tag:blogger.com,1999:blog-71239968035039571152024-03-13T02:36:05.292-07:00Economia personaleL'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.comBlogger733125tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-69221024512363830812016-10-23T03:24:00.002-07:002016-10-23T03:24:18.097-07:00Le aste immobiliari in Italia<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Circa un annetto fa <a href="http://www.butta.org/?p=18289">Mattia Butta</a> ha raccontato di come in Repubblica Ceca si possa acquistare un immobile in un'asta giudiziaria con un meccanismo che ricorda ebay. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Vi posso assicurare che in Italia non è così: la situazione di partenza può essere la stessa, ma l'esecuzione è totalmente differente.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Contemporaneamente al post di Mattia, infatti, e poco dopo l'acquisto della magione, il dinamico due è venuto a sapere che a breve sarebbe andato all'asta un terreno confinante, quindi ha ben pensato di buttarsi nell'impresa. Da bravi burocrati (ottimisticamente) o da bravi ingenui (ecco, qui ci siamo) pensavamo che sarebbe stato sì un po'complesso, ma tutto sommato non molto difficile.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Polli.</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Metto subito le cose in chiaro: non abbiamo avuto problemi dovuti ad influenze terze (come può purtroppo capitare in località dove gli immobili sono molto appetibili) e tutte le persone con cui ci siamo confrontati sono state iper professionali, gentilissime e corrette. </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">E'che è proprio il meccanismo ad essere complesso.</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Come comincia l'avventura del Signor Bonaventura? Con la pubblicazione dell'annuncio nel sito delle Aste Immobiliari, dove si trovano i dati salienti sul bene che andrà in asta (perizia di stima e avviso di vendita).</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">A questo punto, se si è interessati alla visione, si prenota un appuntamento per "toccare con mano" il bene. ATTENZIONE: si può essere assititi da un professionista di fiducia al momento della visita, ma non si può fotografare nulla. </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Se si è ancora interessati dopo aver visto di persona il rudere, si ha un tempo ben definito per presentare la domanda in carta da bollo per partecipare all'asta, con una procedura dalla complessità simile a quella della costruzione di uno Space Shuttle. Pertanto molte persone si fanno aiutare da un avvocato. </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Si scarica il fac simile di domanda, lo si riempie con i dati anagrafici dell'offerente (che deve essere<b> una</b> persona, quindi nel nostro caso la sottoscritta, mentre il Radioamatore aveva il ruolo di motivatore e coach), del prezzo che si offre (c'è una base d'asta che può essere ribassata del 25%), del tempo in cui si vuole perfezionare il pagamento, si stampa, si firma, si appone la comoda ed obbligatoria marca da bollo da 16 euro e si controlla il risultato. Al tutto, si allega una copia in corso di validità del documento e del CF dell'offerente, un simpatico assegno circolare di cauzione del valore di un decimo dell'importo offerto, si chiude il tutto in una busta e si porta alla cancelleria del Tribunale nei termini previsti dal bando.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Qui il solerte cancelliere registra su un magnifico librone con le cedoline da staccare la proposta (trascrivendo i dati dell'esecuzione o pignoramento per il quale si offre), protocolla e timbra praticamente ogni cosa in suo possesso in quel momento e regala la ricevuta (in caso si partecipi all'asta e si perda, la ricevuta va riconsegnata per tornare in possesso dell'assegno di cauzione).</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">In teoria in caso di unico offerente la storia finisce più o meno qui: il giorno dell'asta ci si presenta in tribunale all'ora convenuta, il delegato del Giudice verifica l'unicità dell'offerta e la correttezza dell'incartamento e il bene viene aggiudicato al prezzo che risulta nella documentazione. </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Nel nostro caso poteva andare così liscia? Certo che no: dopo tre aste deserte, ci siamo trovati con altri due offerenti a concorrere.</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ve la faccio breve: il triello de "Il buono, il brutto, il cattivo" in confronto è un girotondo all'asilo. Il prezzo si è alzato subito ben oltre il limite che ci eravamo posti ma, fatte le debite considerazioni, siamo andati avanti. Ad ogni offerta il delegato del giudice fa partire un timer che dà agli altri concorrenti un minuto per ribattere (ah, la vecchia e cara candela di una volta...). </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Se le vostre coronarie reggono, se il vostro budget vi permette di essere l'offerente migliore, se, insomma, come è successo per noi, risultate vincitori dell'asta, dovrete versare il saldo prezzo e le spese nel termine riportato nel bando o in quello da voi segnalato nell'offerta, con bonifico bancario o assegno circolare.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Tempo due/tre mesi (nel migliore dei casi) e vi verrà trasmesso l'atto di trasferimento. A quel punto vi consegneranno anche le chiavi.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Il procedimento è durato sette mesi. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Il nostri sistemi nervosi ringraziano.</span> </span><br />
<span style="font-size: large;"> </span><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-7145336993660096202016-10-02T00:07:00.001-07:002016-10-02T00:07:27.905-07:00Sono un po'stanchina....... ma sono tornata. L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-7771876345159075462016-03-06T01:16:00.001-08:002016-03-06T01:16:51.169-08:00..... Ma quanto mi costi?<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Abbiamo iniziato a parlare del delicatissimo momento in cui la follia prende il sopravvento nella vita delle persone e si decide di <a href="http://economiapersonale.blogspot.it/2016/02/per-piccina-che-tu-sia.html">acquistare un immobile</a>.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">In questo post parleremo di un problema cruciale a cui è appesa di solito tutta la faccenda: i soldi. </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Dovete mettervi lì, con carta, penna, buste paga ed estratti conto vari, e fare un quadro completo, reale e affidabile delle vostre finanze (quanto disinvestire, quanto tenere come fondo d'emergenza, eccetera)</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ora avrete una somma: togliete il 20% e fate finta che non esista (fidatevi, ci torneremo dopo).</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Di quello che è rimasto, un 25% accantonatelo per mobili, elettrodomestici e varie. </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ora avrete, con una buona approssimazione, la cifra base per l'acquisto di casa. A questo punto avete due scelte: fermarvi lì o andare a fare shopping bancario per il mutuo. Attualmente alcune banche fanno un tipo di offerta interessante: una proposta di mutuo valida per sei mesi che vi fornisce già una base affidabile per un budget sensato.</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Attualmente un terzo delle trattative serie di compravendita immobiliare si interrompono bruscamente quando i possibili acquirenti si rendono conto che la cifra presa in considerazione per un ipotetico mutuo in realtà non viene concessa dalla banca per mancanza di requisiti. Quindi prevenire è meglio che curare. </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ora potete partire con la ricerca e verificare cosa si trova con il vostro budget nella zona di vostro interesse. </span></span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-5275653803607303832016-02-21T02:17:00.001-08:002016-02-21T02:17:37.359-08:00Per piccina che tu sia...<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Sarete sull'orlo di una crisi di nervi più e più volte.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Penserete di non farcela.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Vi troverete sedute/i, con lo sguardo nel vuoto, dopo aver fatto un po'di conti.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Cercherete imbianchini, idraulici, piastrellisti e fabbri con lo stesso spirito di un cosmonauta che si appresta ad affrontare lo spazio.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Però alla fine sarete felici come una Pasqua.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Dopo un mese e mezzo nella nuova casa il dinamico duo si sta un po'rilassando. Gli impegni ci sono e ce ne saranno ancora, ma il grosso è fatto e il resto può essere affrontato dall'interno della magione.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Quali consigli si possono dare a persone che devono acquistare un immobile o semplicemente traslocare? Tanti, forse troppi. Dal basso della mia recente esperienza posso dare una mano anche io e condividere qualche consiglio che per noi è stato valido.</span></span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Il primo consiglio è: non fate perdere tempo alla gente. E'vero che ora c'è un surplus di case sul mercato, ma trasformare il sabato nel "giro delle case che non ci possiamo permettere e non vogliamo acquistare" è segno di scarso rispetto verso venditori ed intermediari.</span></span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Quindi partite con due certezze: quello di cui avete bisogno e quanto potete spendere (con mutuo e senza mutuo).</span></span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Decidete zona, vani, accessori (ascensore, posto auto, vicinanza al lavoro e ai servizi). Fatto questo, saprete già più o meno dove e come orientarvi. </span></span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">A questo punto le dolenti note: carta, penna, estratto conto e via con il budget (argomento che affronteremo nella prossima puntata). </span></span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-41722314105124208422016-02-15T23:23:00.001-08:002016-02-15T23:23:54.897-08:00Voglio andare a vivere in campagna<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Downshifting. Ne<a href="http://economiapersonale.blogspot.it/2010/08/critica-letteraria-economa-adesso-basta.html"> ho parlato una vita fa</a>, quando la crisi in Italia non mordeva come ora, e tutto sembrava più roseo e possibile. E oggi? Vale la pena di fare scelte così radicali? Se prima poteva essere un "Sì e no", ora stiamo andando sempre di più verso il "No" secco; di solito chi tentava la scelta di vita alternativa veniva allettato da racconti "vincenti" e di modi per guadagnarsi da vivere "alternativi". </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Per alcuni anni il leitmotif era il ritorno alle campagne, alla buona vita di una volta, all'autoproduzione. Certo. Si spende di meno (in termini di denaro, in termini di tempo e fatica è tutto un altro paio di maniche), si ha bisogno di meno soldi per vivere. Si produce e si baratta, e vai con il tango.</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In tutto ciò c'è un solo, sottile problema di fondo. I soldi servono. Servono per le medicine ed i servizi sanitari (andiamo terra terra su uno dei problemi maggiori della crisi economica, il costo della salute), servono per pagare le bollette, se non si è in possesso di casa e terreno servono per i mutui, o per i prestiti per creare un agriturismo/B&B biologico (attività agognata nella decrescita felice). </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">I soldi servono perché il montante contributivo non si fa da solo, e se si passa un anno, due o tre come paladino del ritorno alla terra (garantito al limone, per più tempo non ce la si fa se non si ha almeno un membro del nucleo familiare con un lavoro stabile e decorosamente retribuito), questo buco si vedrà pari pari nella pensione; per di più anche una sola settimana come autonomo influisce sull'intero metodo di calcolo della pensione in maniera sostanziale. </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Qualcuno, di solito il genitore che è andato in pensione ed ha preso la liquidazione, può aver fornito il gruzzolo per attivare l'azienda; i dati anche qui sono scoraggianti, perché si è fortunati <a href="http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/08/14/news/strage_delle_nuove_imprese_create_dai_figli_della_crisi_-40907566/">se si supera </a>il traguardo del secondo anno di vita. Agricoltura? Leggete<a href="http://www.felpagialla.info/si-puo-vivere-di-agricoltura/"> questo</a>, fa aprire bene gli occhi. </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Signore e signori, parliamoci chiaro: i sogni sono belli, ma la realtà è dura. </span></span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-56895732636686033722016-02-14T02:11:00.001-08:002016-02-14T02:11:16.514-08:00Inglese per economi: Wombling<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Non si finisce mai di imparare. Ieri infatti sono stata resa edotta del fatto che "The Wombles" è stata una serie televisiva inglese andata in onda tra il 1973 e il 1975 la cui trama era basata su degli animaletti la cui attività principe era riciclare i rifiuti. </span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Dato che l'Economa è culturalmente onnivora, la storia delle pantegane che vivono sotto terra a Wimbledon in una circostanza normale sarebbe stata sicuramente posizionata nel reparto "Se me lo chiedono a qualche quiz la so" del suo archivio cerebrale (che, tra l'altro, è la sezione di gran lunga più ampia del famoso archivio e probabilmente la più curata). </span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">In realtà, il termine in Gran Bretagna ha recentemente preso un significato ben preciso: dicesi <a href="http://www.scontomaggio.com/notizie/wombling-guadagnare-scontrini-supermercato/">wombling</a> il raccogliere gli scontrini abbandonati al fine di ricavarne un vantaggio economico.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Il super Womble è il signor <a href="https://it.finance.yahoo.com/notizie/guadagna-200-sterline-al-mese-raccogliendo-scontrini-del-supermercato-134715118.html">Stephen Auker</a>, dotato anche di interessante<a href="https://www.youtube.com/watch?v=OIrk62F_ouU"> canale youtube</a>. </span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Fin qui, sembra di parlare degli gnomi di South Park che rubavano le mutande per ricavarne un profitto: come per la biancheria intima, è alquanto difficile capire come un pezzo di carta stropicciato e spesso sporco possa regalare qualche soddisfazione in dindini. In realtà (mi dispiace signori gnomi), il sitema per ricavare denaro dagli scontrini in UK è abbastanza chiaro: i supermercati (<a href="https://www.asdapriceguarantee.co.uk/">Asda</a> ad esempio) hanno un programma in cui se la stessa spesa (minimo otto pezzi per Asda) sarebbe stata più conveniente del 10% da anche un singolo loro concorrente restituiscono un voucher pari alla differenza di prezzo più un 10% sotto la forma di buono acquisto.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Il signor Auker, che è un pensionato, ha fatto di questo suo hobby un mestiere (ricava circa 200 sterline al mese da questa attività, ma ormai è divenuto un personaggio pubblico e penso che questo conti economicamente).</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Voi direte: "E allora? In Italia una cosa così ce la sognamo, anche se usassimo solamente i nostri scontrini senza andare a raccogliere quelli zozzi in giro". Avete ragione, in effetti: da noi niente buoni spesa. Qui gli scontrini possono servire solamente per altro:</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">- Concorsi a premi</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">- Catalina</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">- Premi sicuri</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">- App con cashback</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Anche senza andare a caccia dei cosiddetti "scontrini orfanelli" in giro. Bastano i vostri. Certo, se uno scontrino abbandonato nel carrello che avete appena preso al supermercato vi permette di avere un buono da 10 euro da spendere in detersivi è tutto di guadagnato (successo a me, era la Missione risparmio Dixan) vi lascio il dubbio su cosa fare, e se abitate vicino ad un negozio dell'insegna Acqua e Sapone non è raro che riusciate a guadagnare qualche buono da 25 euro per l'iniziativa Victoria Procter and Gamble. All'ora di punta i reparti dove scivola la spesa alle casse si riempiono di scontrini lasciati lì dai clienti, e li raccolgo assieme alla mia spesa e al mio scontrino. In questo modo ho potuto regalare al mio ente benefico del cuore cinque coppie di flute da champagne nuove di zecca ed imballate, perfette per la riffa: iniziativa Ferrero legata all'acquisto di pralines natalizie. </span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Nel blog commerciale, quindi, troverete sempre più spesso iniziative legate agli scontrini. E non scordate i Catalina! </span></span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-80988414206781765022016-01-24T02:54:00.001-08:002016-01-24T02:54:59.356-08:00Occasionale. Accessorio. <span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La notizia del millennio è il ritorno trionfale nella <a href="https://comesefossebionda.wordpress.com/">blogosfera di LaFrangia</a>. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">So già che con questa notizia il post sarebbe già fatto, ma oggi ho deciso di rovinarvi (e rovinarmi) la domenica e parlarvi diffusamente dei voucher, o del<a href="http://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=5590"> Lavoro occasionale e accessorio</a>. Voi direte giustamente che se ne è occupato <a href="http://www.rai.it/dl/Report/extra/ContentItem-c87698d8-22c0-4c62-8699-d3239dbd5491.html">già qualcuno più autorevole prima di me</a>, ed avreste pienamente ragione. Però, dato che non sono una giornalista, ma un'Economa Domestica, vi parlerò dell'argomento in maniera terra terra e cattiva cattiva. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La storia del lavoro occasionale e accessorio nasce con la cosiddetta Riforma Biagi (il cosiddetta è voluto, il contributo del povero Biagi in quella riforma è tutto da discutere); il concetto è semplice e positivo, si tratta di far emergere dal nero nerissimo tutta una serie di lavori e lavoretti per cui la vera e propria assunzione è complicata burocraticamente e che hanno una durata temporale limitata. La lista di questi lavori era ridotta, ma, come si sa, la strada per l'Inferno è piena di buone intenzioni, e quindi nel 2012, con la riforma Fornero, pali e paletti sono caduti e la "platea dei beneficiari" si è drammaticamente allargata. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ora.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Il fatto che una ragazza che per pagarsi gli studi arrotonda come baby sitter, giardiniera, raccoglitrice di mele, il ragazzo che passa i suoi pomeriggi a dare ripetizioni, il pensionato che fa lavoretti da manutentore possano tutelarsi un minimo se durante questi compiti hanno un incidente, e vogliano crearsi un minimo di montante contributivo è cosa buona e giusta. La realtà è che per come si sono messe le cose, la prima cosa è garantita, la seconda è molto più difficile da raggiungere: il cosiddetto voucher è costituito da un pezzo di carta termica dal valore di euro dieci o multipli (da nessuna parte è scritto che un voucher equivale ad un'ora di lavoro, ma per consuetudine ormai "usa così"). Di questi 10 neuri, al lavoratore vanno 7,50 euro, il resto serve a coprire i contributi Inps/Inail e l'aggio del venditore. Per il momento il discorso è lineare: la normativa copre tutta una serie di casistiche in precedenza non considerate e tutela un minimo persone che al contrario sarebbero vissute in un limbo totale.</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">In un mondo perfetto sarebbe finita qui; non siamo in un mondo perfetto. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Quello che non traspare è che i voucher, coprendo per definizione prestazioni occasionali e accessorie, non garantiscono una serie di diritti quali malattia, maternità, NASPI, e chi più ne ha più ne metta. Vabbé, direte voi, ma creano un montante contributivo. Sììììììì, certamente, ma, come vi ho detto, committenti e prestatori (nomi tecnici) hanno una serie di limitazioni nell'accesso a questa forma di lavoro e questo si riflette anche sulla pensione. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Fino al 2015 un lavoratore poteva arrivare ad un massimo lordo di circa 6000 euro percepiti in voucher, e un'azienda non poteva retribuire per più di 2000 euro la stessa persona con i voucher; dal 2016 i limiti si sono alzati. Capite bene che, sussistendo l'unico obbligo di registrare il voucher prima dell'inizio della prestazione (ed anche questo non è proprio proprio chiaro), il giochetto di registrare un singolo buono lavoro e retribuire il resto della giornata fuori busta sia diventato un vizietto molto diffuso e che libera i committenti da quasi tutti i rischi in caso di ispezione (è stato ribadito dal Ministero del Lavoro che l'unico limite all'utilizzo dei voucher è quello reddituale). </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br />Il montante contributivo? Il minimo per farlo valere è di essere retribuiti durante l'anno solare per una somma pari o superiore al minimale per gli iscritti alla gestione separata: circa 1.100 euro. Ora, dato il concetto espresso sopra, capirete pure voi che le persone che riescono a raggiungere questa cifra siano più o meno quanto i panda giganti. Nella migliore delle ipotesi, sarebbero coperti sei mesi (ricordiamo il limite annuo di retribuzione in voucher) e, dando un'occhiata a <a href="http://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=9418">come funziona la totalizzazione</a>, capirete bene che il pensionato manutentore dovrebbe avere una serie di colpi di fortuna fotonici per riuscire ad aggiungere quanto maturato con i voucher a quanto percepisce in un'altra gestione. Sui giovani non mi azzardo nemmeno a fare previsioni.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Allora, cui prodest? </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ai datori di lavoro, chiaro, che assumeranno sempre meno stagionali (nelle zone turistiche c'è un giro di voucher impressionante ed in continuo aumento).</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ad alcuni lavoratori che sanno già che non avranno una pensione in Italia e che vogliono i soldi pochi, maledetti e subito (penso alle persone che hanno lavori discontinui nell'assistenza domestica, nel turismo e nell'agricoltura), diventati all'improvviso decisamente appetibili per un datore di lavoro.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">All'ente previdenziale, che si vede sgravato dall'onere delle prestazioni a sostegno del reddito legate alle forme di lavoro dipendente in tutte le sue molteplici sfaccettature (sì, anche quello a chiamata. Sì, anche quello intermittente. Sì, anche quello in somministrazione. Sì, anche quello interinale).</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ai tabaccai e alla <a href="http://www.bancaitb.it/ChiSiamo/Pagine/BancaITB.aspx">banca ITB</a>, che stanno gestendo un aggio incredibile (la banca ITB era un mistero misterioso fin quando non ha iniziato a manovrare il flusso di denaro dei voucher).</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Chi perde in questo gioco?</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Una figura è chiara: il lavoratore medio, a cui sono state assottigliate le tutele (assottigliate è un eufemismo per azzerate, ma, come vi ho spiegato, per la facciata data a questo tipo di lavoro un minimo di protezione c'è, soprattutto per gli infortuni).</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Un'altra è meno ovvia: i consulenti del lavoro e gli studi associati addetti alle buste paga. Stanno facendo fuoco e fiamme. Non esistendo più tante buste paga, la loro figura sta svanendo (in molte zone nel periodo di punta turistico e agricolo erano oberati di cose da fare, ora molto meno).</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Forse mi verrà in mente qualche altra cosa sull'argomento. Per il momento mi fermo qui, in attesa dei vostri dubbi, perplessità, incertezze. </span></span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-19276841113779866212015-12-23T00:53:00.002-08:002015-12-23T00:53:23.384-08:00A caldo<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La famiglia Skywalker è composta da un branco di emeriti fagiani. </span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-15795698382708981462015-12-13T02:59:00.003-08:002015-12-13T02:59:53.922-08:00Economics for dummies: corollario bis<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="https://iomemestessa.wordpress.com/2015/12/11/economics-for-dummies7-come-non-investire-e-vivere-felici/">Io non sono in grado di investire</a> in autonomia tutto il mio ABBONDANTE (ah, ah, ah) patrimonio, quindi devo per forza di cose appoggiarmi ad una banca o ad un promotore per piazzare parte dei miei dobloni e marenghi, quelli che metto da parte per la vecchiaia.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Io non sono in grado di investire da sola perché non ne ho la capacità professionale, però seguo tre regole che mi hanno inculcato sin da piccola:</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">- Nessuno è tuo amico quando si tratta di gestire i tuoi soldi</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">- Non si punta mai su un solo cavallo quando si investe</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">- Se sembra troppo bello per essere vero, è veramente troppo bello per essere vero</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Io vengo da un paesone: né città, ne villaggio, un paio di decine di migliaia di abitanti, vicino ad una grande città, terra di pendolari del terziario avanzato e di agricoltura. Vengo da un paesone che ad un certo punto della sua trimillenaria esistenza non c'era più. Sparito in mezz'ora, assieme a troppi abitanti, in uno di quei momenti in cui ci si trova storicamente nel posto sbagliato al momento sbagliato. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Quel paesone lo hanno ricostruito, in quel periodo che ci si ostina ad osannare come quello del boom economico, e va anche detto che tutto sommato è ritornato alla luce in maniera abbastanza sensata, a differenza di tanti altri. Chi lo ha ricostruito? Gente del posto, di solito costituita in un terzetto: l'ingegnere, il capomastro e lui, il mitologico direttore di banca. Quello che aveva autonomia assoluta su quanto, a chi e come prestare il denaro. Il direttore della banca locale, quella "del territorio", con cui magari si è andati alle elementari assieme. </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Gli anni sono però passati e dai rampanti anni ottanta le banche del territorio si sono o trasferite o sono state inglobate in grossi gruppi, e il direttore tanto carino si è trovato con molta meno autonomia già alla fine degli anni novanta (la vicinanza con la grande città ci ha messo del suo...). In alcuni paesi vicini no, bastava allontanarsi da grandecittà e le banche rimanevano piccole e del territorio, col direttore e i funzionari del posto, tanto amici, tanto gentili, che aiutavano gli ingegneri, i capomastri e gli artigiani locali con il vezzo dell'industriale in erba.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br />Ed in tanti paesi è stato così fino a ieri, nord, centro e sud, nei piccoli distretti industriali del tessile, del jeans, delle scarpe e degli occhiali, delle case da tirar su per i figli e per sé stessi e se i soldi non bastavano per il capannone o per il patio nessun problema, c'erano il direttore tanto amico e il funzionario tanto gentile. Che poi qualche direttore ti ricevesse la sera, in orario di chiusura, per presentarti ad un suo amico che poteva darti il credito che cercavi e per cui non avevi nessuna garanzia, bhé, poteva capitare, e se il tasso d'interesse non era proprio vantaggiosissimo bisognava pur accettarlo. Oppure ancora meglio, perché non comperare un pezzetto della banca? Piccolo o grande, non contava, tanto i soldi te li prestavano anche per quello, un doppio affare: mutuo agevolato per quello che serviva, prestito agevolatissimo per comperare il pezzetto di banca ed affermare che la banca del territorio, quella che dava prestigio al paese, era anche un po'tua. E l'economia andava, andava, cresceva, cresceva, e se agli inizi degli anni duemila frenava un po' per la concorrenza, c'era sempre l'Euro a cui dare colpa, e ben presto tanto tutto si sarebbe aggiustato. In America c'era la crisi dei mutui subprime? Cosa importava? La banca grande aveva iniziato a rafforzare il suo patrimonio chiedendo i rientri ai debitori più in bilico? Nessun problema, la banca locale aveva le braccia ben aperte ad accoglierli, a vendere loro un pezzetto e a prestare altro denaro. L'azienda non va più? Servono liquidi? Non c'è problema, hai tanti pezzetti di banca, sei uno di quelli che siede al tavolo dei grandi e che decide a chi dare e a chi non dare linee di credito, vuoi che non te ne accordiamo una favorevolissima, anche se la tua ditta fallirà di lì ad una settimana? E se la banca del territorio del paese vicino si sta comportando come una banca grande ed ha ripulito il portafoglio cosa importa? Lo sappiamo che quelli lì hanno la puzza sotto il naso e si credono importanti. Venite qui, vi daremo una mano, vi chiamiamo a casa, cosa ci fate con quel conto corrente che non rende nulla? Abbiamo un prodotto nuovo, un pezzetto di banca, avete visto come diventerete importanti? Tutti i fogli da visionare? Non ti preoccupare, roba burocratica, vedi le crocette, basta una firmetta, non ti preoccupare, andavamo alle elementari assieme, ti ricordi? E'bello il tuo capannone, quanti operai? </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Nord, centro e sud. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Fin quando ci si è resi conto che i pezzetti di banca, quelli che rendevano il 5% quando gli investimenti davano sì e no il 2% e che aumentavano il valore di anno in anno, in realtà erano basati su crediti oramai inesigibili e che il direttore tanto amico e il funzionario tanto gentile erano stati spinti a vendere carta straccia basata su aziende in fallimento o immobili invendibili. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Nord, centro e sud. Siamo solo all'inizio. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">- Nessuno è tuo amico quando si tratta di gestire i tuoi soldi</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">- Non si punta mai su un solo cavallo quando si investe</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">- Se sembra troppo bello per essere vero, è veramente troppo bello per essere vero</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Siamo solo all'inizio</span></span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-60475351187568414852015-11-11T00:00:00.000-08:002015-11-11T04:37:02.058-08:00...oppure no. Dipende dal Funzionario RAI<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Come non potevo non raccogliere<a href="https://iomemestessa.wordpress.com/2015/11/04/viva-la-rai-che-ci-fa-crescere-sani-dallas-1981/"> un input del genere</a>? IoMe che inizia a parlare di pattume televisivo è per me l'equivalente della possibilità di scofanarmi chili e chili di gelato artigianale di quello buono: un'occasione imperdibile.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L'Economa ha passato la sua intera infanzia davanti alla TV vedendo una buona dose di feccia e Quark. Tanto Quark. Però oggi non parleremo di Quark.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Parleremo di un fatto televisivo avvenuto in un periodo buio, tremendo, della storia d'Italia: rapimento Moro, 16 marzo/9 maggio 1978 (a proposito, qualcuno ricorda il fantastico Blob che seguì gli avvenimenti giorno per giorno partendo da una settimana prima? Mi sembra che fosse stato programmato per il ventennale ed era eccezionale, dividendo la TV in un "prima" e un "dopo").</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Gli italiani in quei giorni avevano una bella serie di cavolacci amari a cui pensare, anche alle 18,45 del 4 aprile 1978, anche quelli che si erano sintonizzati sulla nata da poco Rete 2, anche quelli che guardavano <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Buonasera_con...">Buonasera con...</a>, un contenitore, come si definiva allora, di telefilm e cartoni animati. Quella sera Maria Giovanna Elmi, la Fatina, si vide costretta ad affermare che avrebbero trasmesso "Particolari cartoni animati". Usi all'animazione statunitense ed italiana gli ignari, giovani spettatori che alle 18,45 del 4 aprile 1978 si erano sintonizzati su Rete 2 stavano per vivere la nascita di una nuova era: la trasmissione di Atlas Ufo Robot Goldrake. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnpwU0YreB5sMHmnoCxXvtoM3vS8k9cME6EuHgm2tvIK8tV8n7a-gYlWJePxiSTY25K5e10z7_FlXKvXYKRpGt3rYK8ki21WbHCQDGFSseg8MThDF2ZWnxvlTrAQRzD_pejAPDJyYeEuKA/s1600/280px-Goldrake.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnpwU0YreB5sMHmnoCxXvtoM3vS8k9cME6EuHgm2tvIK8tV8n7a-gYlWJePxiSTY25K5e10z7_FlXKvXYKRpGt3rYK8ki21WbHCQDGFSseg8MThDF2ZWnxvlTrAQRzD_pejAPDJyYeEuKA/s1600/280px-Goldrake.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Taaa Daaan! Vi aspettavate Candy Candy, vero?</span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span></span><br /></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Partiamo dal nome. Goldrake in realtà non si chiamerebbe Goldrake, ma una roba come </span></span><span style="font-weight: normal;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>UFO Robo Gurendaizā</i></span></span><span style="font-family: sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-size: 80%; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; line-height: normal; padding: 0px 0.1em; text-decoration: none;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">, da cui l'inglese Grendizer. Goldorak era il nome francese, perché dalla Francia importammo il cartone, i nomi dei personaggi ispirati all'astronomia (ed il casino fotonico sul personaggio di Alcor/Koji Kabuto che approfondiremo a breve), ed anche la cantonata sul titolo. Agli acquirenti italiani fu presentato un riassunto dell'opera (in francese atlas) dell'UFO Robot; i Funzionari RAI credettero che fosse quello il nome del cartone animato, Atlas UFO Robot (l'UFO è la navicella del Robot, il disco volante). Goldrake era un sovrappiù.</span></span></span></span><br />
<br />
<span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-size: 80%; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; line-height: normal; padding: 0px 0.1em; text-decoration: none;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Comprato il prodotto, bisognava occuparsi delle sigle: fu scelto uno che passava musicalmente di lì per caso (ovviamente sono ironica), Vince Tempera. Assieme ad altri due burloni come Luigi Albertelli (vincitore di Sanremo 1969 con Zingara ed autore in seguito anche della sigla di Dallas) e un altro "musico" di Guccini, Ares Tavolazzi (e si capisce ora perché i giri di basso di tutto il concept album di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Atlas_Ufo_Robot_%28album%29">Goldrake </a>siano ancora oggi fonte di stupore), il povero Tempera dovette improvvisare testi su "Razzi missili" e "Flotta di Vega", perché, come quasi tutti quelli coinvolti nel piano Goldrake, non ci stava capendo un piripicchio data la fretta impostagli e l'originalità del cartone. Dirà poi in un'intervista televisiva di aver fatto più soldi con Goldrake in un anno che in tutto il resto della sua carriera. </span></span></span></span><br />
<br />
<span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-size: 80%; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; line-height: normal; padding: 0px 0.1em; text-decoration: none;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma chi c'era in Giappone dietro Goldrake? Un autore trentenne all'epoca della realizzazione del nostro: Go Nagai. Nagai nel 1972 con Mazinga Z introduce il genere <i>Mecha</i>, in cui un robottone viene comandato da un umano. Il risultato in patria è epico (termine non casuale, nei mecha di Nagai troviamo un incrocio di miti che va dai micenei allo scintoismo), un successone che convince la Toei a dare un seguito al cartone: Mazinga, del 1974, evolve i temi mantenendoli nello stesso universo creativo. Quindi il nipote del professor Juzo Kabuto creatore di Mazinga Z, passerà dalla prima alla seconda serie, per arrivare nel 1975 alla terza: Goldrake, appunto. Mentre però in Giappone il povero ragazzo mantiene il suo nome in santa pace, in Italia inizia ad avere delle crisi esistenziali non da poco, dato che in Mazinga Z è Ryo, in Goldrake è Alcor e solamente in Mazinga può usare la sua carta di identità senza essere tacciato di sostituzione di persona. </span></span></span></span><br />
<br />
<span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-size: 80%; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; line-height: normal; padding: 0px 0.1em; text-decoration: none;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il successo di Goldrake in Italia è comunque a livello di mania assoluta, tanto che in un breve lasso di tempo fummo invasi non solo dalle flotte di Vega,</span></span></span></span><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-size: 80%; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; line-height: normal; padding: 0px 0.1em; text-decoration: none;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">con tanto di interrogazioni parlamentari e richieste di interruzione del pericoloso programma</span></span></span></span><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-size: 80%; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; line-height: normal; padding: 0px 0.1em; text-decoration: none;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">, ma anche da Jeeg Robot d'acciaio, dai due Mazinga e da tutto il resto dell'animazione giapponese. Dati i danni intellettivi permanenti dovuti alla visione di Goldrake riportati dall'Economa e dall'Economafratello, forse non avevano tutti i torti a ritenerli pericolosi.</span></span></span></span><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"><b>Note di costume</b></span></span><br />
<ul>
<li><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-size: 80%; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; line-height: normal; padding: 0px 0.1em; text-decoration: none;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Una delle maggiori accuse mosse ai Mecha fu quella di un massiccio utilizzo dei computer per la loro realizzazione. La Toei fece notare che nel 1975, anno di realizzazione di Goldrake, erano tecnologie troppo costose e sofisticate per loro, non avendo nemmeno un word processor (o un aspirapolvere) a disposizione.</span></span></span></span></li>
</ul>
<br />
<ul>
<li><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-size: 80%; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; line-height: normal; padding: 0px 0.1em; text-decoration: none;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Goldrake in Giappone fu un mezzo fiasco, a differenza dei due predecessori; unico successo, il merchandising, anche grazie all'astuto trucco di creare il robot in base ai giocattoli da vendere, con una figura meno slanciata, ma più stabile (le gambe "a colonna dorica", per intenderci). </span></span></span></span></li>
</ul>
<br />
<ul>
<li><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-size: 80%; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; line-height: normal; padding: 0px 0.1em; text-decoration: none;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Per la serie miti televisivi trasmessi per la prima volta in un periodo drammatico: il primo episodio di Doctor Who fu trasmesso dalla BBC sabato 23 novembre 1963. Pochi se ne accorsero. </span></span></span></span></li>
</ul>
<br />
<span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-size: 80%; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; line-height: normal; padding: 0px 0.1em; text-decoration: none;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span></span></span>
<span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-size: 80%; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; line-height: normal; padding: 0px 0.1em; text-decoration: none;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span></span></span></span><br />
<br />L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-90979745133138450002015-10-25T02:12:00.001-07:002015-10-25T02:12:21.406-07:00La morte della finanza personale? Sì e no<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Cosa sta facendo il duo Economa&Radioamatore in questi giorni? L'impianto elettrico, sostanzialmente, ma anche scoperte fantasmagoriche tipo che il pavimento di casa non era in piastrelle, ma in cotto fiorentino. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br />Il duo visiona, compara, studia, compra su internet con risparmi del 40%, compra in negozio quello che è meglio toccare con mano, e non vede l'ora che i lavori siano finiti per traslocare. Il fatto che siano in possesso virtuale della sola cucina potrebbe terrorizzare i più, ma non noi.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">L'Economa inoltre non riesce a togliersi dal cervello il ritornello di <a href="https://www.youtube.com/watch?v=5qFhSWA9Cz4">Pressure off</a>, e non è bello, perché non le succedeva dai tempi di White Lines (che ha anche il video stilisticamente simile), poi si è resa conto che sono passati venti anni ed ha avuto una crisi esistenziale. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">A parte questo, entriamo in argomento prima che il titolo rientri nella categoria "Picture is unrelated": qualche giorno fa, prima di crollare alle nove di sera, l'Economa ha letto un articolo, ripreso da <a href="http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/illusioni-carta-libri-self-help-finanziari-sono-business-111050.htm">Dagospia</a>, ma originariamente su "Il venerdì di Repubblica". Il pezzo riguardava i guru della finanza personale statunitensi (di cui ho letto soprattutto i blog, in passato), spuntati come funghi durante i primi anni della crisi (triennio 2007/2010, in sostanza) e le cui tecniche pare che alla lunga distanza si siano rivelate fallimentari (poco scientifiche e troppo faticose, in sostanza).</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Allora ho deciso che è giunto il tempo di ritornare sull'argomento finanza personale in maniera più frequente. Perché da quando ho iniziato il blog sono cambiate, economicamente e socialmente parlando, tante, troppe cose e quello che poteva sembrare un problema lontano si è avvicinato prepotentemente aggredendo un sistema, quello italico, ancorato ad un modello che si sta disgregando.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Avevo accennato a qualcosa <a href="http://economiapersonale.blogspot.it/2015/07/economics-for-dummies-corollario.html">qui</a>, ma mi sono resa conto che dobbiamo ancora parlare.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">E ora scusate, vado a contare i buoni Amazon presi con i sondaggi perché voglio fare qualche acquisto on line. Mica crederete che abbia rinunciato a concorsi e campagne varie, vero? </span></span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-7411877791268258482015-09-27T02:11:00.003-07:002015-09-27T02:11:35.539-07:00Lista delle cose da fare<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">... a parte progettare un viaggio su Marte, praticamente di tutto. Help. </span></span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-88556890588628841552015-08-12T00:03:00.004-07:002015-08-12T00:03:51.871-07:00Sono cose della vita<em><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif; font-size: x-large;">"Parva, sed apta mihi, sed nulli obnoxia, sed non sordida: parta meo sed tamen aere domus"</span></em>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-45869584635462364662015-08-09T06:58:00.000-07:002015-08-09T06:58:07.477-07:00Frances Oldham Kelsey<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Il 7 agosto è morta, a 101 anni, una grande donna. Di poche persone si può dire che abbiano cambiato il mondo. Lei lo fece. </span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia9c4-xVEwWeYKIwwY19Pe-lFHxJCpNo8qH2VDySVaPMFFs4axd2lyzUXThps5laHzfUtavcC8mMoCyP8ur5JhTKHEJXauRuvPAyq0jw_TBnPL9EWgOVqPo_FDb3YeWZ0_O1ftELId04JJ/s1600/Frances_Oldham_Kelsey.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia9c4-xVEwWeYKIwwY19Pe-lFHxJCpNo8qH2VDySVaPMFFs4axd2lyzUXThps5laHzfUtavcC8mMoCyP8ur5JhTKHEJXauRuvPAyq0jw_TBnPL9EWgOVqPo_FDb3YeWZ0_O1ftELId04JJ/s320/Frances_Oldham_Kelsey.png" width="235" /></a></span></span></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Frances Oldham Kelsey nacque in Canada nel 1914, si diplomò a 15 anni e nel 1936 aveva già ottenuto la laurea in farmacologia; il suo nome ingannò un professore (che la prese per maschio) e divenne ricercatrice nella stessa materia. Nel 1937 fu invitata dalla FDA (la Food and Drugs Administration) ad occuparsi delle morti probabilmente legate ad un elisir allora molto popolare; contribuì a dimostrare che almeno 107 persone erano morte poiché nell'Elisir Sulfanilamide era contenuto il glicole dietilenico in funzione di solvente. </span></span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Inizia a studiare le sostanze teratogene, cioè capaci di alterare lo sviluppo dei feti. Nel 1942 la seconda guerra mondiale veniva spesso combattuta in località in cui impazzava la malaria; Oldham Kelsey viene coinvolta negli studi sugli antimalarici, scoprendo che possono superare la placenta. Nel 1960 arriva alla FDA ed ha il primo incarico: studiare l'eventuale tossicità di un blando tranquillante, la talidomide, già in commercio in Europa e in Canada. La causa farmaceutica preme molto per un'approvazione rapida, in fondo il medicinale è stato rilasciato a fine 1956 in Germania, ma Oldham Kelsey frena. Qualcosa non le torna. La casa farmaceutica per ben sei volte fa orecchie da mercante alla richiesta di studi sulla non tossicità della talidomide, e Oldham Kelsey, i suoi assistenti part time e la stessa FDA decidono di intensificare le ricerche. Fino a quel momento non si pensava che un farmaco assunto in gravidanza potesse raggiungere il feto, ma nel 1957 era uscito uno studio sulla sindrome pre natale da alcool; Oldham Kelsey, grazie alla sua esperienza sugli antimalarici, che avevano un meccanismo d'azione simile al tranquillante, collega l'inspiegabile numero di bambini focomelici nati dal 1957 al 1960 in alcuni paesi al fatto che lì la talidomide fosse già commercializzata e consigliata alle donne in stato di gravidanza per prevenire la nausea mattutina.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Frances Oldham Kelsey ci aveva visto giusto.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La FDA non diede mai il nulla osta alla commercializzazione della talidomide che fu ritirata dal mercato tra il 1961 e il 1962 dopo la pubblicazione di studi che ne confermarono la teratogenità. Purtroppo nel giro di cinque anni circa 10.000 bambini avevano subito gli effetti del farmaco. Il 50% non era sopravvissuto al parto o era morto nella primissima infanzia. Per gli altri, i danni andavano dalla focomelia alla malformazione di occhi, apparato uditivo, apparato cardiaco e apparato urinario. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Frances Oldham Kelsey ha lavorato alla FDA fino al 2005; rimane celebre la foto della sua premiazione del 1962, in cui il presidente Kennedy sorride alla signora che stringe il manico della sua borsetta. La signora che ha salvato migliaia di vite e ha cambiato il mondo. </span></span><br />
<br />L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-23528797689879528002015-07-26T09:17:00.000-07:002015-07-26T09:17:22.992-07:00Delle cose che succedono in montagna<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Vi ricordate la storia<a href="http://economiapersonale.blogspot.it/2015/07/delle-cose-che-succedono-al-mare.html"> della medusa</a>? Oggi ho fatto il bis. Con una vespa. </span></span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-16991903192086612812015-07-25T02:53:00.000-07:002015-07-25T02:53:01.388-07:00Economics for dummies: corollario <span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La mia amichetta di blog <a href="https://iomemestessa.wordpress.com/">Iome</a>, che sull'argomento è molto più ferrata della sottoscritta, ha pubblicato qualche giorno fa un bellissimo (come al solito)<a href="https://iomemestessa.wordpress.com/2015/07/21/economics-for-dummies5/"> post </a>sulla bozza di accordo greca.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">L'ultima, magistrale, parte parla dei problemi del sistema pensionistico greco, e su come politiche scellerate in tal senso portino a gravissimi problemi di squilibrio nei conti pubblici. Volevo aggiungere qualche postilla, perché l'argomento, anche in Italia, dovrebbe essere seguito dalla maggioranza della popolazione (la 'ggente) con più consapevolezza.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Qualche mese fa l'Inps ha annunciato un nuovo applicativo, molto interessante:<a href="http://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=10372"> La mia pensione</a>. E'un simulatore che permette ai cittadini di misurare, spannometricamente e con parametri fin troppo favorevoli, quale sarà il proprio trattamento al momento di ritirarsi dal lavoro.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Per avere i risultati di questa operazione, per il momento dedicata solamente agli iscritti alla gestione privata, bisognerà aspettare qualche mese, ma l'intento è interessante e lodevole. Far capire alle persone che andranno in pensione con il sistema contributivo, o il misto, come funzionerà il calcolo andrebbe tatuato in cinque lingue compreso l'etrusco nei cervelli dei lavoratori.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">IoMe ha ben descritto le pensioni greche e come, a differenza delle italiane, siano state riformate in maniera blanda o nulla; quello che voglio aggiungere io è come l'abitudine a pensioni concesse grazie a norme sin troppo favorevoli abbia creato una mentalità, ancora ben radicata, diffusissima anche da noi. Una mentalità dannosissima, soprattutto per i giovani.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">IoMe lo ha ben detto: tantissimi italiani prendono circa 500 euro al mese, la cosiddetta minima, ma quali sono i fenomeni che hanno portato a questo? </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Chi è il pensionato con la "minima"?</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ci sono varie tipologie: che ne dite dell'artigiano che prima dell'obbligo del minimale contributivo ha versato cifre irrisorie per pochissimi anni? Dei dipendenti statali che allo scattare dei 19 anni, 6 mesi e 1 giorno (o 14 anni, 6 mesi e 1 giorno se donne con prole) hanno fatto un bel "CIAONE" e se ne sono andati a casetta? Delle donne che grazie al supporto dei Consorsi Agrari e al possesso di un fazzoletto di terra o bosco sono andate in pensione dopo aver versato DUE anni di contributi? Persone che hanno ottenuto un'invalidità civile o pensionistica grazie ad una legislazione e a dei parametri molto, molto, molto all'acqua di rose? Volete che continui? Posso farlo, uh se posso.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Grazie a questi fenomeni, nell'opinione comune si è creato un mito: tutti hanno diritto ad una pensione, anche la sociale, di almeno 500 euro al raggiungimento dell'età prevista dalle leggi. Col piffero. La pensione te la danno se ne hai i requisiti, previdenziali (contributi versati) o assistenziali (situazione socio economica). </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Partiamo dalla pensione sociale, o assegno sociale per essere corretti: i requisiti reddituali (e, da qualche tempo, patrimoniali), sono molto stretti e per ottenere questa prestazione assistenziale (cioè slegata da qualsiasi tipo di versamento contributivo) bisogna di mostrare di essere praticamente alla canna del gas. Se parlate con un vostro parente over sessanta, affermerà con letizia che Tizio, Caio e Sempronio hanno "la sociale". Bhé, nove su dieci hanno un'integrata al minimo ottenuta con le leggi di cui sopra e oggi non avrebbero i requisiti né per l'una né per l'altra. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ah, l'integrata al minimo. Scordavo. L'integrazione al minimo non esiste nel sistema contributivo puro. Usando lo spannometro, un artigiano che versa il minimale contributivo per i canonici quaranta e rotti anni potrebbe andare in pensione con una cifra dai 400 ai 600 euro. Se la coniuge non lavora e l'artigiano pensionato viene a mancare, la reversibilità va calcolata, secca, su quella cifra. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Oggi mi fermo qui, in attesa di vostri eventuali commenti. La prossima volta parleremo di un altro vizio italico (ma anche greco e spagnolo) che ha già oggi grosse conseguenze e ne avrà in futuro. </span></span><br />
<br />
<br />L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-65233508464973585192015-07-10T11:35:00.000-07:002015-07-10T11:35:01.888-07:00Delle cose che succedono al mare<span style="font-size: x-large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Mi sono seduta su una medusa. </span></span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-41103886110518316172015-06-20T00:22:00.004-07:002015-06-20T00:22:52.707-07:00Quella storia del curriculum sempre pronto....<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">L'ego dell'Economa è alquanto voluminoso (tale da occupare interi magazzini e capannoni), soprattutto per la sua convinizione di essere la persona più organizzata del mondo. </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Le sue doti di casalinga lasciano molto, molto, molto a desiderare (anche se nel piano di miglioramento che mi sono posta e di cui vi parlerò a breve la faccenda è stata minuziosamente analizzata e ricalibrata), ma quando si parla di burocrazia, di solito si erge, vestita da come Julianne Moore nella scena onirica del "<a href="https://www.youtube.com/watch?v=z92bykaeV4o">Grande Lebowski</a>" (vi ricorda niente? Aiutino, una pubblicità in giro attualmente) e afferma sicura "Già l'ho fatto".</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Documenti della dichiarazione dei redditi? Pronti a gennaio.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Bollette? Archiviate certosinamente con allegate ricevute di pagamento.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Scadenze, F24, pastoie? Roba da dilettanti.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Il curriculum? Sempre aggiornat..... Ooooops.</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Qualche giorno fa l'Economa doveva presentare in tempi stretti un curriculum (di cui già prevedeva un utilizzo del modello "10 piani di morbidezza", ma presentarlo sciatto pareva brutto) e lallera lalera pensava che fosse pronto, bello, con la sua bibiliografia tutta a posto e scintillante nella sua completezza. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Col fischio. </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Tre giorni a ritrovare il bandolo della matassa tra mezzi curricula sparsi tra chiavette e PC, posta elettronica, fogli excel di pubblicazioni e convegni e siti internet irraggiungibili. Nervosismo alle stelle e Radioamatore con l'occhio del Gatto con gli Stivali.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br />Ora il curriculum è veramente aggiornato (quindi sicuramente manca qualcosa) e sono ferramente decisa a mantenerlo tale, anche se rimarrà inutilizzato. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">E il piano di miglioramento? Il seguito alla prossima puntata! </span></span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-10970549555912118992015-05-17T00:38:00.002-07:002015-05-17T00:38:21.973-07:00Detersivi con guadagno? Cerrrrrrto! <span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Buona domenica ragazze e ragazzi, il puzzle si va ricomponendo e finalmente posso scrivere qualcosa di sensato.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Il periodo per i concorsi è nero, ma vanno meglio gli spendi e riprendi, quindi vi posso girare una dritta. Se abitate in zone in cui c'è un negozio del gruppo Gottardo (Acqua&Sapone o Tigotà), date un'occhiata al volantino perché potreste trovare questa offerta valida fino al 31 maggio: </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxdn2bmdYPPGd8KsmxGcNMqkJdCPNGv_5CgcCVQtuAbejJgi7FE6SjdaTC_QhydjAjfYitaKQtDo6BnqjpUMxbc0Y_nPHra7GvNSWiK-9hnyToq9ifxRWy_MmRGOF6jJFME_pzAw4JcSwp/s1600/Offerta.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxdn2bmdYPPGd8KsmxGcNMqkJdCPNGv_5CgcCVQtuAbejJgi7FE6SjdaTC_QhydjAjfYitaKQtDo6BnqjpUMxbc0Y_nPHra7GvNSWiK-9hnyToq9ifxRWy_MmRGOF6jJFME_pzAw4JcSwp/s320/Offerta.JPG" width="230" /></a></span></span></div>
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Qual è il bello? Che comperando due confezioni di Dixan duo caps, di cui almeno una di Dixan Power Mix si può partecipare a <a href="http://concorsi.dixan.it/dixan-doppio-potere">questa inziativa Henkel</a>: registrando lo scontrino entro quattro giorni dall'acquisto e spedendolo sempre entro quattro giorni si ottiene un buono da 10 euro. Quindi con una spesa totale (busta esclusa) di 8,76 euro ne otteniamo 10 (con cui l'anno scorso grazie ad un'iniziativa simile ho iniziato cominciato un terrificante giro di acquisto di detersivi gratis....). Un buon inizio per riprendere un ritmo adeguato nell'esistenza. </span></span><br />
<br />L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-79916368223659212552015-05-10T00:15:00.001-07:002015-05-10T00:15:09.021-07:00E'primavera...<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ci sono, ci sono. Molto, molto, molto incasinata, ma ci sono. </span></span><br />
<br />L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-50335985966182608452015-03-29T02:13:00.000-07:002015-03-29T02:13:10.379-07:00Cita-un-libro, #ioleggoperché7<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Una dama dell'epoca hejan, <a href="http://ildiariodimurasaki.blogspot.it/">Murasaki</a>, è il direttore d'orchestra dell'odierno round di <a href="http://www.ioleggoperche.it/it/home/">#ioleggoperché</a>. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Essendo il tema odierno "La Morte", mi affido al caro, buon vecchio Luigi:</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ioleggoperche.it/data/postit/postit-15517c0785482e.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ioleggoperche.it/data/postit/postit-15517c0785482e.png" height="320" width="272" /></a></div>
<br />L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-35246945979467955562015-03-20T10:27:00.001-07:002015-03-20T10:27:11.422-07:00La settimana etica: Col ghigno e l'ignoranza<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">A volte le cose più belle emergono da <a href="https://iomemestessa.wordpress.com/2015/03/15/cita-un-libro-ioleggoperche5/">uno spunto</a>. La Settimana dell'Etica e della Morale, da un'idea di <a href="https://iomemestessa.wordpress.com/">IoMe</a>, sta creando in tanti piccoli blogger un percorso di riflessione.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Un'Economa ogni tanto se lo chiede: "Perché lo fai, disperata ragazza mia?". </span></span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Perché non te ne freghi, e lasci che la vita scorra senza troppi pensieri?</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Perché in un contesto in cui lo Stato è visto come un nemico astioso che pretende il rispetto delle regole o come una vacca da mungere in maniera indefinita tu quelle regole ti impegni per rispettarle (in primis) e farle rispettare (con una certa energia, oserei dire).</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Perché il lavoro lo vuoi fatto bene, pulito, tracciabile, insindacabile, quando tanti lo eseguono alla "Va' là Peppone" e la notte dormono bene lo stesso?</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Perché invece di stravaccare il regal deretanone sul divano ed affondarsi, a seconda della giornata, in libro a scelta o loop di programmi di cucina (o documentari) stai lì a studiare, limare, perfezionare, aggiornarti? </span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Molto semplice. Perché così io sto bene. </span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Sto bene perché ho fatto il mio dovere e grazie al mio dovere ho reso la vita più facile a qualcuno. O, molto spesso, più difficile (e vi posso garantire che di questa mia attività sareste anche voi molto soddisfatte/i).</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Sto bene perché io sto facendo in modo che tante, troppe persone possano beneficiare di un diritto nella maniera più equa ed insindacabile possibile: in base alle norme. Non in base alle conoscenze, non in base ad una fila saltata, non in base ad un piacere fatto o ricevuto. </span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Sto bene perché la sera vado a dormire nella piena consapevolezza di aver fatto del mio meglio, con tanti errori, tante omissioni, ma sicuramente con dignità e serietà.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Sto bene perché non ho curato il mio giardinetto, non ho curato nemmeno quello di amici, parenti e affini, ho curato quello di una collettività. Un giardinetto che fino a qualche tempo fa era secco e incolto, e su cui ora spunta qualche aiuola fiorita ed armonica. Un giardinetto dove possono giocare i bambini e riposare gli anziani, passeggiare gli adulti e riposare i ragazzi. </span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Un giardinetto che non sarà mai perfetto, lo so, ma che ogni tanto qualcuno guarda dicendomi: "Però, non me lo sarei aspettato così migliorato". </span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Un giarinetto che vorrei nessuno frequentasse, ma purtroppo è sempre pieno di gente. Ed è il mio dovere farlo trovare fiorito. </span></span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-17784187996752773702015-03-09T00:01:00.000-07:002015-12-31T01:37:08.877-08:00Lunedì Film: Carlo Vanzina, Vacanze di Natale<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Natale 1983: la piccola Economa passeggia dalle parti del Brancaccio assieme ad una ciurma di altrettanto piccoli parenti. Tornato nel luogo della riunione familiare, il gruppuscolo ha qualcosa da raccontare: nel cinema teatro c'era "uno famoso". Il capello cotonatissimo anni ottanta intravisto dalla strada era quello di un giovane Christian De Sica; l'attore racconterà spesso che in quei giorni stava facendo con ansia il tour dei botteghini di Roma per verificare gli incassi del suo film appena uscito. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>Vacanze di Natale</b></span></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/b/b8/Vacanze_di_Natale_-_Titoli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/b/b8/Vacanze_di_Natale_-_Titoli.jpg" height="212" width="400" /></a></span></span></div>
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Lo so, è uno sporco lavoro, ma qualcuno doveva farlo. Oggi recensiremo il padre di tutti i cinepanettoni, verrò espulsa dal Lunedì film di IoMe e forse anche dalla blogosfera, ma è un fardello che portavo da troppo tempo ed ho deciso che il momento è giunto. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Partiamo dall'anno: nel 1983 in Italia gli anni Ottanta non erano propriamente iniziati, almeno non come ce li ricordiano oggi. Il <a href="http://economiapersonalebuzz.blogspot.it/2012/02/futura-francesca-1972.html">1980 era stato l'anno</a> del riflusso, nel 1982 avevamo vinto i mondiali ed avevamo liberato Dozier, ma ancora il decennio di piombo aleggiava tra noi, tanto che mentre in Gran Bretagna i ragazzi del Blitz avevano cancellato il punk con l'ondata New Wave e New Romantic, qui nel 1982 c'era stato un forte revival degli anni sessanta, visti come un periodo di dorata innocenza, ed un successo inaspettato per il film<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sapore_di_mare"> Sapore di Mare</a> di Carlo Vanzina. Figlio del grandissimo Steno, in coppia con il fratello Enrico Carlo Vanzina aveva girato una manciata di film, soprattutto con comici televisivi (torneremo sull'argomento) lanciando tra gli altri Abatantuono nella sua prima fase. Il produttore De Laurentiis, stupito dal successo del film balneare, affida ai Vanzina l'incarico di girare una nuova pellicola dall'impianto simile, ma ambientata sulle piste da sci; i due, che come molti della buona borghesia romana frequentavano Cortina d'Ampezzo, non se lo fanno ripetere due volte avendo già pronta la location (curiosità: Carlo Vanzina tra il 1982 e il 1983 girò sei dicasi sei film). </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La location quindi c'era: Cortina agli inizi degli anni ottanta era ancora ben frequentata, gli impianti sciistici del 1956 ritenuti ancora accettabili, con un'aura di esclusivo. Due anni prima ci era passato persino James Bond (<a href="http://en.wikipedia.org/wiki/For_Your_Eyes_Only_%28film%29">For your eyes only</a>)! Anche il canovaccio di storia già c'era, basato sul mix di incontri-scontri di caratteri, strati sociali e provenienze geografiche utilizzato in Sapore di Mare.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">E gli attori?</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Avevamo accennato ai comici televisivi: alla fine degli anni settanta la Rai produsse una serie di spettacoli innovativi, a cui parteciparono anche giovani provenienti dai teatrini di tutta Italia. Uno fu <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Non_stop">Non Stop,</a> con regia di Enzo Trapani e casting di Giancarlo Magalli, da cui emersero tra gli altri tali Carlo Verdone, Zuzzurro e Gaspare, La Smorfia (Arena-De Caro-Troisi in rigoroso ordine alfabetico, scelta che porterò avanti anche per gli altri ensemble), I Giancattivi (Benvenuti</span></span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">-Cenci- </span></span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Nuti) ed un gruppo veronese proveniente dal Derby di Milano: I Gatti di Vicolo Miracoli. I Gatti avevano passato varie formazioni e varie traversie televisive (erano attivi da quasi dieci anni) quando, finalmente, fanno il salto. Dal 1978 al 1981 ottengono numerose scritture televisive e girano due film (Arrivano i Gatti e Una vacanza bestiale) diretti indovinate da chi? Bravi, da Carlo Vanzina. Purtroppo le due pellicole non ebbero molto seguito e i Gatti stavano passando un periodo di stasi quando Vanzina decise di scritturare solamente uno dei membri per il successivo "<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/I_fichissimi">I fichissimi</a>": Jerry Calà, qui assieme ad Abatantuono, riscuote un successo assolutamente imprevedibile e i produttori iniziano a puntare su di lui come promessa comica degli anni ottanta. Calà lascia i Gatti (che continueranno per qualche anno in formazione a tre Oppini-Salerno-Smaila) e Vanzina lo scrittura anche per Sapore di Mare. E Vacanze di Natale. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Abbiamo sfiorato l'argomento Non Stop e Carlo Verdone: Verdone prenderà il volo ben presto con "Un sacco bello" e nei suoi film successivi scritturerà in piccole parti suo cognato, Christian De Sica, fino a quel momento in balìa di ruoli televisivi di attor giovine (<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Bambole,_non_c%27%C3%A8_una_lira">Bambole, non c'è una lira</a> per la regia di Antonello Falqui) e cinematografici di non grande peso. De Sica si scopre comico, e Vanzina lo testa in Sapore di Mare come rampollo di buona famiglia svampito ed elegante. Giusto giusto quello che serviva per il giovane Roberto Covelli di Vacanze di Natale. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Una scommessa fu invece Claudio Amendola: l'unica sua parte di rilievo era stata in uno sceneggiato drammatico del 1982 (<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_d%27amore_e_d%27amicizia">Storie d'amore e d'amicizia</a>), ma quella faccia da giovane simpatico (e molto romanista, perché non dimentichiamo che nel 1983 la Roma aveva vinto lo scudetto) era adatta a Mario, il figlio del "Macellaro di Viale Marconi" (Mario Brega, sempre immenso). </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Una piccola disgressione: nel periodo della Riforma Rai furono lanciati anche Roberto Benigni (L'Altra Domenica di Renzo Arbore) e Beppe Grillo (Luna park, grazie allo scouting di Pippo Baudo). </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Giusto per.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Vi ho detto che gli anni ottanta in Italia non erano ancora propriamente incominciati: lo stereotipo del milanese è infatti quello dell'industrialotto arricchito di mezza età (Milan l'è un gran Milan), e non del giovane rampante operatore di borsa accompagnato dalla modella (Milano da bere). Guido Nicheli che ti entra in pelliccia al Cristallo di Cortina ("Ah ah... Ivana, fai ballare l'occhio sul tick! Via della Spiga, Hotel
Cristallo di Cortina: 2 ore, 54 minuti e 27 secondi... Alboreto is
nothing!!") accompagnato da Stefania Sandrelli (sempre bellissima e che nello stesso anno avrà un incredibile rilancio con "La Chiave" di Tinto Brass) è in fondo lo specchio di un tempo che va svanendo. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br />Sarà Yuppies del 1986 a celebrare il fenomeno del rampantismo, con un cast arricchitosi di due comici. Ezio Greggio è nel pieno boom del Drive In in cui erano confluiti i comici di "La Sberla", programma Rai del 1978 per la regia di Giancarlo Nicotra. Massimo Boldi dopo la gavetta del Derby e di Antenna3 (come spalla di Teocoli) era approdato in RAI con "A tutto gag" di Romolo Siena e stava, a quaranta anni, assaporando il sucesso. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Torniamo a Bomba, il film praticamente è fatto: la trama è esile (corna e bicorna, per farla breve), le situazioni prevedibili (a parte il colpo di scena sulla sessualità di Roberto Covelli), ma la pellicola funziona. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">De Sica racconterà in seguito che su quel film si è giocato la carriera (accennando anche a problemi economici dovuti alla disastrata situazione lasciata dalla morte del padre) e che la scommessa aveva funzionato: era nato il cinepanettone, che ci portiamo ancora avanti oggi dopo trentadue anni. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Enrico Vanzina in una <a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2013/23-dicembre-2013/cortina-vacanze-natale-vanzina-apparire-non-conta-piu-2223834282267.shtml">splendida intervista</a> racconterà cosa è cambiato dopo tre decenni per i romani che frequentavano Cortina. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Jerry Calà uscirà alla fine degli anni ottanta dal "giro" delle commedie, sostituito dai Vanzina e poi da Neri Parenti con Massimo Boldi. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">E'iniziato un piccolo mito.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br />Per l'attimo del chissenefrega due note linguistiche: per essere un capomastro di Frascati, l'avvocato Covelli parla un dialetto romanesco fantastico. Sul serio. Più o meno come il dialetto trentino che parlano i cortinesi. </span></span><br />
<br />
<img alt="buzzoole code" src="https://buzzoole.com/track-img.php?code=dba35860be7118ff7b5b6c012e76da8e" />L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-81297764182472044162015-02-23T00:00:00.000-08:002015-02-23T00:00:15.875-08:00Lunedì film: Luigi Filippo D'Amico "Guglielmo il dentone"<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Negli anni sessanta e settanta i cinema italiani ospitarono spesso i cosiddetti "Film a episodi", in cui tre o più micro film venivano collegati da un filo conduttore, a volte assai flebile. </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Alcuni di questi episodi ebbero uno strano destino, cioè quello di risplendere di luce propria. Accadde così per il terzo ed ultimo episodio di un film del 1965 "I complessi", in cui il primo e secondo ("<span class="mw-headline" id="Una_giornata_decisiva">Una giornata decisiva" di Dino Risi con Nino Manfredi e </span></span></span><span class="mw-headline" id="Il_complesso_della_schiava_nubiana"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">"Il complesso della schiava nubiana" di Franco Rossi con Ugo Tognazzi) seppur godibili non vengono quasi mai ricordati. </span></span></span><br />
<br />
<span class="mw-headline" id="Il_complesso_della_schiava_nubiana"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Il terzo invece è entrato, da subito, prepotentemente, tra le pietre miliari della Commedia all'Italiana, con un personaggio che è diventato un idolo per parecchi "secchioni": Guglielmo Bertoni o, per tutti "Guglielmo il dentone". </span></span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/f/f9/I_complessi_(Guglielmo_il_dentone).PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/f/f9/I_complessi_(Guglielmo_il_dentone).PNG" height="310" width="400" /></a></div>
<br />
<span class="mw-headline" id="Il_complesso_della_schiava_nubiana"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Un ruolo strano per Alberto Sordi (che con Luigi Filippo D'Amico aveva lavorato in "Bravissimo"): non è il solito Sordi piccino, meschino e crudele di tante commedie. Qui Sordi è un aspirante al ruolo di annunciatore del telegiornale che sarebbe addirittura odioso per la sua competenza, se non confessasse di aver accudito la madre malata e di aver dovuto quindi rinunciare a molte ambizioni. Ha anche un difetto che lo rende umano (la sua guida è a dir poco sportiva) e un'incredibile ed evidentissima dentatura che dovrebbe stroncarne qualsiasi velleità televisiva. </span></span></span><br />
<span class="mw-headline" id="Il_complesso_della_schiava_nubiana"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span></span>
<span class="mw-headline" id="Il_complesso_della_schiava_nubiana"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Il concorso a cui Guglielmo partecipa ha già un vincitore annunciato: Francesco Martello, bello e fidanzato di Gaia Germani, allora popolare attrice (e co protagonista del film, come altri famosi volti televisivi dell'epoca), un Franco Fabrizi in uno dei suo tanti, troppi ruoli da sbruffone. La commissione ovviamente fa di tutto per favorire Martello e fermare la corsa di Bertoni. Quando iniziano le prove viene sottovalutato, passando incredibilmente il test video (con un'incredibile serie di scioglilingua), stupendo tutti con lo scritto (con citazioni anche in fiammingo) e scansando un'immotivata esclusione per motivi burocratici (ritardo nella consegna della raccomandata). Qui la commissione inizia ad essere influenzata dai complessi del titolo del film: nessuno vuole chiaramente dire a Guglielmo che non è telegenico, ma tutti vogliono escluderlo, sperando nell'ultima prova. </span></span></span><br />
<br />
<span class="mw-headline" id="Il_complesso_della_schiava_nubiana"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ma è l'orale che crea il mito: riesce a dimostrare che il testo su cui sono state scelte le domande non è aggiornato e che quindi i suoi predecessori hanno fornito per gioco forza una risposta sbagliata. Quando nei televisori di tutta Italia appare l'inconfondibile fisionomia del Dentone, gli spettatori sono prima perplessi, poi affascinati ed attratti dalla competenza, dal garbo e dalla bravura dell'outsider. </span></span></span><br />
<br />
<span class="mw-headline" id="Il_complesso_della_schiava_nubiana"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Perché sono così affascinata da Guglielmo il Dentone? Perché, in fondo, siamo in tante/i ad essere come lui e vorremmo un mondo in cui il candidato più bravo vince. Con questo episodio partecipo ai Lunedì film di <a href="https://iomemestessa.wordpress.com/category/lunedi-film/">Iome</a>. </span></span></span><br />
<span class="mw-headline" id="Il_complesso_della_schiava_nubiana"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span></span></span><br />
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<span class="mw-headline" id="Il_complesso_della_schiava_nubiana"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span></span><i><br /></i></span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7123996803503957115.post-23837488129616278382015-02-22T04:17:00.000-08:002015-02-22T22:57:28.248-08:00Cita un libro #ioleggoperché<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ioleggoperche.it/data/postit/postit-154e9c816b7c99.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ioleggoperche.it/data/postit/postit-154e9c816b7c99.png" height="400" width="340" /></a></div>
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<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">E tutti a casa di <a href="https://ellegio.wordpress.com/2015/02/22/12-cita-un-libro-2-ioleggoperche/">ellegio</a> per continuare con <a href="http://www.ioleggoperche.it/it/home/">#ioleggoperché</a></span></span>L'economa domesticahttp://www.blogger.com/profile/00233702906911236540noreply@blogger.com9