lunedì 31 gennaio 2011

Donna Freedman due: microrisparmio e tattiche

Oggi entriamo nel vivo sulle teorie di Donna Freedman che avevamo già descritto brevemente.

La Friedman prende come esempio di una signora che poteva al massimo risparmiare 10 dollari a settimana: inziando con questo piccolo passo, ed aggiungendo anche ulteriori risparmi (ricavato di buoni sconto e buoni omaggio, vendite su ebay, soldi inaspettati...) è arrivata in dieci anni a costruire un fondo di emergenza pari a sei mesi di spese (bollette, affitto, spesa.... pensateci, è veramente una gran cifra!), ed in più paga qualsiasi cosa in contanti (per gli americani significa semplicemente avere i soldi a disposizione e non fare ulteriori debiti).

Se la signora non avesse iniziato a mettere da parte quelle piccole cifre, non avrebbe mai ottenuto un risultato così significativo; sarebbe rimasta lì, pensando che 10 dollari a settimana sono una cifra poco importante, e non li avrebbe messi nel "barattolo dei risparmi".


Iniziare a risparmiare è quindi semplice, incrementare il microrisparmio anche; qualche consiglio e qualche dritta sono un buon viatico.

Riassumiamo qualche tecnica di cui abbiamo parlato; l'Economa in questi mesi ha creato il famoso porcellino del Money for Nothing con questi "trucchi", e vi devo confessare che in questi giorni sto benedicendo il microporcellino ogni giorno di più (presto vi spiegherò perché).

Giochiamo con i buoni sconto?

Per una serie di motivi (iscrizioni a newsletter, vincite a concorsi, occhio di lince della scrivente) l'Economa ogni tanto si trova con parecchi buoni sconto da utilizzare per prodotti di largo consumo e/o stipabili facilmente (detergenti, detersivi, prodotti per la cura della casa). Come si comporta? Segna su un foglio la marca o le marche scontabili (ne ho un gruppo di Desiderimagazine valido per i prodotti Procter&Gamble, con scadenza 28 febbraio), e quando quei prodotti entrano in offerta speciale, li compera con il buono sconto (un consiglio, uno o massimo due per scontrino, e fate sempre vedere prima il buono alla cassa centrale).

Esempio?

  • Dentifricio AZ, prezzo pieno 2,44 euro, in offerta a 1,39 centesimi, con il buono 0,39 centesimi
  • Shampoo Herbal Essences, prezzo pieno sui 3,50 euro, in offerta a 2,00 euro, con il buono sconto 1 euro. Eccetera

Sono prodotti che uso normalmente, quindi li metto lì buoni buoni nella dispensa. E conservo gli scontrini per l'iniziativa promozionale Valore Sicuro.

Qui avete due vie: se siete brave mettete da parte l'euro del buono sconto (io consiglio questo), se siete più sognatrici, mettete da parte la differenza tra prezzo pieno e quanto effettivamente pagato.

Altri micro risparmi possono venire dalle cose più disparate.

Sì, raccogliere i centesimi in terra è diventato di moda grazie a Totti, quindi se vi beccano chini ed intenti ad accaparrarvi un ramino, avete la scusa pronta (il cane da centesimi è rimasto a casa).

Tre le altre tecniche consigliate, abbiamo il mettere da parte i rimborsi (mi capitano spesso quelli delle poste per pacchi giunti in ritardo), portarsi una bibita da casa e non prenderla alle macchinette, mettendo quanto risparmiato nel barattolo, leggere la free press, portarsi il pranzo da casa, i siti dei sondaggi, eccetera.

Detto ciò, nel prossimo post parleremo di numeri, quindi penna, inchiostro, calamaio, calcolatrice e tanta buona volontà.

mercoledì 26 gennaio 2011

Il falso sonetto del Belli

Gira su internet un presunto sonetto di Giuseppe Gioacchino Belli, che per onor di cronaca vi trascrivo:

Mentre ch'er ber paese se sprofonna
tra frane, teremoti, innondazzioni
mentre che so' finiti li mijioni
pe turà un deficì de la Madonna

Mentre scole e musei cadeno a pezzi
e l'atenei nun c'hanno più quadrini
pe' la ricerca, e i cervelli ppiù fini
vanno in artre nazzioni a cercà i mezzi

Mentre li fessi pagheno le tasse
e se rubba e se imbrojia a tutto spiano
e le pensioni so' sempre ppiù basse

Una luce s'è accesa nella notte.
Dormi tranquillo popolo itajiano
A noi ce sarveranno le mignotte.

Subodorata la bufala? No? Secondo voi Belli usava il termine "deficì"? Se pur lo avesse fatto, la trascrizione più probabile sarebbe stata "deficitte". "Atenei"? "Atenei"? Il concetto di Università moderno nella roma papalina era alquanto sconosciuto, e non parliamo di "pensioni", che in Italia furono introdotte come previdenza obbligatoria nel primo ventennio del ventesimo secolo.
Il bufalometro (copyright Paolo Attivissimo) è schizzato a livelli critici.

Sotto il profilo stilistico, non ci siamo proprio, puzza di falso lontano un miglio: da brava fan del Belli, quindi, sono andata a prendere l'edizione critica dei sonetti, ed ho potuto verificare che questo non esiste nel corpus belliano. Economa Domestica 1- Finto sonetto del Belli 0


sabato 22 gennaio 2011

Le teorie di Donna Freedman

Su Get rich slowly recentemente sono iniziati ad apparire dei post di blogger ospiti, ed ho quindi incontrato anche qui Donna Freedman. La Freedman scrive anche su MSN money ed ha un sito personale di economia personale, ed ha una storia leggermente differente rispetto agli altri bloggers che "frequento": è madre di una ragazza ed ha iniziato ad occuparsi di economia personale dopo il divorzio e la decisione di riprendere l'università. Ha quindi inziato a ridurre i debiti in maniera drastica proprio per evitare "disastri" in tarda età.
Come per molti blogger americani, i suoi primi consigli sono stati sul creare un fondo d'emergenza per le spese improvvise (ah, avete letto ultimamente i giornali su come queste siano diventate una delle maggiori preoccupazione per gli italici...). Ha iniziato con un fondo di 500 dollari, poi di 1000, poi tre mesi di spese, infine è arrivata ad un anno!
Ha però giustamente affermato che se si ipotizza da subito un obiettivo troppo alto psicologicamente si sarà meno motivati ad iniziare seriamente a mettere da parte somme anche piccole.
Nell'articolo linkato costruisce allora un percorso per evitare di cadere in balia di ulteriori debiti, rate e prestiti strozzineschi (parleremo dei "payday loan" negli Usa e ne vedremo delle belle).
La sua ipotesi si basa su un primo obiettivo: 500 dollari (e per noi 500 euro), che possono essere ammassati pian piano, anche con piccoli risparmi. Analizzeremo quindi qualcuna delle sue teorie.

lunedì 17 gennaio 2011

domenica 16 gennaio 2011

Le pensioni, torniamo a loro

Mi sono imbattuta in questo articolo di Get rich slowly qualche giorno fa ed ho iniziato a riflettere. Negli USA il sistema pensionistico è molto diverso dal nostro, esiste la Social Security e delle assicurazioni private o agevolate dallo Stato.
Comunque le persone sono convinte a mettere i soldi da parte da sempre, poiché non ce la farebbero a vivere solamente con la Social Security. Bhé, noi ci stiamo avvicinando a questo: le nostre pensioni (se siamo fortunati), saranno il 60% dell'ultima retribuzione. Dico "se siamo fortunati" perché l'articolo di Get rich slowly proprio di questo parla: di normative cambiate in corsa, come è successo in Italia con la riforma Dini o con le ultime per gli statali (le cosiddette Tremonti).

Quindi è sempre più iportante iniziare a pensare anche a questo, a creare un fondo pensione (sia propriamente detto, sia un conto deposito/pronti contro termine/buoni postali) da noi gestito, perché, non so se abbiate visto gli schemi postati recentemente sui giornali, le nostre pensioni copriranno solo parte delle spese di un mese (per la cronaca, se un parasubordinato con il suo stipendio copre il mese paro paro paro, con la pensione ci arriverà all'undici...).
Il bello degli americani è che sono pratici: quando ti consigliano di iniziare a mettere i soldi da parte il prima possibile perché gli interessi composti sono una gran cosa (se si risparmia, per i debiti sono una iattura) lo fanno con tanto di schemino riassuntivo. Se L'Economa inizia a mettere da parte 1000 euro l'anno a 20 anni al 2% di interesse annuo, a 65 anni avrà messo da parte x, se inizia a 30 invece avrà messo y, a 40 tutta un'altra storia.
Vogliamo fare qualche esperimento sull'interesse semplice e composto, sia parlando di debiti che di guadagni?

venerdì 14 gennaio 2011

I siti dei sondaggi. Ipsos e Lightspeed

Ritorniamo sugli argomenti dei siti di sondaggi per parlare di due panel, Ipsos e Lightspeed. Sono abbastanza simili come meccanismo, in sostanza si ottengono dei punti per i sondaggi e quando si raggiunge una certa soglia si può richiedere il premio.
Partiamo da Lightspeed (capirete poi il perché).
Dopo la solita trafila per l'iscrizione, inizieranno ad arrivare dei sondaggi: spesso non si sarà ritenuti idonei, e non si riceveranno punti. Sulla pagina sondaggi, ogni tanto, appariranno dei Quick Match, brevissimi sondaggi che permettono di guadagnare qualche punto; per i sondaggi standard, invece, si verrà avvisati via e mail e si dovrà compilare il sondaggio entro un certo lasso di tempo (di norma, 2/3 giorni). Diciamo che 100 punti equivalgono ad un euro. Il premio base è a 500 punti.
Simile a Lightspeed, ma con due differenze sostanziali. In primo luogo, anche se si viene scartati si ha diritto ad un "premio di consolazione": se si viene subito scartati sono 5 punti, se si va avanti con il sodaggio sono di più (una volta erano 400)! Si acquistano punti fedeltà man mano che si fanno più sondaggi e c'è anche la possibilità di vincere premi scrivendo ogni mese un'opinione (si viene avvertiti anche di questo tramite newsletter). La seconda è che il premio base è a 990 punti (non più a 550), e l'equivalenza è sempre 100 punti = circa un euro).
Questi sono siti "standard", parleremo presto invece di Toluna, che ha alcune differenze.

martedì 11 gennaio 2011

Ogni numero al suo posto ed un posto per ogni numero

Tra i propositi del 2011 dell'Economa c'è stato quello di contabilizzare il contabilizzabile. Ho deciso di tenere un budget di massima di parecchie cosette lasciate al caso nel 2010 (siti di sondaggi, concorsi, spese per libri...), e tirare le somme a fine di ogni mese. Per ogni voce, un posto dedicato per scrivere e prendere appunti. Un'agenda per il lavoro, una per gli hobby, l'excel per i conti "veri", il planner per di tutto un po'.
Vi dico un po'di primi risultati dopo ben 11 giorni di 2011
Sono in debito di ore
Per una serie di ragioni che vi spiegherò a breve, sono i debito di ore sul lavoro. Io odio essere in debito di qualsiasi cosa, figuriamoci del mio prezioso tempo, ergo ho scritto sul planner chiaro e tondo quante ore devo ancora restituire a chi di dovere. Bhé, mai visto un avviso funzionare così tanto...
Concorsi e Sondaggi
Sto facendo un concorso della McDonald per cui ci sono dei codici scontrino da inserire, fino ad un massimo di 15 scontrini. Ho due account, uno mio ed uno della mia mamma. Sto tenendo la contabilità degli scontrini giocati, posseduti e mancanti per vedere se posso giocare con tutti e due gli account prima della fine di questo round.
Ho iniziato anche a scrivere il numero di punti in bilancio per ogni panel di sondaggi, la data di richiesta dei premi e quella di arrivo. Soprattutto, ho iniziato a scrivere e considerare quanto valga in soldoni un sondaggio, proprio per eliminare eventualmente i panel non appetibili.
Ovviamente, il mega calcolone delle entrate e delle uscite "serie" è lì dall'anno scorso, ed ho fatto già la somma totale e globale.
Voi come vi comportate?

domenica 9 gennaio 2011

Critica letteraria economa: Il Contaminuti di Elena Spagnol


Voi non sapete. Voi non potete sapere. L'Economa è una pervertita. In realtà l'Economa è una pericolosa maniaca. L'Economa è fondamentalmente una Sheldon Cooper in gonnella.

Una delle letture preferite dell'Economa sono infatti i libri di cucina. Quelli belli, con le foto fichissime, di dessert veramente complessi, o di terrine di pesce in gelatina degne di un museo di arte contemporanea.

Capite bene quindi che le capacità culinarie dell'Economa siano... ehm... diciamo che non sono né Vissani, né Anna Moroni (forse per il carattere Gordon Ramsey).

Consigliata da una persona di cui mi fido e che a differenza mia ha una bella esperienza di cuoca casalinga, ho acquistato il libro "Il Contaminuti", di Elena Spagnol.

Una rivelazione: parte da zero, ma proprio zerozerozero carbonella, e ci porta per mano a conoscere le salse, i primi, insomma, il solito percorso a tappe dei libri di cucina, ma con furbizia, con i trucchi e le scorciatoie, non facendoci sentire in colpa se la maionese viene acquistata e non fatta (rigorosamente a mano) al momento.

E' un libro nato per noi lavoratrici e lavoratori (che vi credete, maschietti, che non sia fatto anche per voi?) che vogliamo inserire nelle nostre giornate frenetiche una buona cucina casalinga!

Consiglio questo libro a tutti, sicuramente saremo più propensi a cimentarci in una delle ricette proposte dalla Spagnol che in un complicatissimo antipasto degno di apparire in una mostra su Mondrian.

giovedì 6 gennaio 2011

Grazie, Signore, grazie...

Nessuno mi ha ancora fatto gli auguri per la Befana...