sabato 24 settembre 2011

Da casello a casello

Isola di Gran Sasso - Ginevra in pochi nanosecondi. Comodi, 'sti tunnel.

martedì 20 settembre 2011

La regola di Buffett: sì, ma chi è costui?

Qualche giorno fa, discutendo della riforma delle aliquote fiscali, Barak Obama ha iniziato a parlare della "Buffett rule". In Italia ci siamo quindi fondamentalmente posti due domande, una conseguente all'altra.
1) Cosa sarebbe 'sta Buffett rule?
La Buffett rule è in realtà un semplice concetto: un miliardario non può avere un'aliquota fiscale inferiore rispetto a quella del suo domestico. Il termine viene da un editoriale pubblicato dal New York Times il 14 agosto 2011 e che vi consiglio vivamente di leggere. In questo brano Warren Buffett biasima il fatto che negli anni ottanta e novanta i miliardari americani abbiano beneficiato di una progressiva riduzione dell'aliquota fiscale e di un incremento delle deduzioni, contribuendo, grazie ad un Congresso fin troppo benevolo per loro, ben poco alla spesa pubblica.
Abbiamo stabilito cosa sia e perché sia nata l'espressione Buffett rule; ora arriviamo alla seconda domanda.
2) Chi (parola volgare a vostra scelta) è Warren Buffett?
Warren Buffett è una vecchia conoscenza dell'Economa Domestica e di tutti i bloggers di economia e finanza personale. Warren Buffett è, a seconda delle annate, primo, secondo o terzo nella lista degli uomini più ricchi del mondo. Lo è diventato investendo, con strategie assolutamente originali, tanto da essersi guadagnato il simpatico soprannome di "Oracolo di Omaha". Ha iniziato ad investire da piccolo: con i soldi guadagnati consegnando quotidiani comprò un flipper usato per 25 dollari, in società con un amico. Piazzò il flipper in un salone da barbiere e con i ricavi comperarono altri flipper, fino ad averne un numero consistente che dava un ottimo ritorno. Ah, aveva avuto il primo rimborso delle tasse l'anno precedente "scaricando" l'usura mezzo della bicicletta usata per consegnare i giornali... Ma non è per questo che è famoso nel mondo dei bloggers: Buffett è celeberrimo per la sua frugalità. Vive in una casa comperata negli anni cinquanta, una bella casa borghese, e non in una mega villa con piscina foderata d'oro. Dona decine di milioni di dollari in opere di beneficenza (ogni anno, sì, avete letto bene, decine di milioni ogni anno). Non ha un cellulare, non ha un computer e non ha autista (ha però un aereo privato, chiamato "L'indifendibile"). Ha uno stipendio annuo di 100.000 dollari e campa allegramente con quello, mangiando hamburger davanti al televisore.

Per lui il successo è potersi godere le cose che piacciono, non stare al passo con i Jones. Insomma, il contrario di qualche rampante imprenditore di cui sono piene le pagine dei giornali recentemente.
Mi è anche molto piaciuta un'altra sua celebre frase sul segreto della ricchezza per i giovani: "Di solito dico loro due cose. Una è stare lontano dalle carte di credito... la seconda è di investire su sè stessi".
Insomma, diciamo che grazie ad Obama una persona molto interessante è stata resa nota anche in Italia.

PS una leggenda metropolitana narra che di domenica mattina Warren Buffett ritagli i buoni sconto dai giornali....

domenica 18 settembre 2011

Sì, ma.... come organizzare un patrimonio?

Qualche giorno fa mi è stata fatta una domanda da un milione di dollari, che ha un po'messo in crisi la vostra Economa Domestica: "Quali sono le basi dell'investimento?".

Caspiterina, mi sono detta, ecco qui sciorinato uno dei dubbi principali di qualsiasi persona che voglia avere almeno un'idea di come proteggere il proprio patrimonio, o parte di esso. D'altra parte, se ci pensiamo bene, nessuno, se non i genitori illuminati e chi segue corsi di studi specifici, in età adolescenziale e giovanile riceve un'istruzione sia sulla gestione delle spese sia sulle basi dell'investimento.

Stranamente, anche il Corriere Economia della scorsa settimana affronta questo argomento: evidentemente, le notizie che arrivano dai tg stanno convincendo tante persone di buon senso ad affrontare in maniera mirata la gestione dei propri soldi, pochi o tanti che siano.

Dopo un'accurata analisi in giro per il web e sui libri che la mia capoccia dura mi ha portato ad analizzare dopo averci sbattuto il naso (e, fidatevi, partire da zero in questo argomento è dura), ho verificato che secondo gli esperti esiste un preciso schema di suddivisione dei nostri liquidi.

Esso è formato da:

1) Un fondo d'emergenza
2) Il grosso degli investimenti
3) Gli investimenti casinò

Del primo abbiamo già parlato più volte, ma oggi inizieremo a dare delle indicazioni ben precise, per poi passare successivamente agli scogli duri del secondo e del terzo.

Il Fondo d'emergenza

Chiamatelo cuscino, chiamatelo coperta di Linus, ma fatelo il prima possibile, soprattutto se avete un mutuo e/o prestiti da restituire. Deve essere il vostro primo pensiero quando ritirate la busta paga, dovete incrementarlo con le varie tecniche del Money for Nothing, insomma, fatelo.

Secondo i bloggers americani, monitorate per almeno sei mesi le vostre spese, e fate un budget di previsione: il fondo di emergenza dovrà essere pari a tre mesi di spese (comprensive di rate e mutuo) aumentando di un mese per ogni figlio.

Decidete quanto togliere dalle vostre entrate per iniziare il fondo, e quando vi arriva lo stipendio, o in un giorno preciso del mese, mettete la somma da parte.

Dovrà essere la vostra prima preoccupazione.

Dove mettere i soldi? Devono essere accessibili, ma non troppo. Io per il fondo ho iniziato così: primi 50 euro in Poccellino, poi libretto postale (fino a 1000 euro), infine conto deposito a zero spese.

Inoltre, siate rigidi sull'utilizzo di questo cuscino, scrivendo dei campi precisi per cui ammettete l'utilizzo: mi vengono in mente salute (per prima), riparazione casa, elettrodomestici, auto, bollette più care del previsto causa aumenti, multe.

Se doveste svuotare per una di queste ragioni il fondo, reintegratelo il prima possibile.

Una volta fatto questo, bhé, siamo ad ottimo punto: la maggior parte delle persone non può affrontare spese impreviste di 500 euro, noi saremmo pronti a rovesci ben peggiori.

Si passerà quindi al grosso degli investimenti: quelli che ci serviranno per la casa, la pensione, i rovesci maggiori, le spese per i figli.

domenica 11 settembre 2011