Come vi avevo accennato, negli Stati Uniti con la crisi si è rivalutato il concetto di fondo di emergenza. Negli Stati Uniti la propensione al debito e al credito al consumo è molto più alta rispetto all'Europa (e soprattutto all'Italia), quindi è sempre stato molto facile indebitarsi sempre di più per spese impreviste (spese sanitarie, spese per l'auto...).
Con la crisi, e la riduzione delle possibilità di guadagno, l'indebitamento è divenuto un problema gravissimo e c'è stato il cosiddetto "credit crunch" (la stretta del credito, in soldoni).
I consumatori hanno allora iniziato di nuovo a risparmiare il possibile, per affrontare spese che altrimenti sarebbero state coperte con le carte di credito. In Italia il problema sta assumendo diversi connotati: i forti legami familiari fanno sì che ci si rivolga a parenti (genitori in primis) prima che alle banche.
Nonostante questa risorsa, stanno comunque aumentando cambiali in protesto e assegni scoperti, di tutti gli importi, perché anche i nostri genitori iniziano ad intaccare i loro risparmi più del dovuto. Molte famiglie non sono in grado di affrontare una spesa imprevista di 500 euro! Se si rompe il forno o il frigorifero, se all'auto vanno cambiate le gomme, se il dente che ci faceva male è proprio cariato, come possiamo affrontare la situazione?
Ecco allora una soluzione d'emergenza: il fondo di sicurezza. Vi ricordate il barattolo dei risparmi... lo abbiamo lasciato solo soletto per mesi, ed ora torna protagonista. Sarà il primo mattone di un emergency fund all'amatriciana. E'giunto il momento di contare i soldi e di agire per creare il nostro gruzzolone.
Da Verona, con Dolcezza
5 anni fa
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