiamo disporre di svariati tipi, forme e colori (!) di assorbenti. I vecchi assorbenti erano ricavati da brandelli di stoffa, gli usa e getta erano carissimi e in alcune zone contadine nemmeno si usavano; la nascita dell'usa e getta a basso costo è stata una vera rivoluzione.

Il contro di tutti gli assorbenti usa e getta è però la non facile smaltibilità, in termini ecologici, e il costo non veramente bassissimo.

Per le lettrici attente all'ambiente, però, sono in commercio la Mooncup, gli assorbenti in cotone e, signore all'ascolto, c'è il grande ritorno degli assorbenti in stoffa lavabili!!!

La Mooncup e gli assorbenti lavabili alla lunga sono anche un bel risparmio, ma diciamo che l'Economa non è ancora pronta a certe tecnologie avanzatissime, e rimane sul classico. Va poi detto che l'igiene personale in questo periodo è molto importante quindi l'assorbente va cambiato spesso, per evitare il rischio di infezioni.

Gironzolando per i supermercati, ha quindi notato un qualcosa di stupefacente: sono ritornati sugli scaffali degli assorbenti esterni che non si vedevano da 15/20 anni. Non hanno tutte le ultime tecnologie in fatto di filtro e fluff, ma hanno una certa efficacia. Perché ciò? Perché sono stati proposti come prodotti "primo prezzo" e le case "di marca" si sono adeguate, rimettendo in evidenza modelli "vecchio stile" a prezzo ribassato (ho trovato quelli di una nota marca a 0,49 euro, e i primo prezzo sono tutti a 0,99). Rimurginando, ne ho comprato un pacco per provarli, e devo dire che quando la situazione non è tragica o si è a casa, fanno il loro dovere egregiamente.

Ho quindi escogitato un piano.

Prodotto di marca quando si deve uscire o di notte, primo prezzo in casa, in bustina come cambio in borsa (ne ho sempre almeno 2 pronti). Ragazze, ho dimezzato praticamente le spese, soprattutto riesco ad evitare molte volte il ricorso a quelli in busta (tanto pratici quanto cari)!

Spesso poi ci sono le offerte speciali e, dato che il prodotto è non deperibile e si consuma regolarmente (oooops... mi è sfuggito), si può fare una piccola scorta.
Consiglio dettato dall'esperienza: preparate una riserva in caso di vacanza, perché i supermercati dei luoghi di villeggiatura tendono ad avere dei ricarichi bestiali proprio sugli articoli più necessari.

Se c'è ancora qualche maschietto in lettura, uomo avvisato mezzo salvato ^_^!

venerdì 30 ottobre 2009

L'eliminazione delle scorte: "eliminazione degli orrori"!

La lotta agli sprechi parte dall'utilizzo di qualsiasi cosa abbiamo acquistato-ricevuto-scambiato. Molto spesso ho sentito dire che la base per una gestione di successo delle proprie finanze è nel cervello: è vero!!!
Vi ricordate il metodo della debt snowball? Non è il metodo scientificamente più valido per smaltire i debiti (ve lo spiegherò, state sicuri), ma ha una forte componente psicologica, e vedendo i primi, anche se piccoli, risultati, siamo spinti a continuare nell'opera.
Quindi partiamo dalle piccole cose, procedendo con ordine. Come si inizia lo smaltimento? Semplice, dall'inventario!!! (Eh, lo so che sono ripetitiva).
Esempio pratico: aprire il frigo e analizzare ripiano per ripiano. Gettate i cibi scaduti, e mettete in "primo piano" quelli che giacciono lì da tempo immemorabile (il classico dei classici, pezzi di formaggi vari, la majonese, salumi, varie verdure...).
Scervellatevi per utilizzarli (seguiranno ricette, ne ho già tre in mente). Questo vi permetterà di finire tutto, capire cosa comperare e cosa no e, soprattutto, di procedere ad un'energica pulitura dei ripiani del suddetto frigo, cosa buona e giusta (se i ripiani sono smontabili, sfilateli e procedete con acqua calda e sapone per piatti, poi risciacquate ed asciugate).
Idem per il freezer (ho finito finalmente dei bastoncini di pesce che erano lì da settimane). In questo modo ho "terminato" anche tre bottiglie di bibite gassate, reperto archeologico estivo: occupavano mezza dispensa.
E poi? Passeremo ai non deperibili!

giovedì 29 ottobre 2009

Ricetta svuota frigo: il formaggio alla piastra

Abbiamo parlato dei pezzetti di formaggio che giacciono immoti in frigo, e di cui ci vogliamo sbarazzare. Una ricetta eliminaformaggi è ispirata al "Frico" friulano, e ve la propongo nella versione "Economa's Style" (in realtà, creazione del babbo).

Ingredienti base

Formaggi misti
Una padella antiaderente

Togliere ai formaggi la crosta e tagliarli in fette di 4/5 mm.
Mettere la padella "nuda" sul fuoco, e farla scaldare tantissimo (spruzzandoci sopra qualche goccia d'acqua deve "friggere"). Mettere i vari formaggi a mucchietti (uno per tipo) sulla padella, e far fondere (se il formaggio non fila, si formerà una bella crosticina croccante). Girare con l'apposita padella e far cuocere anche dall'altra parte.
Servire con patate lesse, polenta o pane abbrustolito. Millemila calorie assicurate, ma d'inverno è delizioso!

Altra ricetta di recupero: lessare delle patate, schiacciarle con una forchetta, mescolare al composto i formaggi tagliati a dadini, salare. Far scaldare in una padella olio EVO, cipolla e peperoncino, aggiungere il composto di patate e formaggio e schiacciare. Far cuocere a fuoco vivace finché non si forma la crosticina, girare con l'aiuto di un piatto e cuocere l'altra parte.
Servire come contorno "robusto" o come antipasto. GNAM!!!

PS avete la ricetta del Frico con le mele???

mercoledì 28 ottobre 2009

Il consiglio del giorno: piccoli passi di automiglioramento

Una delle cose in cui l'Economa crede fermamente è che nessuno "nasce imparato", ma con la buona volontà si possono ottenere risultati interessanti. Quindi sì all'automiglioramento!!!
Il consiglio di automiglioramento di oggi è: imparate a battere a macchina. Sì sì, avete capito bene! Riscoprite la dattilografia: scrivere al computer non guardando i tasti vi risparmia tempo, fatica e posture disastrose. Ci sono buoni metodi on line e sicuramente per casa gireranno vecchi libri delle superiori in materia. Mettetevi sotto: per me è stata veramente una scoperta!
Del resto, molti di noi passano ore al computer, quindi questa miglioria potrebbe veramente giovare.

martedì 27 ottobre 2009

L'ordine in casa: come tentare di ottenerlo

L'Economa è una Terminator, e questo penso che l'abbiate capito tutti. No, non nel senso che pensate voi ("I'll be back"), ma nel senso di Beppe Severgnini, che ne "Il manuale dell'uomo domestico" descrive varie tipologie di gestione, accumulo e smaltimento delle scorte. L'Economa rientra appunto nella categoria dei Terminator, cioè di quelle persone che provano un'immensa soddisfazione nel terminare, consumare, ultimare e infine gettare oggetti, cibi e cosmetici.
Il godimento è direttamente proporzionale a quanto la vittima della furia terminatrice mi stia antipatica, o la ritenga un acquisto sbagliato o inutile.
Questo post, ad esempio, è stato abbozzato in treno, su un quadernone A4 tedesco a spirali + anelli, con una penna blu. Io scrivo su quaderni A5 (di solito a quadretti, questo sì), con penna rigorosamente nera (e titoli rossi).
Capite quindi come non veda l'ora di utilizzare all'osso questo blocco per poi, allegramente, gettarlo.
Sed, cui prodest? In primo luogo, ad evitare gli "orrori" negli acquisti (quelle 3 maledette bottiglie di balsamo dolciastro sono quasi finite, così imparo a fare le scorte di prodotti che non conosco - sì, erano in superofferta a 1,5€, di una nota marca). In secondo luogo, a far spazio in cassetti, dispense e armadi (il che è sempre di una certa utilità). Infine, non potete capire quanto si risparmi in questo modo, sfruttando tutto ciò che si ha.
Ma come si fa a smaltire le scorte? Bhé, lo saprete presto....

lunedì 26 ottobre 2009

Il consiglio del giorno: la sindrome di Monica Geller

Ovvero, come dice sempre la maniaca protagonista di Friends, lasciate sempre un blocchetto e una penna vicino ai telefoni di casa vostra. Anzi portate sempre un piccolo set da scrittura con voi. Non saprete mai quando vi possa servire!!!
I miei sono fatti con il retro dei fogli dei calendari (tagliandoli vengono otto o sedici foglietti a seconda della misura del calendario) tenuti insieme da un'attache e matitine Ikea. Ragazzi, quanto sono utili!

domenica 25 ottobre 2009

Il consiglio del giorno: macchie su cuscini, piumoni & co.

Cosa c'è di peggio di accorgersi che abbiamo macchiato con qualcosa di grasso un cuscino, una cravatta, un divano, insomma qualcosa di difficilmente lavabile? Bene, il segreto delle macchie è agire con celerità e con sangue freddo.
Contro le macchie di questo genere c'è un fido alleato che di solito abbiamo già in casa: borotalco.
Inondare allegramente la macchia di borotalco, lasciare agire un quarto d'ora, spazzolare via il borotalco "usato", eventualmente ripetere. Il borotalco è una "spugna" molto efficace, se non toglie del tutto la macchia la ridurrà almeno di parecchio. Buona domenica!

sabato 24 ottobre 2009

Ricetta furba: i tartufini al cioccolato

La mania del riciclo dell'Economa domestica comprende anche la cucina. Nel mio piano "Proust 2009" ho inziato a cercare ricette della mia infanzia, arrivando ad un elemento ben preciso del vassoio delle pastarelle domenicali: il tartufo al cioccolato.
Una comune leggenda metropolitana diceva che fosse fatto con gli avanzi di tutte le altre pastarelle, e il suo sapore caratteristico era dato proprio da tale mèlange. Ora, a parte che per digerire un tartufo al cioccolato ci vuole uno stomaco d'acciaio temprato, va detto che la leggenda è parzialmente vera (è fatto con i ritagli delle frolle, delle sfoglie ecc. ecc. ).

Dopo una breve ricerca, ho trovato questa ricetta e, complici un pomeriggio freddo e degli avanzi di biscotti, ho fatto una prova.

Essendo una prova, ho fatto qualcosa che MAI si dovrebbe osare in pasticceria: ho usato l'occhiometro, aggiungendo un po'di cacao a tre biscotti tritati, e legando con del miele "a occhio" (non avevo marmellata aperta in casa). Il miele purtroppo viene coperto dal cacao e quindi per aromatizzare ho messo un po'di marsala.

Non avendo potuto far riposare il dolce (tutti i biscotti e/o mignon dovrebbero "assestare" i sapori), l'aroma non era sviluppato al massimo, ma, per quanto ho potuto capire con gli assaggi, è un'eccellente soluzione per "far fuori" qualsiasi rimasuglio di pane, biscotti e fette biscottate si abbia in casa. Approvato!


Quindi per legare si può usare la marmellata passata (qui si va a gusti), il miele, uno sciroppo densetto di acqua e zucchero (non uso albume crudo, che è il più neutro di tutti, perché non mi fido a mangiarlo). Si può aggiungere essenza di vaniglia, rum, marsala o cognac. Usate un buon cacao, magari a tostatura olandese, esalta tutti i sapori; fate riposare al fresco, poi passate le palline nel cacao o nelle codette (non fate palline troppo grandi, diciamo tipo una noce). Al primo assaggio tornerete alle belle domeniche con il vassoio dei dolci e alla lotta per il tartufo.

venerdì 23 ottobre 2009

Proust, anno 2009

Ovvero come un sapore, un'esperienza, un caso ci riportino all'infanzia.

Un concorso a premi mi ha spinto a comperare una certa quantità di polveri per budino, con il preciso intento di portare il prodotto finito in ufficio come pranzo (dose doppia, 250 cc di latte).

Ne ho preso alla fragola, alla vaniglia e al cioccolato e, ovviamente, ho iniziato dal cioccolato (eh lo so, chi è goloso non potrebbe MAI fare in altro modo); ho preparato il tutto, ho scodellato la lava bollente che se ne ricava in due capaci barattoli di vetro, li ho fatti stiepidire, ho chiuso con il mega tappo a vite ed ho messo in frigo. Il giorno dopo in ufficio, al primo cucchiaino, è scattato l'effetto Madeleine di Proust.
Non avevo una zia che la domenica mattina mi facesse assaggiare un dolcetto intriso nel thé al tiglio, ma quel budino freddo, nel barattolo di vetro, mi ha fatto tornare all'infanzia, quando il budino in bustina era il dolce della domenica, o meglio, uno dei dolci della domenica, spruzzato magari di quell'orribile panna spray con il tappo tondo. Ed ho ricordato anche i Findy, delle coppette di finto gelato alla vaniglia con un topping al cioccolato o alla fragola, reclamizzato dalla Pantera rosa, e le pastarelle con la glassa al cioccolato, e la zuppa inglese, e i sapori perduti delle merendine.

E, come Rossella a metà di "Via col Vento", ho deciso non di non soffrire più la fame, ma di recuperare questi sapori perduti in tutti i modi. Per il momento, budino per tutti, per il futuro, occhi sui vecchi giornali e ricettari anni ottanta, alla ricerca dei sapori di un'infanzia artificiale a base di Tegolini quadrati e Girelle coperte di surrogato di cioccolato.

E la zuppa inglese, fatta con le mie manine d'oro, a partire dal Pan di Spagna. Saprete i risultati presto. Comunque, conti alla mano, il budino al cioccolato come dessert della domenica è un'ottima scelta, se volete arricchirlo con panna montata, almeno usate quella vera. Altri consigli, budino alla vaniglia con salsa al cacao, al caramello o gelatina di pesche. Se volete le ricette dei miei topping, chiedete e sarete esauditi!

giovedì 22 ottobre 2009

Il consiglio del giorno: come levare una gomma da masticare da un vestito?

E'successo a tutti: il compagno di scuola "spiritoso" o fetente che appiccica un bel chewing gum alla nostra felpa/maglione/ai nostri jeans. Oppure sui sedili dei mezzi pubblici il bambino burlone lascia la ciunga ben masticata e mimetizzata.

Calma e ... gesso? No, calma e
ghiaccio. Se possibile, mettere il capo imbrattato in freezer per una notte o, se non lo è, applicare un cubetto di ghiaccio, e poi con molta delicatezza togliere l'obbrobrio dal capo di vestiario. Se ci va bene, verrà via tutto di un pezzo, altrimenti dovremo togliere i frammenti con le pinzette. Ovvio, munitevi di guanti durante tutte le operazioni, e se mettete il capo danneggiato in freezer, inseritelo in una busta per alimenti.
Provvedete poi ad un lavaggio con le solite modalità.

mercoledì 21 ottobre 2009

Il dramma dell'economa: il cambio di stagione

Come avete capito, l'Economa ha un po'la mania dell'archiviazione/ordine/budget.
Quindi se vi dico che ho fatto il cambio di stagione, potete immaginare che praticamente ho fatto un'operazione militare del genere inventario di un grande magazzino.

Però ho avuto delle belle soddisfazioni: ho quasi finito la scorta di saponette da albergo, liberando spazio nella mia stanza, una crema mani che giaceva lì da mesi ha finito di soffrire, il bagnoschiuma tanto odiato durerà ben poco, insomma, alcuni dei target che mi ero posta stanno lentamente avvicinandosi.

Sto ripulendo il mio file dei concorsi a premi (letteralmente un archivio) gettando scontrini e cartacce inutili, per far spazio ai nuovi concorsi. Insomma, tutto marcia per il verso giusto.

Meno... ecco, qui ve lo devo confessare, sono una donna atipica: non amo vestiti e scarpe, borse e accessori. Vesto in maniera semplice, il fine settimana sono molto "easy" ed ho un bel set di ciabatte e vestiti per casa. Allora mi sono chiesta: come organizzare un guardaroba in periodo di crisi? Avremo una serie di post su questo, perché sui giornali (gratuiti, ovviamente) se ne leggono di consigli, ma non tutti validi.

E presto inaugureremo una nuova rubrica: complice questo articolo, inaugureremo "L'angolo del consiglio dell'economa", su fai da te, piccole riparazioni e tutto ciò che serve per rimpinguare il barattolo dei risparmi!

lunedì 19 ottobre 2009

I benefici dell'economia di mercato

Ovvero quando entra la concorrenza in un mercato monopolistico, il consumatore può trarne dei grossi vantaggi.

Ho dovuto organizzare un viaggio in treno per una serie di ragioni. Le caratteristiche del viaggio sono:

  • Vagone letto
  • Viaggio all'estero
  • Una persona con una particolare tipologia di sconto.

Dati gli ingredienti, passiamo alla ricetta.

Biglietteria convenzionata con Trenitalia, signora gentilissima ed esperta, ma il cui sistema informatico non permetteva di visualizzare quando il viaggio fosse disponibile come A/R e non riusciva a far "entrare" lo sconto previsto. Tempo totale della trattativa: 15 minuti, risultato zero.

Ufficio delle ferrovie tedesche/austriache/svizzere a Roma: per lo stesso treno, tutto fatto per e mail, pagamento bonifico, assicurazione viaggio a 15 euro a persona, sconto nel preventivo proposto. Tempo totale: 2 minuti, compreso il pagamento. Ah, con il corriere e 7 euri e mezzo si ha la consegna a domicilio.

Quando succederà anche alle Poste, farò una megafesta.

domenica 18 ottobre 2009

Aggiornamenti e fattore C...

Dopo i post di costume passiamo a qualcosa di più leggero.

... qualche post or sono Yos chiedeva dove si potesse trovare un amuleto con le stesse caratteristiche del mio... In un altro si parlava di soldi trovati.


Premetto che io sono stata capace di correre letteralmente dietro ad un autobus per tentare di riuscire a restituire 10 euro caduti ad una signora (avevo visto la banconota cadere dalla sua tasca) e sono molto orgogliosa di aver portato a termine l'impresa. Idem per 20 euro, sfuggiti alle poste alla signora che mi precedeva, e per 250 euro in un bancomat (ho chiamato il cliente).

Però mi è successa qualche giorno fa una cosa bruttabellabrutta. Luogo affollatissimissimo. Vedo una carta verde ripiegata in terra, non ci volevo credere nemmeno io. La prendo e cerco di capire di chi possa essere: in quel posto, chiedere in giro se avessero perso qualcosa avrebbe solamente creato una rissa. Vabbé, giro un po'intorno, ma nulla. Torno a casa con la mia bella carta verde (nuovanuovanuova piegata in due). La mostro in giro ed ottengo reazioni stupite.
Avete capito cosa fosse la carta verde?

sabato 17 ottobre 2009

Come non finire come i Jones?

Torniamo allora al punto di partenza; lo stare al passo con i Russo/Rossi ha impedito alle vittime non solo di prepararsi a questa crisi (che oramai ha già due anni, ricordiamo), ma, dopo aver dato fondo a tutte le risorse, ora non sanno come uscirne, a danno di operai, impiegati, commessi e altri imprenditori. Quando si dice che in realtà in Italia la crisi vera deve ancora arrivare, è vero: fino ad oggi hanno provato a tener su i consumi in ogni modo, ora, finite le casse integrazioni, i prestiti, le risorse (i compro oro stanno uscendo fuori come funghi e il Monte di Pietà di Roma è pieno come non si vedeva da anni), inizierà i vero buio.
Come reagire? Lo dico da mesi, la parola d'ordine è “frugality”, frugalità: consumare il giusto, comperando da chi lo merita, ed investire quanto si risparmia in maniera accorta, con una grande importanza per il danaro disponibile. Magari si insegnerà agli industriali italiani anche una parola che hanno sempre ignorato: competività, quella che ha messo realmente in ginocchio le piccole imprese del “Triangolo d'oro”.

venerdì 16 ottobre 2009

Cosa faranno ora i Jones?

Come si può uscire da questo girone infernale? All'americana, come al solito. Se si leggono dei blog, viene la pelle d'oca: una persona vive negli uffici della sua ditta per pagare i debiti di speculazioni borsisitiche sbagliate, altri hanno ridotto le spese al minimo per uscire da una situazione debitoria dovuta proprio allo stare al passo con i Jones, altri fanno 4 lavori per pagare le rate della carta di credito ed uscire dal tunnel. Vedete un fattore comune in queste storie? Già, perché vi ho parlato di conti, rate, mutui e cambiali italiane, e di debiti statunitensi. Le banche italiane hanno retto la crisi proprio perché, come si dice, prestano i soldi solamente a chi li ha già; negli Usa i prestiti e le carte di credito erano date “sulla fiducia” (ma poi i soldi li rivogliono eccome). Dato che le garanzie che davano le nostre vittime in un modo o nell'altro sono oramai svalutate (il mercato immobiliare è drogato da un eccesso di cemento e gli stipendi sono spesso già “partiti” per buona parte in rate), le banche non prestano più. In un'intervista tempo fa un'economista (donna) ha centrato uno dei punti di debolezza dell'economia italiana nella mentalità del “mattone”: i genitori comperano per i figli case nel luogo in cui vivono, magari dando un anticipo e poi sobbarcandoli di un mutuo. Questo non solo impedisce al figlio di cercare casa in un altro luogo, dove, magari, si deve trasferire per lavoro, ma lo lascia con un capitale immobile e non spendibile (ora come ora, la roba non dà soldi, ma i soldi danno sempre la roba).
In America l'opinione pubblica ha molto insistito sull'importanza di pagare i propri debiti come punto focale per uscire dalla crisi; in Italia ci sono ancora dei presunti furbi che ritengono di poter scampare indenni a tasse, contributi previdenziali e debiti con finanziarie. Non si illudessero: le banche dati pubbliche oramai sono incrociate e sono più efficaci degli 007 a trovare indebiti, le banche e le finanziarie oramai hanno escluso da tutti i crediti i professionisti della furbizia e, come il cinese sul fiume, attendono che passino.

giovedì 15 ottobre 2009

Perché i Jones non sembrano essere in crisi?

Anche perché lo stare al passo con i Russo/Rossi aveva come caratteristica l'autonutrimento. La macchina si comperava al concessionario locale, il concessionario comperava la pelliccia al negozio della cittadina, la pellicciaia si ingioiellava in centro, il gioielliere si vestiva dall'amico, e tutti o quasi questi prodotti erano frutto di industrie della zona. Quando un granello si è inserito nell'ingranaggio (la crisi, la concorrenza di prodotti più competitivi e a prezzi migliori, il commercio via internet...), per un certo tempo è andato avanti per inerzia, poi si è bloccato di colpo, crollando come il classico castello di carte. Se notate, stanno chiudendo agenzie di lavoro interinale, agenzie immobiliari, gioiellerie e negozi di vestiti e telefonia (il telefonino ultimo grido sfoggiato dall'erede quindicenne...). I SUV vanno ancora in giro come ultimo tentativo di far vedere che tutto va bene, madama la marchesa, ma magari la banca ha già chiamato per i conti inevasi, le finanziarie non danno più credito e gli ordini sono bloccati. Ecco perché il lusso ancora non è crollato, ma una nota casa di mode italiana ha chiuso i negozi in Giappone (dove questa mentalità è ubiquitaria) e un'altra ha messo i tornelli agli uffici di Milano.

mercoledì 14 ottobre 2009

Cosa sta succedendo ai nostri Jones?

Voi direte “Sì, ma se se lo possono permettere questo sfoggio, che male c'è?”.
In realtà lo sfoggio, unito ad una certa immobilità di pensiero tipica di persone che non hanno tanto una mentalità da aziendalisti, non ha permesso alle vittime dello stare al passo con i Rossi di prepararsi, anche psicologicamente, alla crisi.
Avete tutti letto della stretta del credito effettuata recentemente dalle banche: bene, una delle maggiori difficoltà delle piccole industrie (non sono aziende, e vi spiegherò in seguito perché), soprattutto nel “Triangolo d'oro” del Nord (province della Lombardia, Piemonte e, drammaticamente, del Veneto) è che non hanno asset liquidi. Hanno investito nei capannoni (ovviamente, più grandi di quelli del vicino), hanno comperato case (in zone oramai deprezzate), automobili (che passano di moda) e gioielli (che le mogli mollano solo in caso di guerra nucleare), ma non hanno soldi. Una prova di questa aberrazione si è avuta a Cortina, meta di un certo turismo (i ricchi veri se ne sono andati da anni o sono chiusi nelle ville, e ci sono ora persone che devono far vedere di essere andati in ferie a Cortina). La stagione estiva 2008 si è salvata, l'inverno 2008/2009, nonostante massicci “marchettoni” televisivi, non è stato brillante, l'estate 2009 è stata drammatica. Molti sono andati verso il più competitivo Alto Adige o verso mete Venete meno prestigiose (affittando o scambiandosi doppie case); una delle cause è collegata proprio allo “Stare al passo con i Rossi/Russo”. Finché hanno potuto, magari mangiando pane e cipolla, le nostre vittime hanno mantenuto lo stile di vita, esibendo una ricchezza ormai scemata; ora che intere zone industriali sono in coma, correre ai ripari è molto più difficile.

martedì 13 ottobre 2009

Il dramma dello stare al passo con i Jones

Con questo post inizierà una serie di considerazioni che saranno le meno popolari di questo blog. Lo so che verrò lapidata, ma, purtroppo, ritengo che quello che scriverò corrisponde ad un'amara verità.

In Italia non abbiamo la famiglia Jones (e voi direte "Meno male!!!"), ma abbiamo la famiglia Rossi (al nord) o Russo (al sud). Quindi anche noi siamo afflitti da questa concezione, molto provinciale e molto diffusa, del dover "stare a pari".

Ad una prima occhiata, lo stare al passo con i nostri vicini di casa non sembra

essere così grave, anzi, incentiva i consumi in un momento di crisi come il nostro. Se invece analizziamo bene la situazione, noteremo quanto sia profondo il danno. Chi è che, di solito, deve essere migliore del vicino (parente, compagno di ufficio o di scuola, e chi più ne ha più ne metta?). Una persona che in un modo o nell'altro afferma la propria personalità grazie alla propria capacità di spendere e di ostentare ricchezza, a vari livelli.

Se frequentate luoghi di lavoro comune, uffici, fabbriche e negozi, soprattutto quelli che fino a qualche anno fa avevano la certezza di uno stipendio “fisso” a fine mese, conoscete sicuramente il dedalo di rate, cambiali e finanziare in cui si barcamenavano le persone per permettersi una vacanza all'estero o un gioiello, non solo per gratificarsi, ma per ostentarlo in pubblico.

Altro esempio classico è la macchina, un must trasversale. Eh già, perché anche i lavoratori autonomi avevano degli status symbol da raggiungere e far vedere: la casa di vacanza, la pelliccia della moglie, i vestiti firmati,e l'ammiraglia da guidare. La cittadina dove vivo è piuttosto ricca, e ricordo con stupore dei bar (quelli “giusti” ovviamente) che di domenica sembravano succursali di un autosalone, con gli ultimi modelli di auto prestigiose parcheggiate in bella vista (il giorno successiva all'uscita della Smart e della nuova Mini erano già tutte belle lì).

Nelle piccole cittadine industriali del nord Italia esiste ancora lo struscio del sabato pomeriggio, in cui il padrone della fabbrichetta porta la famiglia a spasso e saluta la concorrenza, mostrando l'orologio di marca, la pelliccia e l'anello della consorte e vestiti firmati, certi che la loro attività avrebbe sempre navigato in ottime acque.


Fin qui abbiamo parlato della situazione fino a qualche anno fa (diciamo cinque?). E oggi?

lunedì 12 ottobre 2009

Inglese per economi: Keeping up with the Joneses

Keeping up with the Joneses o Keeping up appearances:è una frase diffusa in tutto il mondo anglosassone, e si riferisce al confronto con i propri vicini come affermazione della propria classe sociale. Si manifesta con l'acquisto e lo sfoggio di beni materiali (telefonini, parabola satellitare, automobili, gioielli). Non riuscire a sostenere questo sfoggio è percepito come una diminuzione sociale e culturale.

domenica 11 ottobre 2009

Cosa ha tirato su la mia giornata recentemente?

Abbiamo parlato dell'espressione anglosassone "It made my day". Ora vi dico cosa abbia tirato su il mio sabato sera: ben 2 telegiornali (per par condicio, uno RAI ed uno Mediaset). I fatti: parte finale del telegiornale, dedicata ai fatti di costume. Dalla sponda Mediaset - In aumento il popolo degli appassionati al cibo di qualità (io ordino lo Strolghino direttamente a Parma, mica fischi!!!) Sponda RAI - Un ragazzo rumeno a New York salva un bimbo da un incendio e mentre lo intervistano chiede alla fidanzata di sposarlo. - Otto suore benedettine curano l'orto biologico del Santo Padre dentro le mura vaticane. - Le ragazze russe hanno abbandonato il sogno di sposare un europeo, e sono tornate a desiderare il principe azzurro russo! Il livello di chissenefrega è altissimo, ma ragazzi, quanto ho riso....

sabato 10 ottobre 2009

Inglese per economi: It made my day

It made my day: evento inaspettato e piacevole che ha mutato (in bene) la nostra giornata. Può essere un piccolo fatto, una frase inaspettata, o un tizio che entra in un ristorante con intenzioni bellicose ("Go ahead, make my day"). L'ultimo caso è valido solamente se siete Clint Eastwood.

venerdì 9 ottobre 2009

Yes, He Can!!!

E' da stamane alle undici che rimurgino.

  • Glielo avranno dato perché è fico?
  • Glielo avranno dato perché è nato alle Hawaii ed è cresciuto in Indonesia?
  • Glielo avranno dato perché ha una moglie con gli attributi, ed un segretario di stato idem?
  • Glielo avranno dato perché ha 45 anni?
  • Glielo avranno dato perché il giorno prima dell'insediamento è andato in un fast food ed ha pure pagato?
  • Glielo avranno dato per questa foto?





















O, viste le motivazioni, glielo avranno dato per questa?
















Comunque sia andata, e fermo restando che il Nobel per la pace spesso è dato totalmente a c@&&o, e prendendo atto del fatto che ha detto chiaramente di non meritarlo, mando tutti i miei auguri a quel bell'omarino di Barack Hussein Obama II, che alla notizia ha commentato con una mail: "WOW!"

Dimostrando che essere Presidente di uno Stato e saper usare la posta elettronica è possibile.

mercoledì 7 ottobre 2009

Inglese per economi: comfort food

Comfort foods: sono cibi semplici e familiari che sono di solito cucinati in casa o mangiati in trattoria. Sono di solito emozionalmente significanti per una persona o per un gruppo di persone e sono spesso collegati ai piaceri dell'infanzia.
Il comfort food è di solito economico, non complicato e semplice da preparare.

martedì 6 ottobre 2009

Portafoglio furbo....

... nel senso letterale!

Oggi parliamo del portafoglio, anzi del mio portafoglio. Un bellissimo portafoglio rosso, un regalo della dolce metà che ho apprezzato tantissimo. Perché però ne parlo?
Perché organizzare un portafoglio non è semplice (io ci ho messo anni).

Partiamo dai fondamentali; mai e dico mai mettere i documenti nel portafoglio. Se lo perdiamo ci mettiamo doppiamente nei guai. Quindi patente e carta di identità out of our wallet.

Ora possiamo riempire il nostro amichetto.
Partiamo dai soldi: io tengo di massima 20 euro in cartamoneta e 3 euro in moneta spicciola, più un buono pasto. Bastano per le emergenze ed in quei casi in cui non si può utilizzare il bancomat o la carta di credito (è una questione di sicurezza, se vedono che sei una donna i malintenzionati ti puntano non appena apri un portafoglio ben imbottito).
Carte, cartine e carte di credito: bancomat, tessera sanitaria/codice fiscale (l'unico documento che tengo lì, proprio per la forma a carta di credito), e stop. Le carte punti dei supermercati, degli alberghi e del treno sono a casa, in attesa del loro proprio utilizzo.
Un cerotto, una salvietta disinfettante, un kit per il cucito.

Stop: leggero, funzionale, pratico.

A parte ho i documenti, il badge e l'abbonamento dei mezzi pubblici, gli ultimi due accoppiati in un apposito portabadge.

Quali sono le vostre perversioni in fatto di portafoglio?

lunedì 5 ottobre 2009

Quanto sono perfida oggi....

... eh già, voglio rovinarvi un po'le cene al ristorante. No no, nulla di pericoloso, vi voglio solamente rivelare un po'di segreti. Per una serie di lunghe ragioni che non vi sto a spiegare, ho accesso ad un grande magazzino all'ingrosso di cibarie, rivolto prevalentemente ai ristoratori. Ha prodotti eccellenti, soprattutto carne e pesce freschissimi e di qualità, una gran scelta di vini (ma io non bevo) e di frutta e verdura.

Quando ho finito i miei doveri di spesa, gironzolo un po'per gli scaffali, scoprendo cose meravigliose, come confezioni di spezie da un chilo e mezzo, sacchi di farina da venticinque e di pasta da dieci.

E i preparati. Tanti preparati. Bellissimi preparati.

Solamente di brodo ce ne saranno dieci tipi (verdure, pesce, carne, carne della feste, halal, kosher...), gelatine, fondi di cottura, salse, guarnizioni, topping...
Fondi di cottura, salse, guarnizioni, topping? 'spettaspettaspetta... Di che stiamo parlando?

Di tutte quelle cose che ci servono al ristorante a prezzi altissimi. Per risparmiare tempo la maggior parte di questi prodotti è liofilizzata ed addizionata con aromi artificiali ed esaltatori di sapidità (quando ho scoperto che esistono le fialette di aroma "panettone" e "brioche" ho pianto. Letteralmente).

  • I fondi (bianco, bruno e di pesce) sono una base per la cottura.
  • Le salse, ça va sans dire, arricchiscono il piatto.
  • Le guarnizioni e i topping sono quel tocco finale che ci fa dire "Oh, ma che bello, e che sapore!!! Che bravo cuoco fantasioso!"

Questo perché? Perché le nostre papille gustative si sono man mano abituate a sapori carichi e forti, non naturali. Quando andiamo al ristorante, scegliamo piatti semplici, e sentiamo se i sapori sono "veri". Come fare? Mangiate cibi cucinati da voi il più possibile, ed il più a lungo possibile. Dopo un po'riacquisterete il vero senso del gusto, quello che vi farà riconoscere la vera mozzarella sulla pizza o gli aromi naturali in una torta (oramai li sento dall'odore quando la torta è in forno, li capto subito).

Ah, ve lo dico subito: il tiramisù fatto in casa è fatto in casa realmente, ma con il preparato. Idem la panna cotta. E li pagherete 5 euro a porzione. Ne vale la pena???

domenica 4 ottobre 2009

La spesa furba: in quale supermercato?

I nostri vari post sulla spesa furba hanno destato un certo interesse, quindi andiamo avanti con l'argomento.

Quando ero piccolina, quindi più o meno si parla della Presa della Bastiglia, la concorrenza non esisteva, soprattutto nel commercio. Andavi dal bottegaio, pagavi un tot (anzi, un TOT) e te ne andavi via con il pacchietto di prosciutto nella sporta.

Oggi no, oggi possiamo scegliere. Ad esempio oggi l'economa ha trascinato quei due poverini che la sopportano in un bel supermercato di marca per spendere un po'di buoni pasto. Eh già, l'economa ha questo punto fisso: prima si spendono i buoni pasto, poi si ragiona. Cosa significa il "poi si ragiona"?


Che spesso a casa mia si fa spesa al discount: si prova un prodotto alla volta e, se piace, si compera di routine. In questo modo abbiamo scoperto prodotti eccellenti e con un rapporto qualità/prezzo da urlo. Purtroppo però i discount raramente accettano i buoni pasto (eh, sì, sono fissata sull'argomento), allora come fare?
Si passa ai prodotti a marchio del supermercato: sono ottimi, spesso prodotti da grandi marche, e permettono di risparmiare parecchio. Se proprio si va sullo spinto, le catene hanno anche una linea "primo prezzo" che ha lo stesso costo dei prodotti del discount.

Se i buoni invece sono proprio tanti... vabbé, vi permetto le grandi marche, ma a patto che facciate tuuuuuuuuuuuutti i concorsi a premio (questa settimana sgrancia, sono un balsamo spray!). E mi raccomando, non fregate... seguite la lista della spesa!

sabato 3 ottobre 2009

Lavoro o casa? Il dilemma dei genitori

La serie di post sulle pensioni è nata considerando i discorsi che ho sentito da tante persone, soprattutto mamme.
Premessa: in Italia non è stata mai fatta una vera politica sociale di ausilio alle donne che lavorano. Ci sono leggi bellissime, modernissime, favolose, ma non si sono asili nido con orari compatibili con quelli degli uffici, i nonni, una volta risorsa dei genitori lavoratori che dovevano affidare l'infante, con le riforme delle pensioni non sono più in grado di aiutare i figli perché in ufficio anche loro, le baby sitter costano una fortuna.
Le mamme allora si trovano a dover gestire un dilemma: per le più fortunate è "mollo il lavoro e mi dedico alla prole o continuo con questa vita d'inferno, dedicando il mio stipendio alle spese per la cura e custodia della mia progenie?" (le più sfortunate si trovano licenziate o messe in cassa integrazione quando rientrano dalla maternità, proprio per la mancanza di tutela reale nei loro confronti).
Consiglio spassionato: non mollate MAI il lavoro di vostra volontà. MAI, chiaro? Fate i salti mortali, spendete tutto lo stipendio in baby sitter, cercate un part time, ma tenete duro.

Vi elenco una serie di ragioni.

  • Potreste trovarvi fuori dal mondo del lavoro in un età "buona" e tentare di rientrarvi quando oramai siete fuori target.
  • E'vero che lo stipendio va via, ma non i contributi previdenziali e assistenziali. La pensione nonostante tutto matura (vi spiegherò poi come), e vi sarà utile per il suo importo ogni singolo giorno che lavorate.
  • Non si sa mai cosa succeda nella vita: un fatto increscioso (divorzio, lutto...) vi lascerebbe priva di qualsiasi tutela ed in gravi condizioni economiche.


Se avete consigli, proposte e contraddizioni scriveteli pure nei commenti.

mercoledì 30 settembre 2009

Petronilla, o, se preferite, Amalia Moretti Foggia

Uno dei più graziosi libri che abbia mai letto e riletto è "Mille lire al mese. Vita quotidiana nell'Italia fascista" di Gianfranco Vené. Purtroppo è stato pubblicato nel 1988 ed è di difficile reperibilità (assieme ai successivi "Coprifuoco" e "Vola colomba", che trattano della guerra civile in Italia e del boom economico), ma è una lettura consigliata a chiunque voglia capire un po'come vivevano i nostri nonni ottanta anni fa.

Grazie a questo libro ho conosciuto una signora di tanti anni fa, Amalia Moretti Foggia, i cui scritti sono una delle più preziose testimonianze sulla cucina e sui modi delle casalinghe degli anni venti e trenta. I suoi articoli apparivano sulla Domenica del Corriere e sono stati poi raccolti in alcuni volumi (ne ho acquistati alcuni sui siti di aste on line). Ma di cosa scriveva Amalia Moretti Foggia?

Bhé, era un po'schizofrenica nelle sue attività. Premetto che non le ho ancora messo il titolo che le spettava, dottoressa Amalia Moretti Foggia, perché la nostra casa scrittrice fu una delle prime donne in Italia a laurearsi in medicina e a lavorare sulle ambulanze di Milano. Una delle sue personalità letterarie era il dottor Amal, che dispensava consigli medici (mai e poi mai le lettrici avrebbero accettato una donna medico!). La seconda è di nostro interesse: Petronilla, la maga del focolare, uno stile letterario brillante ed inconfondibile.

A differenza di Ada Boni, la donna del "fate servire in tavola"(inno della vera e propria borghesia, che poteva permettersi la domestica, ma non la cuoca), Petronilla si rivolge alle piccoloborghesi, con consigli anche di galateo spicciolo per la servetta che diveniva domestica la domenica. Recupereremo qualcuna delle sue ricette, non solo per provarle, ma anche per riscoprire il suo delizioso stile.