domenica 28 febbraio 2010

Il y a un an....

... Una piccola Economa Domestica decise di aprire un blog sulla Finanza personale o economia personale.

Grazie a tutti i 12.000 lettori che sono passati da aprile in poi (prima non avevo messo il conteggio) su queste pagine, e spero che continuiate a farlo anche nei prossimi anni!

Auguri BLOG!!!


sabato 27 febbraio 2010

Il curriculum 2, la vendetta

Vi ho descritto la mia esperienza nella selezione del personale. Dopo avervi dato qualche trucco per non far imbestialire il selezionatore al momento di aprire la vostra mail, passiamo ora alla fase 2. Come per la lettera (vi ricordate?), anche l'occhio vuole la sua parte.

Quindi che fare? Vi ho descritto i tre documenti-tipo richiesti

  1. Copia della carta di identità
  2. Lettera di presentazione
  3. Curriculum
Come fare per renderli gradevoli? In primo luogo la carta di identità: paragonata con la patente, ha il vantaggio di riportare una foto abbastanza recente (su alcune patenti ci sono in realtà ritratti di epoca ignota di personaggi che sicuramente non sono assimilabili al titolare. Tipo cantanti folk anni settanta o punk neoromantici; visti con i miei occhi, e sono attualmente stimati professionisti).

Di solito però la foto non ci rende giustizia o è troppo "in posa". Quindi aggiungete una foto al curriculum, scegliendola tra quelle in cui siete più naturali e ben messi (con gli attuali programmi è un gioco da ragazzi, se siete particolarmente vanitosi fate come alcune persone che si autophotoshoppano e lavano via sudore e occhiaie, evitando l'effetto plasticato, possibilmente).

Scannerizzate la carta e, come vi ho detto, create un .pdf o .doc unico e leggero. In questo modo manterrete i dettagli e non appesantirete la mail.


Per la lettera di presentazione ed il curriculum, prima di addentrarci un consiglio: ho visto documenti scritti tutti in maiuscolo, curriculum e presentazione in due stili diversi, con font diversi, uno a bandiera e uno giustificato, scritti senza le più elementari regole di formattazione.

No. NON vanno bene
.


Scegliete un font, un'interlinea ed una formattazione ed usateli per entrambi i documenti. Fate vedere che siete bravini, mettete data, blocchi indirizzo eccetera tutti benino. Per altri consigli di stile, riguardate i post sulle lettere.
Passeremo così poi al contenuto, un altro brutto scoglio.

giovedì 25 febbraio 2010

Il curriculum vitae ovvero ho visto cose....

Per una serie di motivi che è un po'lungo spiegare qualche tempo fa l'Economa si è trovata nel bel mezzo di una selezione di personale, e, cosa strana, era dalla parte di chi doveva visionare i curricula.

Diciamo che da questa esperienza ho capito molte cose, tra cui il fatto che informatica ed italiani NON vanno a braccetto.

Dopo questa premessa, posso permettermi di dare qualche consiglio, basato sulle casistiche che più danno ai nervi ai selezionatori. Sì, perché la prima scrematura è data proprio da questo fattore: più il selezionatore va fuori dai gangheri, minori solo le possibilità anche remote di assunzione.

Quindi, se vi chiedono un curriculum, una lettera di presentazione ed una copia del documento, il tutto oramai va per e mail, avete quattro possibilità.
  1. Usare tre formati diversi del genere più improbabile e sconosciuto possibile, che il selezionatore, di solito Microsoft munito o se va di lusso utilizzatore anche di Open Office, non potrà aprire se non previo scaricaggio di applicazioni varie. Livello incavolatura: tendente ad infinito
  2. Usare tre formati diversi di uso comune o una cartella zippata: il selezionatore dovrà armeggiare un po' per aprire i files pesanti, e non è un bene. Livello dell'incavolatura: abbastanza sostenuto.
  3. Usare per tutti i file lo stesso formato, di solito il .doc, ma mantenere i files separati. Il selezionatore comunque dovrà aprirli tutti e tre. Livello dell'incavolatura: sostenibile.
  4. Trasformare i tre files in un'unico .doc (benino) o .pdf (se è un .pdf testo, siete dei grandi). Con il primo ci possono essere rallentamenti (se applicate le .jpg o .tif o .bpm su un word rimangono pesanti), con il secondo il selezionatore gioirà come Grosso dopo il gol contro la Germania. Livello dell'incavolatura: assente, anzi vi adoreranno.
Inoltre, evitate i servizi di maximail o jumbomail, che faranno fare giri assurdi ai selezionatori. Soprattutto, se siete abbastanza masochisti da optare per questa soluzione, non impostate per il link scadenze brevi (tipo 24 ore che scadevano di domenica, visto con i miei occhietti santi), ma optate per 15 o 30 giorni. Mai e poi mai vi richiameranno se il link è scaduto!!!

Ovviamente, la mail deve essere "leggera", e gli allegati leggibili.

Non barate. Armeggiate voi con il PC fin quando non trovate la soluzione, chiamare il/la nipote ventenne vi metterà davanti al rischio di essere sgamati se non saprete rifare quanto proposto nella mail. Se proprio siete frane, scrivete passo passo il procedimento che l'astuto/a quadrilustre metterà in pratica, ed esercitatevi a ripeterlo.

Detto questo, il prossimo post è sulla fase 2: cosa si troveranno davanti i selezionatori nel momento in cui apriranno i vostri allegati???
Il seguito alla prossima!

lunedì 22 febbraio 2010

Ancora sui prestiti

Qualche tempo fa sui giornali è apparsa questa notizia:
In sostanza, pur essendo scomparsa la commissione di massimo scoperto, le banche continuano a guadagnare sui conti in rosso in maniera assai semplice. Senza fido, uno sconfino di 1000 euro costa fino a 200 euro al mese (il 20% mensile!!!).

Allora ho iniziato a rimurginare: alla banca conviene parecchio avere clienti "impicciati", ma solvibili. La cosa strana è che le banche più "sanguisughe" sono le piccole banche locali, quelle che una volta erano più orientate alle necessità dei consumatori (d'altra parte, sono anche quelle che rischiano di più quando i piccoli consumatori non possono più ripagare il mutuo...).

Ed ancora una volta sono più convinta: invece di fare rate che non si possono pagare o si pagano a fatica, mettiamo da parte una cifra per le emergenze. Anche perché le emergenze stanno diventando sempre più inquietanti. Si è abbassata la spesa per i medicinali e sempre più persone hanno difficoltà ad andare dal dentista (ma stanno nascendo i dentisti low cost ). Insomma prevenire (fondo d'emergenza) è meglio che curare (prestito).

sabato 20 febbraio 2010

Risparmiare per piccoli passi: consigli per iniziare.

Di solito quando si decide di iniziare a cambiare vita il primo passo è sempre il più difficile. Da questo sito vi traduco e trascrivo all'italiana qualche piccolo primo passo per iniziare a migliorare le nostre finanze.

Sono consigli semplici, che chiunque può seguire. Magari non faranno risparmiare migliaia di euro l'uno, ma sapete, come diceva mia nonna, è con il soldo che si fa la lira..... E se si inizia a risparmiare adesso, il nostro fondo d'emergenza ci sarà sempre più grato.

1 Trovate la banca che più è adatta alle vostre esigenze, e cambiate banca. Le banche contano molto sul fatto che l'italiano medio è abbastanza abitudinario e pigro. Aperto un conto, raramente controlla le spese o pensa di chiedere una modifica delle condizioni. Invece fatelo; a volte basta far capire l'intenzione di chiudere il conto per ottenere condizioni migliori.

2 Spegnete la televisione: si è meno sottoposti alla pubblicità, ci si può dedicare a lettura ed istruzione, si usa meno elettricità, eccetera. Guadagnerete soprattutto tantissimo tempo.

3 Se siete collezionisti: ponderate la vostra collezione (o le vostre collezioni). Continuate a comperare oggetti per abitudine o volete realmente studiare ciò che avete? Quanto spendete per le collezioni? Ne vale la pena? Se l'ultima risposta è NO, abbandonate l'hobby (e magari iniziate a vendere qualche pezzo).

4 Segnatevi ad ogni singolo programma di accumulo punti gratuito che c'è in giro. Create un indirizzo e mail solo per queste raccolte, in cui vi arriveranno offerte e promozioni. Comperate solo ciò che vi dà diritto ai punti extra o ai bonus, e controllate i programmi incrociati.

5 Fate i regali da soli, non comprateli solo nei negozi. Ad esempio confezionate piccoli cesti gastronomici, set da giardinaggio, saponcini colorati acquistati durante l'anno. Io a Natale ho offerto a tutti le Coca Cola vinte ad un concorso. Se siete bravi con il computer, create poster e calendari personalizzati, oltre che biglietti.

6 Prima di comperare qualcosa, pensateci. Anche qualche giorno. Se dopo questo periodo di tempo capite cera solo un'impressione temporanea, lasciate pure perdere. Eviterete il raccapriccio per un oggetto che tutto sommato vi è inutile. Valido soprattuto per i vestiti.

7 Scrivete una lista prima di andare a fare spesa, e rispettatela. I negozi sono studiati per farvi spendere più del necessario. Contrattaccate; fate una lista e non mettete nel carrello nulla di quello che non c'è scritto. Risparmierete tantissimo.

8 Invitate gli amici a casa invece di andare fuori: ogni attività fatta in casa è meno costosa di una fatta fuori casa. Ad esempio organizzate una cena in cui ogni invitato porti un piatto. Qualche bibita ed il gioco è fatto.

9 Imparate a riparare i vestiti. Questo è basilare; iniziate dal sostituire i bottoni (un classico). Se c'è un buco, e non è ricucibile decentemente, usate una toppa e trasformate il vestito in vestito per casa o lavori pesanti. Imparate a fare gli orli e, magari, a cucire a macchina.

10 Non è valida l'equazione "giocattolo costoso = divertimento". E'meglio conoscere i gusti dei bambini prima di imbarcarsi in spese folli per giocattoli. Riscoprite i giochi creativi, e soprattutto, lasciateli scorazzare il più possibile.

martedì 16 febbraio 2010

Aggiornamento pay per write

Ehm... ricordate che vi avevo detto che non avevano pubblicato i vincitori del concorso sul sito della marca di detersivi? Oggi a casa è arrivata una raccomandata....

sabato 13 febbraio 2010

Come incrementare il fondo d'emergenza 1: il paid per write

L'Economa non si fida di niente e di nessuno. O meglio, prima di imbarcarsi in un'impresa, pondera tutti gli aspetti collegati per sgamare eventuali fregature.
Cercando metodi per incrementare il suo fondo d'emergenza, ha dato un'occhiata a qualche sito di "Pay per write"; sono siti in cui si inseriscono guide e consigli in cambio di un piccolo pagamento.

Non mi hanno convinta per nulla, e pare che non tutti siano affidabilissimi. Però all'Economa piace molto scrivere, e scrivere guide è un po'il suo forte; ma come trovare un "Pay per write" accettabile?

Giracchiando per concorsi, verso novembre mi sono imbattuta in un concorso legato al "Pay per write" per una nota marca di detersivi. E'una ditta molto seria e molto precisa (avevo già vinto vari premi con loro con concorsi gratuiti, e mi sono arrivati sempre molto velocemente), così mi sono buttata.


La fase a concorso era a giuria, e non sono stati ancora pubblicati i vincitori (ah, meglio a giuria che a voti, ci sono dei professionisti che impediscono a noi "comuni mortali" di accaparrarsi anche il minimo premio).

Il bello è nella fase di "Pay per write" in cui si possono accumulare punti che danno diritto a buoni acquisto: i punti per le guide scritte ancora non mi sono stati accreditati, ma quelli per le guide votate e commentate sì, e mi sono guadagnata così qualche bel buono acquisto.

Un po'li utilizzeremo per casa, un po'li ho messi su un sito di aste; ovviamente, sono stati pagati ben poco, ma per come li ho guadagnati (clicco per votare mentre sono al telefono su Skype, con la navigazione a schede è facilissimo) sono veramente piovuti dal cielo.

Metà dei guadagni netti li investirò in concorsi A&V (acquista e vinci), l'altra metà avrà un posto d'onore nel fondo d'emergenza. Vediamo a fine anno cosa avrò combinato. E se una delle guide sarà risultata vincitrice... detersivo per tutti, offro io!!!

venerdì 12 febbraio 2010

Ma perché in America sono così fissati con il fondi d'emergenza?

Sapete che l'Economa ha tagliato un po'le spese per i giornali (nel senso, raccatta tutti quelli gratis e legge on line i quotidiani maggiori).
Mi sono imbattuta in un mensile di una catena di supermercati specializzati in detersivi, e, fra altri articoli più o meno fuffosi, ho trovato
questo, che riguarda statunitensi e pensioni.
In sostanza, è molto difficile che con le assicurazioni pensionistiche legate al lavoro una persona possa "ritirarsi" a sessanta o sessantacinque anni come accade da noi in Europa.

Quindi o si hanno pensioni integrative o si deve continuare a lavorare ben oltre l'età da noi ritenuta adatta.


Ho quindi capito le difficoltà in cui si possono trovare molte persone in America, anche perché la sanità privata è molto costosa e non sempre è garantita ai pensionati dalle assicurazioni legate al lavoro.

Dato che le nostre pensioni saranno scarsine, penso che anche noi dovremmo iniziare o ( come nel caso della tirchissima Economa) continuare a creare un fondo di garanzia per quando avremo i capelli grigi.

Purtroppo so che molti pensionati stanno già impegnando il loro fondo per aiutare le generazioni più giovani. L'ultima prova? Nel dedalo degli annunci dei giornali gratuiti ne è apparso uno che ha tutta l'aria di essere un incentivo alla nuda proprietà in favore di una finanziaria... E non è bello.

martedì 9 febbraio 2010

Parliamo di interessi

I post sul debito e sulle banche stanno riscuotendo un certo interesse. Grazie anche a Bormioli Rocco ed Individuo pensante si è parlato spesso dell'argomento "interessi", ed a questo punto penso possa essere interessante approfondire un po'la tematica.

Mi rendo però conto che non vi ho mai detto perché ho iniziato ad interessarmi di economia. E'colpa di un prestito che ho preso (eh sì, ve lo avevo detto che anche io debbo una somma)!

L'avevo preso in vista di un investimento immobiliare poi sfumato, ed era stato ottenuto con un tasso fisso molto vantaggioso. So quindi quanto devo restituire al mese e quale sia la cifra che dovrò restituire in toto; sono stata fortunata, perché il tasso a cui ho ottenuto il prestito è veramente basso.

Lì ho imparato a fare un po'di conti della serva. Diciamo che ho chiesto 100 e dovrò restituire 110 tra 10 anni. Come posso fare affinché alla fine del decennio io non abbia perso il mio capitale? Ho optato per investimenti "sicuri", anche se a tasso non altissimo, principalmente conti deposito e pronti contro termine. Per il momento mi è andata bene, ora spero in un rialzo dei tassi.
Grazie a questo mio problema a rate ho iniziato a studiare il concetto di interesse.

Prendendo pari pari da wikipedia, l'interesse è la somma dovuta come compenso per ottenere la disponibilità di un capitale (solitamente una somma di denaro) per un certo periodo. In soldoni, se si mi serve una cifra e la chiedo in prestito, dovrò pagare a chi ha prestato la somma un tot.
Dall'altra parte, se io affido i miei soldi ad un istituto che li investirà, verrò pagata con un tot alla fine del periodo da me prescelto o ad intervalli di tempo predefiniti.

Fin qui ci siamo. Ora, il problema è che i due tot (quello che paghiamo noi e quello che ci paga la banca) non coincidono. Come al solito, quello a favore delle banche è maggiore di quello a favore nostro. E ti pareva...
Poi ci sono interesse semplice e composto, che saranno la base di un prossimo post.

lunedì 8 febbraio 2010

Non esiste più la mezza stagione

Come vi ho già detto, l'Economa è a dieta ed ha perso circa sette chili. All'euforia dei primi momenti è seguita una lieve disperazione, poiché i vestiti invernali hanno iniziato a caderle addosso più o meno come tendoni da circo.

Dato che siamo nel bel mezzo della dieta e che quindi di comperare vestiti ancora non se ne parla, l'Economa ha deciso di "appesantire" dei vestiti da mezza stagione (tanto, ormai, vedi titolo...) usandoli come Jolly.

E'stato semplice ed economico: due maglie a maniche lunghe in microfibra, due maglie sottogiacca in cotone pesante, un paio di calzamaglie in lana ed uno in microfibra. Ho così rimesso in giro maglioni in lana leggera, pantaloni in tela, insomma, un po'di fuffa che non sarebbe stata altrimenti mettibile con il freddo attuale.

Ho riesumato anche un paio di stivali un po'troppo originali, che, complici pantaloni sportivi e maglioncini sobri, sono diventati adatti al luogo di lavoro.
Quindi sì al riammodernamento e riciclaggio furbo del guardaroba, in attesa di un po'di caldo (che attendo con impazienza) e vestiti nuovi di due taglie più piccoli di quelli del 2009!

domenica 7 febbraio 2010

Le chiacchiere dell'Economa

Chiacchiere nel senso di galani, frappe, crostoli o come li volete chiamare. Avvicinandosi il carnevale, a casa dell'Economa si frigge qualche dolce tradizionale.
L'anno scorso, abbiamo provato questa ricetta per le chiacchiere e ve la scrivo, perché più semplice di così...

Ingredienti

Farina
Panna liquida (preferibilmente vera, non vegetale)
Zucchero
Olio per friggere
Zucchero al velo

Attrezzatura

Una ciotola
Un cucchiaio
Un coltello o una rotella tagliapasta
Una casseruola per friggere
Una forchetta o paletta
Vassoi
Mattarello
Carta assorbente

Il bello della ricetta è che non si deve pesare nulla. Mettere nella ciotola la panna, diciamo una confezione da 200 cc, un bel cucchiaio di zucchero ed aggiungere farina finché ne prende mescolando con il cucchiaio. Se usate panna vegetale, di solito è già dolcificata, quindi potete omettere lo zucchero. A quel punto rovesciare sul tavolo e continuare a lavorare con le mani, aggiungendo farina finché la pasta non sarà omogenea, morbida e lavorabilissima.

Stendere con il mattarello, aiutandosi con un velo di farina, e ricavare delle forme a piacere (tagliare con rotellina o coltello o con un bicchiere o con stampini, insomma, come più vi aggrada).
Scaldare bene l'olio per friggere in una casseruola fonda, e friggere pochi pezzi per volta rigirandoli con una forchetta finché non saranno ben scolati. Mettere sui vassoi coperti di carta assorbente per far scolare l'olio, e quando saranno fredde cospargere di zucchero al velo.

Nascondere i vassoi affinché non finiscano subito. Buon appetito!

sabato 6 febbraio 2010

Il fondo d'emergenza, basi e arricchimento

Abbiamo introdotto il concetto di fondo di emergenza, ora arriviamo al dunque. Come crearlo, a quanto deve ammontare e, soprattutto, come conservarlo?


Iniziamo dal mezzo: a quanto deve ammontare? I blogger americani dicono due/tre mesi di stipendio, o sei mesi di spese vive. Io proporrei una cifra tonda, diciamo 5000 neuri, per stare tranquilli. Non dovete obbligatoriamente metterli tutti subito, ma stanziare un 500 euro per iniziare non è un'idea malvagia.


Come conservarlo? Dipende da come lo iniziate. Se iniziate da zero, potrebbe essere il vostro barattolo dei risparmi , ma datevi una cifra per cui poi dovete immobilizzare ed investire il malloppo. Esempio: io non ho mai più di 100 euro "sciolti" per casa, o sulle carte prepagate, o insomma fermi lì. Se supero la soglia, investo. Supponiamo dunque che il vostro gruzzolo abbia raggiunto i cento euro e che dobbiate investire. Qual è il consiglio?
L'investimento deve essere comodo da tenere, ma scomodo da disinvestire se ci sono "tentazioni": un conto deposito, buoni postali (il libretto è troppo semplice da svincolare), insomma cose di questo genere.


Come alimentarlo? E'l'ora della fantasia e dell'organizzazione. L'ideale è avere un'alimentazione automatica direttamente dallo stipendio, magari una piccola cifra, 50 euro al mese, come fisso (il cosiddetto "pay you first" e poi largo all'inventiva. Avete DVD, dischi e libri inutilizzati? Tutto su Ebay, come metto su Ebay punti, buoni sconto eccetera quando me ne capita una piccola quantità. Sono poi assidua frequentatrice di Soldissimi, un sito fatto molto bene ed on line da anni, che mi permette di tenermi informata su campioncini gratuiti, concorsi, sondaggi on line (di cui vi parlerò dettagliatamente), e metto un po'di soldi da parte ogni volta che ho qualcosa di gratuito. Idem per quando riscatto i punti della scheda del supermercato e della benzina. Se non avete un lavoro stabile, cercate qualche lavoretto, magari con il pagamento a voucher (dalla vendemmia, alle ripetizioni, ai lavoretti di casa). Tutto fa, basta che si paghino le tasse e i contributi. Se poi lavorate, iniziate a portare il pranzo da casa e mettete da parte i soldi risparmiati.


Piano piano il fondo crescerà, e sarà il nostro ombrello per ripararci dai rovesci (macchina rotta, spese del dentista, riparazioni improvvise in casa...) senza chiedere soldi in prestito.
Avete altri consigli?




venerdì 5 febbraio 2010

Il fondo d'emergenza

Negli ultimi giorni il blog ha accolto le esperienze di un bancario (Massimo/Bormioli Rocco) e di un lettore (Individuo pensante) che hanno dato chiarimenti, da una parte e dall'altra della scrivania, su come funzioni il mercato del credito in Italia.

Io ho iniziato ad informarmi sull'argomento leggendo la situazione in USA, e tutti lì davano come "rivoluzionaria" l'idea di un fondo d'emergenza per le spese impreviste. Perché qui non era così rivoluzionario? Perché da un lato gli italiani hanno avuto sempre una grande propensione al risparmio, dall'altra il welfare familiare ha sempre turato alcune falle economiche che potevano accadere ad un membro della famiglia.

Ma. C'è sempre un MA. Al giorno d'oggi i risparmi si sono assottigliati, le pensioni spesso non bastano a coprire le spese, ci sono disoccupazione e cassa integrazione, molte persone non sanno fare i conti sul proprio stipendio... Quindi si chiedono prestiti. Chi può, ha la cessione del quinto, altri la finanziaria, altri la banca, altri i parenti. Ma sono soldi che vanno restituiti, e spesso con salati interessi.

Allora cosa fare per affrontare gli imprevisti? Coltivare (uso questa parola dopo un'accurata scelta) un fondo d'emergenza, semplice. Per i blogger americani è più importante che pagare i debiti, poiché funge da paracadute in caso di spese improvvise (come la Matiz di cui parlava in un commento Bormioli Rocco e che fra poco dovrà da noi essere acquistata). Ma come funziona un fondo d'emergenza e come possiamo strutturarlo?

Al prossimo post!

giovedì 4 febbraio 2010

Bilanciare il budget

Abbiamo iniziato a parlare dei metodi per creare un piccolo budget familiare. Parleremo oggi di una formula bilanciata di budget. E'di stampo americano, quindi basata su un welfare diverso dal nostro, ma possiamo sempre migliorarla a seconda delle nostre esigenze.

E'una formula 60%, 10%, 10%, 10%, 10%, ovvero i nostri introiti base andranno suddivisi in cinque fette disuguali.

Il 60% del nostro budget sarà dedicato alle spese, fisse e variabili cioè:

Cibo e vestiti
Spese per la casa (mutuo, riscaldamento, condominio...)
Premi per le assicurazioni
Contributi per la beneficenza
Tutti i conti (anche quelli non essenziali, come pay tv eccetera)
Tutte le tasse

Non dico che il 60% sia un numero magico, ci si può lavorare, e magari aggiustare la percentuale (è comoda perché è un numero paro.

Il restante può essere diviso in segmenti del 10%, in ordine di priorità americano (vi spiego subito il perché):

Risparmi per la pensione: il welfare americano è diverso dal nostro e chi può ha pensioni integrative legate al lavoro o meno. Dato che la nostra pensione sarà bassina (ogni nostra mensilità sarà pari a circa il 2% di quanto prendiamo mensilmente di stipendio moltiplicato per gli anni di lavoro, più una piccola rivalutazione)

Risparmi a lungo termine: una piccola cifra tolta in automatico dallo stipendio ed investita a lungo termine (pronti contro termine, titoli di stato, conti di deposito, buoni postali...). La somma deve essere disponibile in caso di necessità, ma non deve essere facilissimo svincolarla.

Piccoli risparmi in conti più raggiungibili per vacanze, piccole spese, ecc.

Soldi per il divertimento: per tutti gli sfizi.

Che proposte di budget avete voi?

mercoledì 3 febbraio 2010

Qui si vendono soldi

Il titolo del post è un po'malvagio, poiché era la scritta leggendaria che appariva nella vetrina di un negozio di elettrodomestici della Roma anni settanta.

Era il negozio di un usuraio. Oggi non parleremo di usura, ma di prestiti, con tassi chiari (e si spera, amicizia lunga).

Il nostro lettore/bancario Massimo ci ha esposto, come al solito chiaramente, quale sia il mercato del credito attuale.


Permettetemi di aggiungere due parole sul fattore "costo".
In questo momento in Italia ci sono tanti enti che propongono finanziamenti a tasso zero. Non credeteci troppo....
Vi accorgerete che al tasso zero risulta troppo spesso associata un'assicurazione (sulla vita, sulla perdita del lavoro, o su quello che volete!) che costa centinaia di euro.

Io aggiungo un'esperienza personale: ero a fare la spesa con l'augusto genitore e siamo passati vicino all'ufficio finanziamenti (in totale en plein air). Stavano convincendo una famigliola a fare la carta revolving della catena di supermercati, e per curiosità abbiamo preso la brochure. Bhé, i soldi li vendevano proprio cari. E bastava la busta paga, allora, per avere l'accesso a quel credito.

Torniamo alla banca

Considerate che la prima banca (ora è stata fagocitata!) che proponeva quella assicurazione, per concederla chiedeva un importo FISSO di 3500 LIRE più IVA (una tantum) negli anni novanta. Oggi per la stessa cosa chiedono 600 euro. Non venitemi a raccontare che si tratta di "aumenti di mercato". E' un aumento dei tassi mascherato da servizio.

Nulla da eccepire, come non ho nulla da eccepire sul commento di Individuo pensante sulla domanda e sull'offerta in questo campo. E Massimo infine ci avverte:

Parliamo dei tassi... i tassi MEDI praticati nel trimestre precedente DEVONO essere affissi nei locali della banca o della finanziaria.
Qui è possibile farsi un'idea:
http://www.centroconsumatori.it/45v45d34660.html
e così è facile capire perchè la finanziaria cercherà sempre di mantenere il prestito SOTTO i 5000 euro, e cercherà di "consigliare" la "pratica" carta revolving (con un massimale inferiore ai 5000 euro!) piuttosto che un finanziamento.
Tanto per capirci.... per comprare la macchina facendo un preventivo on-line il tasso del 6% (evitando come la peste le pseudo assicurazioni quasi imposte!), mentre per una carta di credito a rimborso rateale da 4900 euro i tassi possono arrivare, in piena legalità, anche al 25%.
Scusate se è poco....

Non è poco per nulla!!! Ma a questo punto è intervenuto/a Individuo pensante, con altre riflessioni altrettanto ponderate. Parleremo di queste altre riflessioni nel prossimo post, ma mi raccomando, aspetto i vostri commenti, perché presto questi discorsi saranno sulla bocca di tutti.

Ah, un'osservazione dell'Economa. Ieri leggevo questo articolo: solo metà delle case si compera con il mutuo, perché nelle zone più a rischio le banche non concedono prestiti facilmente e si è tornati a chiedere i soldi alle famiglie. Non lo diceva anche il rapporto del Censis qualche mese fa? E se le famiglie non possono più permettersi di prestare soldi???

martedì 2 febbraio 2010

Un bancario che ci dà una mano....

Purtroppo Massimo fa, di mestiere, il bancario. Da oltre un quarto di secolo...
E purtroppo quattro (o cinque, o sei!) delle sue otto ore lavorative giornaliere le passa a parlare con persone che chiedono soldi.

Da quando Massimo ha iniziato a commentare sul blog penso che gli spunti di riflessione stiano diventando molto profondi. La frase che ho nerettato fa capire come il suo mestiere stia diventando sempre più difficile.
Vi ricordate i post sui Jones? Massimo sta vivendo, dall'altra parte della barricata, la stretta del credito di cui abbiamo tanto sentito parlare negli ultimi anni. Infatti aggiunge:

Una volta era più facile... valutavi la persona, la sua serietà, ed ovviamente i suoi "precedenti di pagatore". E se avevi di fronte una persona seria i soldi glieli davi.
Lo so... in questo momento sono "dall'altra parte della scrivania" e, credetemi, dà più fastidio a me che a voi!
Adesso la valutazione del credito nei principali istituti bancari viene fatta da un programma che, oltretutto, sfrutta un algoritmo che NON è pubblico.
E che può essere modificato in tre secondi senza che l'operatore in periferia se ne accorga!
Ad essere valutata non è la serietà della persona ed il fatto di avere sempre onorato la propria parola, ma vengono valutati solo i suoi "pezzi di carta".
Se l'"unico" dell'anno scorso è basso, poco importa che questo sia avvenuto perchè eri rimasto per sette mesi senza lavoro, e che adesso sia tutto tornato normale. Il prestito non verrà concesso.
E ci sono volte (giuro!) che, se tu potessi, metteresti mano al portafoglio ed i soldi li presteresti tu, perchè capisci da una lato la necessità (non sempre si chiedono prestiti per cose futili!) e dall'altra la totale serietà del richiedente.

La vecchia battuta secondo cui in Italia le banche prestavano i soldi solamente a chi già ce li aveva probabilmente era vera solo in parte.
In Italia, soprattutto nei piccoli centri, il tessuto sociale è sempre stato molto stretto, tanto che un direttore di banca onesto sapeva subito se fidarsi o meno di chi gli stava davanti, e l'istituto di credito gli dava anche un margine di discrezionalità su cui giostrare. Oggi no, le banche non possono permettersi di "prendere un bagno" per quanto piccola la cifra sia.
Ecco che nasce l'algoritmo, basato sul reddito, sulla possibilità di guadagno e sull'esposizione presso altri creditori (in America per ricavarlo analizzano di dati di tutte le carte di credito, e se ne escono con informazioni tipo che chi compera cibo per gli uccellini è più affidabile di chi non lo fa).

La cosa preoccupante è che molto spesso le richieste vengono per cause serissime (quali malattia, problemi relativi all'alloggio...). Erano i motivi per cui di solito prima di arrivare alle banche si chiedeva aiuto ai parenti e agli amici. Se non si riesce più a precorrere questa via allora, cosa significa? Che il problema "crisi" sta colpendo molte più persone di quanto si pensi comunemente; addirittura intere città o distretti industriali.

Parlavamo qualche giorno fa con amici di una signora delle pulizie neocomunitaria, persona molto seria, gran lavoratrice, il cui marito ha una piccola impresa. Ho aperto gli occhi quando ho saputo che la signora era costretta a fare più ore possibili di lavoro perché ha il mutuo di casa e due figli adolescenti, e non può certo rinunciare a possibilità di guadagno. La signora è lo specchio di come stanno venendo su molti giovani; senza il "paracadute" familiare, molti di noi devono rinunciare ad ogni spesa superflua per far quadrare i conti.

Non so se anche voi leggete i giornali in distribuzione gratuita: da brava pendolare economa io lo faccio tutti i giorni. Fino a qualche tempo fa erano pieni di pubblicità per finanziarie che offrivano prestiti ai dipendenti. Poi di finanziarie che offrivano prestiti ai pensionati, e cessioni del quinto. Ho saputo da amici di nonni, che avevano la pensione magari da minatore, che accompagnavano il nipote per garantire un prestito; il direttore dell'istituto erogante aveva le lacrime agli occhi nel raccontarlo, era un distretto industriale una volta fiorente, ma le fabbriche pian piano chiudevano e molte famiglie contavano solo su quel reddito certo.

Per questo insisto molto sul fondo d'emergenza (e il secondo spunto datoci da Massimo ci aiuterà a capire altre ragioni), per evitare crisi del genere anche perché ora le inserzioni sui giornali sono di negozi "Compro oro". Cosa vorrà dire?




lunedì 1 febbraio 2010

Strumenti per il budget

Affronteremo oggi la seconda parte dell'elaborazione del budget. Strumenti:

  • La lista delle spese fisse con rispettivi importi
  • La lista delle spese variabili con rispettivi importi
  • Un bel foglio di calcolo
  • Buona volontà a iosa
Allora tentate di fate i bravi, febbraio è appena iniziato ed ha 28 giorni.

Suddividete le spese fisse e quelle variabili in dodicesimi e il vostro compito sarà di spendere esattamente quelle cifre (mettendo da parte un dodicesimo delle spese annuali, come l'abbonamento TV, l'assicurazione ed il bollo per l'auto, eccetera) che avete preventivato.
Ogni scontrino, ogni spesa andrà registrata con la causale. Vi ricordate che vi ho detto di NON considerare gratifiche, straordinari e premi di produzione? Sì? Ora rivelo il perché: non sempre quelle cifre saranno disponibili (conosco ad esempio persone che lavorano nei supermercati che quest'anno hanno perso la possibilità di fare ore di straordinario).

Non è per nulla facile, ma è un modo molto efficace di prevedere le spese da affrontare e con il foglio di calcolo si vedono gli sprechi e cosa si può limare.

Ma come si può costruire un budget casalingo ben bilanciato? Il seguito alla prossima puntata!