domenica 29 novembre 2009

Maledetta la spesa di Natale...

... mi scuso con i miei 24 lettori (uno in meno di Manzoni), ma il Natale e le scadenze correlate quando arrivano arrivano, e sono rimasta indietro con i post!
Prometto che in settimana avrete mie notizie (ghigno minaccioso). Un saluto, l'Economa Domestica

domenica 22 novembre 2009

Un rivoluzionario metodo di budgeting

Ve lo avevo promesso, ed è ora di proporvelo. Direttamente dall'Ammereca, un rivoluzionario metodo di budgeting che permetterà a voi e ai vostri cari di risparmiare un sacco di soldoni.

E'vero che avete iniziato a tener conto di tutte le spese come mi avevate promesso, VERO???
Ed è vero che sapete più o meno quanto in un mese dovete accantonare per mutuo o affitto, bollette (divise per tipo), manutenzione auto (benzina, bollo, assicurazione...), spesa, vestiti ecc. ecc.?

Bene. Ora andiamo al sodo. Prendete tante buste da lettera quante sono le vostre voci di spesa e scrivetevi sopra a caratteri cubitali le varie voci (auto, mutuo....).
Quando prendete lo stipendio, suddividete (fisicamente o con un bel foglietto con una cifra scritta) tutta la somma: dovrebbe avanzarvi qualcosa che metterete nel fondo d'emergenza. Ora il vostro scopo per il mese è di sopravvivere toccando solamente le spese "vive" (spesa, mutuo mensile, benzina auto...), magari limando qua e là. Quello che avanza, va al "pizzo" (messo da parte), per abbattere qualche debito se ne avete o nel fondo d'emergenza.

Ma.... non vi ricorda qualcosa? Tipo i racconti delle nostre mamme e nonne, che mettevano lo stipendio dell'uomo di casa in tante buste per mandare avanti la casa? Oh guarda, in America come al solito hanno scoperto l'acqua calda!

Ed ora filate al lavoro, prepariamo le buste che il 27 si avvicina (e Natale anche....).

venerdì 20 novembre 2009

Il consiglio del giorno: creme idratanti non adatte

Avete qualche crema idratante non usabile perché vecchia, troppo grassa o troppo profumata? Usatela per curare la pelle... di scarpe e borse. Massaggiatela con una spazzola morbida, fatela riposare per un paio di minuti, e lucidate con un panno morbido. Avrete scarpe e borse tirate a nuovo.

Ah, se avete problemi di muffa su scarpe e borse, pulite la patina ben bene con cotone idrofilo e... disinfettante per piccole ferite (quello verde....). Poi idratate la pelle; ripetete ogni settimana finché le muffe non saranno sparite.

giovedì 19 novembre 2009

Ricette furbe: il Pan di Spagna

Come penso sappiate, l'Economa è un po'pazzarella in cucina. Incapace di provvedere ad un pasto decente (causa combattiva madre che difende la postazione), si è specializzata in alcuni cibi particolari. Il problema è che è pure diventata bravina con degli ossi duri, quali il Pan di Spagna.
Il Pan di Spagna (anche detto Pizza sbattuta) è un impasto montato con le uova, quindi privo di lievito. La sua morbidezza viene creata con una particolare lavorazione, che andremo prontamente a descrivere.

Ingredienti

4 uova
150 zucchero
150 farina
Burro e farina per lo stampo
4 cucchiai di acqua a temperatura ambiente

FINE.

Attrezzatura

1 sbattiuova con gli attributi (eh sì, deve proprio averceli e vedremo perché)
1 bilancia
1 ciotola
1 spatola leccapentole
1 stampo rotondo da 24/26 cm
1 setaccio

Svolgimento

Imburrare ed infarinare lo stampo e mettetelo in attesa. Prendere la ciotola, sgusciarci le uova intere, aggiungere l'acqua e lo zucchero.

Prendere lo sbattiuova, inserirlo nella ciotola, mettere in azione e montare per almeno 10 minuti incorporando aria (dopo 2/3 minuti inclinate le fruste e/o la ciotola).

Ad un certo punto l'impasto scriverà: sollevando un poco di composto, non ricadrà a piombo nella ciotola, ma rimarrà per un certo tempo in superficie. A questo punto, se lo sbattitore non si sarà sucidato prima, spegnetelo ed accendete il forno a 180 gradi Celsius.

Ora inizia la fase delicata: setacciate la farina pian pianino nel composto e mescolatela con estrema delicatezza con una spatola leccapentole, con un movimento continuo dal basso verso l'alto, girando man mano la ciotola. Versatene poca per volta.

Attenzione a non smontare il tutto, altrimenti verrà una ciofeca somma. Non appena tutta la farina sarà stata incorporata, smettere di girare e versare nello stampo (sempre con delicatezza) e metterlo nel forno che sarà arrivato nel frattempo a temperatura; non aprire per nessun motivo prima della mezz'ora. Dopo 30 minuti prova stuzzicadenti (inserendo uno stuzzicadenti NUOVO nel dolce, dovrà uscire asciutto); nel caso necessitasse, date qualche altro minuto di cottura.


Varianti

Sostituire parte della farina con il cacao, mescolare bene le due polveri prima di iniziare l'inserimento nel composto montato.

Un mezzo cucchiaino di succo di limone smorza il sapore delle uova

Si possono mettere vanillina o altri aromi (sapete che io non li amo...)

Può essere servito anche come accompagnamento a salumi (salame dolce del tipo corallina laziale o strolghino parmense)

Buon appetito!

mercoledì 18 novembre 2009

Il consiglio del giorno: blocchetto per gli appunti

Portate sempre con voi un piccolo blocco per gli appunti ed una penna: servirà a prendere nota di idee, cose da fare, scrivere cosa manchi in casa. Createne uno con fogli di riciclo e usate le matitine pubblicitarie. Non vorrete mica comperarne uno e far tagliare dei poveri alberi, vero???

martedì 17 novembre 2009

Perché costruire un fondo di emergenza?

Come vi avevo accennato, negli Stati Uniti con la crisi si è rivalutato il concetto di fondo di emergenza. Negli Stati Uniti la propensione al debito e al credito al consumo è molto più alta rispetto all'Europa (e soprattutto all'Italia), quindi è sempre stato molto facile indebitarsi sempre di più per spese impreviste (spese sanitarie, spese per l'auto...).

Con la crisi, e la riduzione delle possibilità di guadagno, l'indebitamento è divenuto un problema gravissimo e c'è stato il cosiddetto "credit crunch" (la stretta del credito, in soldoni).

I consumatori hanno allora iniziato di nuovo a risparmiare il possibile, per affrontare spese che altrimenti sarebbero state coperte con le carte di credito. In Italia il problema sta assumendo diversi connotati: i forti legami familiari fanno sì che ci si rivolga a parenti (genitori in primis) prima che alle banche.

Nonostante questa risorsa, stanno comunque aumentando cambiali in protesto e assegni scoperti, di tutti gli importi, perché anche i nostri genitori iniziano ad intaccare i loro risparmi più del dovuto. Molte famiglie non sono in grado di affrontare una spesa imprevista di 500 euro! Se si rompe il forno o il frigorifero, se all'auto vanno cambiate le gomme, se il dente che ci faceva male è proprio cariato, come possiamo affrontare la situazione?


Ecco allora una soluzione d'emergenza: il fondo di sicurezza. Vi ricordate il barattolo dei risparmi... lo abbiamo lasciato solo soletto per mesi, ed ora torna protagonista. Sarà il primo mattone di un emergency fund all'amatriciana. E'giunto il momento di contare i soldi e di agire per creare il nostro gruzzolone.

lunedì 16 novembre 2009

Inglese per economi: emergency fund

Emergency fund: fondo d'emergenza. Somma che serve a coprire spese impreviste senza dover ricorrere a debiti. Negli Stati Uniti si è molto diffuso come conseguenza della crisi, per evitare di dover ricorrere a carte di credito, carte di debito e simili.

domenica 15 novembre 2009

Dieci consigli per fare la spesa ragionata

Sarà la crisi, sarà che siamo vicini a Natale ed aumenta il bisogno di risparmiare per poi gettarsi nello shopping, ma anche i rotocalchi una volta detti "popolari" iniziano a parlare di risparmio e di "spesa furba".

Uno di questi (quello che non è nè ieri nè domani) ha pubblicato un decalogo per fare la spesa ragionata. Ve lo riassumo, aggiungendo i miei commenti e qualche altro consiglio.


  1. Chi studia l'esposizione in negozi e supermercati sa che tendiamo a comperare per gratificarci. Riflettiamo prima di comperare. Facciamo sempre la lista della spesa e rispettiamola.
  2. Fare un budget di massima suddividendo le spese per alimentari, telefono, ristoranti, abbigliamento (qui ci ritorneremo)
  3. Andate a fare la spesa da soli, in più si va, più si spenderà.
  4. Conservate gli scontrini e confrontate i prezzi dei vari supermercati (io preferisco studiare prima i volantini, prevenire è meglio che curare)
  5. Gli oggetti ad altezza occhi sono i più cari: guardate negli scaffali più in alto o più in basso
  6. Se comperate cibi freschi, tenete conto che non si conservano per molto tempo; meglio comperare di meno che gettare
  7. Se utilizzate le tessere punti, convertiteli quando possibile in buoni acquisto e non in regali
  8. Più sono grandi le confezioni, più sono convenienti. Evitare di comperare salumi e formaggi preincartati (di solito costano di più)
  9. Se dovete comperare un oggetto tecnologico, non cedete all'impulso. Decidete solamente dopo aver confrontato le varie catene di negozi e on line
  10. Utilizzate internet per cercare le offerte più convenienti
Per oggi basta, ma vi avverto: inizieremo ad avere molto spesso liste di questo genere (10 consigli, 25 metodi....). Sono molto ammerecane, e molto comode.

sabato 14 novembre 2009

Annunciazione, annunciazione!


L'Economa ha deciso cosa fare con i soldi trovati durante l'anno.

Spannometricamente per il momento siamo a 130 neuri, non saranno sufficienti, ma aggiungerò quanto manca per farmi un regalino. Comprerò.... Comprerò.... Una cosa da vecchia zia.

giovedì 12 novembre 2009

Natale economo: regali fai da te

Sono un po'l'incubo di ogni Natale: parenti volenterosi nel bricolaggiare ci regalano oggetti graziosi, ma di poca utilità. Eppure il fai-da-te può offrire spunti gradevoli per i regali di Natale, se maneggiato con cura.

Se si hanno figli piccoli: un bel collage di foto dei bambini, montato in una semplice cornice può essere una bella idea, basta che si faccia una volta sola a parente (!)

Un libro di ricette "fatto in casa": un pc, le ricette che amate di più, un po'di fantasia e tanta buona volontà vi permetteranno di creare un libro di ricette assolutamente originale e tematico (ricette per due, ricette per spendere poco, ricette per riciclare gli avanzi...)

Un calendario personalizzato: non la semplice foto inserita in un calendario, ma un calendariopersonale, in cui sono ricordate le date importanti (compleanni, anniversari...), le scadenze, e con qualche frase spiritosa o motto di saggezza.

Un cestino con sali e zucchero aromatizzato: sale al rosmarino, alla salvia, al peperoncino e zucchero vanigliato, o alla scorza di limone.

Candele in una tazzina: nei negozi dell'usato si trovano spesso a pochi soldi tazzine spaiate. Usatele come base per candele colorate.

Un vaso della memoria per le persone più grandi: contattate amici e parenti della persona a cui volete fare il regalo e chiedete loro di farvi avere ricordi e fotografie che la riguardino. Stampate le frasi e le foto su 365 cartoncini colorati (grandi come un biglietto da visita), magari aggiungendo proverbi e frasi che possano piacergli. Riempite con i cartoncini un vaso di vetro e fate un biglietto in cui spiegate che bisogna pescare un cartoncino al giorno. I ricordi faranno iniziare ogni giornata con il piede giusto. La stessa base può essere usata per un calendario giornaliero personalizzato.

Biglietti d'auguri "all'americana": fate una bella foto della vostra famiglia e inseritela nei biglietti di auguri per le persone lontane. Scrivete, al posto delle solite frasi di circostanza, una breve lettera (a mano). Fate firmare da tutti.

Avete altre idee???

mercoledì 11 novembre 2009

Il consiglio del giorno: mascara e smalto

Il mascara è secco? Aggiungete qualche goccia d'acqua calda, e mescolate con lo spazzolino: tornerà utilizzabile.

Lo smalto è secco? Mettetelo in un bicchiere di acqua bollente (attenzione!!!) che copra la bottiglietta fino a metà. Basterà a renderlo liquido quel tanto che basta.

Lavate sempre pennelli e spugne da trucco con acqua tiepida e sapone e fatele asciugare all'aria. Ucciderete i batteri (che proliferano nelle basi grasse del trucco) e farete durare di più l'attrezzatura.

Temperate le matite per gli occhi e le labbra una volta a settimana, per togliere batteri e allergeni vari.

martedì 10 novembre 2009

Natale economo: regalare soldi

In Italia regalare soldi è considerato spesso un tabù. Negli Stati Uniti invece è normalissimo che anche a bambini vengano donate piccole o grandi cifre di danaro (a partire dai 5 dollari!), tanto che esistono appositi biglietti-dono con la taschina.

A Natale qualcuno potrebbe gradire doni in danaro o equivalenti, ma chi, e soprattutto, in che forma?

Cominciamo dalle persone che si prendono cura di noi: il barista, il portiere, le lavoranti di parrucchiere ed estetiste...

Di solito io non lascio la mancia tutte le volte, preferisco dare un bigliettino natalizio con una piccola somma in occasione del Natale (di solito, 10 euro), alle persone che lavorano nei locali che frequento quasi quotidianamente.

Per i parenti, regali in danaro di solito sono graditi ai più giovani, che ancora non hanno un reddito proprio; potrebbero essere offensivi per chi già lavora. Quindi ai cuginetti, ben vengano regali in danaro, ma anche ricariche telefoniche, che per loro sono preziosissime.

Se invece qualche parente sta ristrutturando casa, si può optare per una carta regalo di una catena di magazzini, o, se si è in stretta confidenza, si può regalare una prepagata. Le carte regalo sono comode anche per le librerie, i negozi di elettrodomestici e di cosmetici.

Mai regalare danaro o carte a professionisti di cui abbiamo pagato le prestazioni; sdebitiamoci, se ne sentiamo il dovere, con un oggetto di arredamento, un cesto o un libro pregiato.

Parleremo in un post apposito della beneficenza, che, di solito, a Natale viene spesso richiesta.

lunedì 9 novembre 2009

Idee furbe per i regali di Natale: i cestini a tema

Da qualche anno i cesti di Natale, una volta strenna aziendale, hanno avuto una nuova vita: cesti da gourmet, con specialità internazionali e nazionali appaiono nei cataloghi dei grandi magazzini sin da ottobre (giuro, li ho visti). Sono però cesti molto costosi ed "impersonali", adatti più a gratificare un professionista che un amico o parente.

Rielaborazione furba del cesto natalizio? Ovvio, il cestino natalizio a tema!
Ogni persona ha una predilezione per un qualche argomento ( cinema, giardinaggio, teatro...) o per qualche cibo (thé, cioccolata, torte...). Allora perché non gratificare i nostri amici con qualcosa di piccolo, consumabile e gradito?

Per l'appassionato di giardinaggio e orticultura: una vaschetta, un sacchetto di terra, semi e un set da giardinaggio.

Per chi ama la cioccolata calda: due tazzone, due litri di latte UHT, una confezione di zollette di zucchero e due confezioni di preparato per cioccolata.

Amano i dolci al cucchiaio? Uno stampo, varie confezioni di budino o mousse, una frusta da cucina ed un cucchiaio di legno, latte UHT.

Il cinema è la passione? Un DVD, una confezione di bibita gassata, una di pop corn e una di patatine.

Alle cinque è d'obbligo il thé? Tazze, zucchero speciale (bastoncini di zucchero di canna, ad esempio) e un paio di confezioni di buon thé.

Piace pasticciare in cucina: stampo per torta, farina, stecche di vaniglia, zucchero, cioccolato da pasticceria, lievito per dolci. Versione salata: teglia, farina Manitoba, lievito per torte salate, sale di Cervia e spezie varie.

Non c'è limite alla fantasia, se siete bravi potete fare anche cestini con marmellata fatta in casa di vari gusti, per la gioia di amici golosi e co.
Si accettano suggerimenti per altre combinazioni!

domenica 8 novembre 2009

Manca poco a Natale: regali furbi

Non pensavate mica che i post sui regali di Natale iniziassero il primo dicembre, vero? Illusi!

L'Economa ama svisceratamente il Natale, le renne, il presepe, il ciccione lappone e i regali. Ama soprattutto fare i regali, che considera un modo gentile con cui ringraziare le persone e con cui rafforzare i legami.

Quindi, come al solito, analisi, programmazione ed esecuzione dei regali di Natale furbi.

Iniziamo dall'analisi: a chi fare i regali?

Ovviamente ai parenti stretti (genitori, fratelli, nonni, figli), ai parenti a cui si è più legati (zii, cugini, cuginetti), agli amici, alle persone che in qualche modo si sono prese cura di noi (medici, parrucchiera, barista), ai colleghi, ad alcuni conoscenti. Ovviamente i regali non saranno tutti dello stesso tipo e dello stesso valore, per questo è importante riflettere bene sulle persone a cui andranno. Io inizio a fare i regali di Natale a maggio, avendo bene in testa i gusti delle persone e la cifra che voglio spendere.

Iniziamo proprio con questo, scrivete una lista delle persone a cui volete fare i regali e la cifra da spendere (indicativamente), ed aggiungete 5 o 6 regali Jolly per quei conoscenti che a vostra insaputa vi faranno un "pensierino" e ai quali sarà obbligatorio contraccambiare.
Fatto questo, inizia il divertente: cercare idee originali, non necessariamente economiche e che siano gradite. Pubblicherò qualche mia ideuzza, sperando che sia di vostro gradimento.

sabato 7 novembre 2009

Biscotti per la prima colazione

... o per il thé, o per quando volete.

Ingredienti:

250 grammi farina
100 grammi acqua (potrebbe servirne un po'meno)
40 grammi burro morbido
40 grammi zucchero al velo (aumentabile)
1/2 cucchiaino miele
1/2 cucchiaino sale (io ho messo il dolce di Cervia)
1 cucchiaino ammoniaca per dolci (sì, puzza di ammoniaca quando si apre la bustina e in cottura, ma i biscotti vengono una delizia friabile).

Procedimento: Preriscaldare il forno a 180 gradi celsius per 15 minuti. Nel frattempo fare la fontana con la farina (se siete bravi, setacciate assieme farina, zucchero e ammoniaca e fare la fontana). Al centro mettere il burro, il miele e l'acqua (se siete meno bravi, anche zucchero e ammoniaca). Aggiungete piano l'acqua, poiché la farina potrebbe chiederne di meno. Impastare il tutto (si fa velocemente), e stendere a 2-3 mm di spessore. Tagliare a piacere (io ho usato sia formine che rotella, vengono bene in tutti e due i modi, la pasta è lavorabilissima) e mettere su una placca coperta di carta forno. Quando il forno è caldo, infornare per 12/15 minuti girando la placca a metà cottura. Non preoccupatevi dell'odore di ammoniaca, non si sentirà a cottura avvenuta. Sfornare e far raffreddare, avendo cura di non farvi fregare i biscotti dai parenti/amici/conoscenti presenti.

NDE (Nota dell'Economa): sì, confesso, per scaramanzia contro l'influenza suina li ho fatti a forma di maialino, ma è meglio optare per forme senza ammennicoli bruciacchiabili.

mercoledì 4 novembre 2009

Il consiglio del giorno: i cattivi odori

Molto spesso torniamo a casa e le stanze hanno un odore di chiuso non gradevole; il bagno può avere anche altre problematiche olfattivamente complesse.
Per risolvere il problema in poco tempo e con spesa quasi nulla, c'è un piccolo trucco.

  1. Aprire le finestre
  2. Prendere un pezzo di carta igienica
  3. Tenere pronto un bicchiere d'acqua
  4. Arrotolare la carta igienica e darle fuoco(!), con le consuete cautele (lontano da tende ed altri infiammabili....)
  5. Spegnere immediatamente nell'acqua
  6. Se l'odore fosse rimasto "in giro" ripetere
  7. Dopo un paio di minuti chiudere la finestra

Sembra incredibile, ma per i bagni è fenomenale.

martedì 3 novembre 2009

Carte contro contanti: il nostro rapporto con il danaro

Io non ho mai avuto una carta di credito. Carte prepagate sì (di solito vinte...), ma carte di credito mai. Vi ho rivelato in uno dei primissimi post come la "nostra" generazione abbia man mano perso il contatto fisico con i soldi, anche per il cambio lira-> euro.

Nel momento in cui i nostri Caravaggi e Raffaelli sono stati bucati da una forafogli in banca e ci sono state restituite delle carte nuove, sconosciute, senza tre zeri, il nostro piccolo mondo fatto di cento lire in un salvadanaio è sparito nel vortice europeo. Per riprendere in mano il nostro rapporto con la valuta ce ne è voluto (e, soprattutto, dopo il primo viaggio all'estero abbiamo benedetto l'euro, Ciampi e Prodi).
Se siamo ancora in fase neonatale con monete e banconote, figuramoci con le carte varie. Ovviamente, i due sistemi hanno dei pro e dei contro e, come al solito, in medio stat virtus.

Non demonizziamoli e vediamo come possiamo gestire la situazione.

Denaro contante

Pro: si vede e si tocca, quindi ci rendiamo meglio conto di quanto spendiamo. Un trucco spicciolo per limitare i danni è di non "spezzare" mai le banconote. Psicologicamente, spendiamo più facilmente monete e carta di piccolo taglio, quindi 50 euro interi sono differenti da 10 banconote da 5 euro.

Contro: Se perdiamo o ci rubano banconote, non possiamo"fermarle" in nessun modo. Un portafoglio "gonfio" di bei lenzuoloni verdi tende anche ad ingolosire eventuali malintenzionati.

Le carte

Pro: sono comodissime, bloccabili, sicure.

Contro: non ci rendiamo conto di quanto spendiamo.

Bilanciamo le spese nei due modi, e teniamo tutti gli scontrini delle carte.

A fine settimana tiriamo le somme e vediamo quanto abbia inciso la spesa in carte su.... e qui devo introdurre due concetti:



A questi due post!!!

lunedì 2 novembre 2009

I non deperibili/non alimentari

Nella furia inventariatrice in cucina, l'Economa ha rinvenuto: bibite gasate (già "terminate" ^_^), ammoniaca per dolci (colpa mia... sabato prossimo, biscotti!), fialette di aromi (non le ho comperate io e penso che verranno regalate), gelatina in fogli e in tavolette (ci sto studiando), thé e tisane (io non li bevo, ma in casa sono graditi, anche se sette scatole...), cibi ipercalorici quali cioccolata e patatine (smaltire con calma, poco alla volta, siamo tutti a dieta), cacao (ricordate i "tartufini"?), e vari liquori.

E questo è nulla: poi sono passata al "non alimentare" e lì ho avuto "la botta". Avete presente lo strano fenomeno per cui se ci si taglia e si cerca un cerotto, non ce ne è mai uno della taglia giusta, ma solo lenzuola o francobolli inadatti allo scopo?

Bene. Avete capito.

Set da trucco praticamente intonsi, rossetti inadatti, mascara asfittici, creme a metà (addirittura 2 tubi di crema per mani aperti!). Cerotti multiformato, multicolori, molto inutili. Chili di penne blu, mezzi quadernoni e blocchi, residuo universitario, libri non letti. Ho messo tutto "sotto", in vari modi che vi spiegherò man mano ne "L'angolo del consiglio". Le linee guida generali sono invece 3:

  1. Usate
  2. Regalate
  3. Gettate
Siate però onesti con voi stessi, per ogni oggetto pensate: lo userò nelle prossime 2 settimane? Se la risposta è "NO", regalatelo se utilizzabile o gettatelo.

Se la risposta invece è "SI?!, mettetelo in evidenza: più lo tenete davanti agli occhi, prima ve ne libererete. Ah, scriveteci sopra la data in cui avete deciso di usarlo. Allo scadere dei 15 giorni, se non lo avrete ancora utilizzato, tornate al punto precedente.

domenica 1 novembre 2009

Il giuoco d'azzardo. Sì, no e perché?

All'Economa non piacciono gli eccessi, e questo penso che voi lo abbiate tutti capito. Prima di parlare del gioco d'azzardo in tutte le sue forme, ho quindi aspettato un po'. Sì, ho giocato a "Win for life", no, non ho vinto a "Win for life", no non intendo giocarci di nuovo. Come del resto al "Gratta e vinci" (una volta ne ho comperato uno da 3 euro!).

Gioco al superenalotto, a tutte le estrazioni. Sono una giocatrice modesta, con un budget preciso, una microscopica speranza e, spero, un po'di buon senso.

Negli ultimi anni, man mano che avanzava la crisi economica, si sono diffusi nuovi giochi legali d'azzardo, sia on line, sia in ricevitoria, che trasversalmente possono interessare tutti gli strati sociali e culturali della popolazione italiana. Non parlerò dei giocatori patologici, ma solo delle persone che ogni settimana, o ogni giorno, dedicano una sommetta alla speranza di migliorare il proprio tenore di vita. Tutto è lecito, basta usare la moderazione e il budget.

Le speranze di fare il "colpo grosso" sono poche, ma spendere un paio di euro a settimana (totale annuale 104 euro) è anche un buon rapporto costi benefici (ci possiamo stare, dai, a sognare la fortuna). Spendere un euro al giorno diventa già più pesante (365 euro all'anno, caspiterina, non son pochi!). Spendere cinque euro al giorno fa perdere uno stipendio l'anno, e non andiamo su cifre maggiori per non spaventarci. Il gioco d'azzardo è un buon esempio di
latte factor e come tale non va subìto nè combattuto, ma semplicemente gestito.

Misurate la vostra propensione al gioco d'azzardo in base alle vostre possibilità (io spendo due euro a settimana). Mettete la somma del mese da parte, e NON toccate quei soldi se non per giocare. Finiti quelli, au revoir, ci si rivede il mese prossimo. Gli esperti di marketing fanno affidamento sul nostro cedere all'aspetto ludico (il gratta e vinci) o sulla tendenza a rigiocare le piccole vincite, è nostro dovere fregarli con le loro stesse armi. In bocca al lupo!