domenica 1 marzo 2009

Burofollie: come si scrive l'indirizzo su una lettera?

Una delle maggiori pecche del curriculum scolastico medio è dovuto alla totale assenza di istruzioni sulla gestione della corrispondenza.

Prima di iniziare a scrivere su come si compone una lettera, inizierò a dare qualche cenno su come si debba apporre l'indirizzo su una busta, cosa tutt'altro che semplice.

Gli indirizzi sono 2: quello del destinatario e quello del mittente. La composizione standard è questa

Prima riga: NOME E COGNOME (o DITTA)
Seconda riga: VIA o PIAZZA e NUMERO CIVICO (nel caso di Pubbliche amministrazioni o ditte, aggiungere, se possibile, l'ufficio destinatario prima dell'indirizzo)
Terza riga: CODICE DI AVVIAMENTO POSTALE E CITTA'
Quarta riga (opzionale per l'Italia, obbligatoria per l'estero): STATO

Analizziamo con ordine le varie voci.
Mai e poi mai mettere il cognome prima del nome, al limite si può evidenziare il cognome (in maiuscolo stampatello), ma è molto burocratico. Evitare la formula NOME Ingegner COGNOME, è orrenda, se proprio si voglia scrivere il titolo, lo si metta prima del nome.
Per quanto riguarda l'indirizzo, se la lettera è diretta in una grande città accertarsi che l'indirizzo sia il più completo possibile per evitare disguidi (immaginate le vie Rossi a Milano o Roma, sicuramente è meglio aggiungere il nome del signor Rossi...).
Idem per il codice di avviamento postale: alcune città sono divise in zone metropolitane, ogni zona ha il suo C.A.P. In Italia ci sono città omonime (ad esempio, Castelfranco), quindi accertarsi di scrivere il toponimo completo (esempio, Castelfranco Veneto).


Il destinatario si scrive usualmente in basso a destra sulla facciata anteriore della busta, sotto il francobollo.
Il mittente, se si tratta di corrispondenza commerciale, può andare in alto a sinistra della facciata anteriore, altrimenti sul retro della busta, preceduto dalla dizione "Mittente".


Per facilitare lo smistamento della posta, l'indirizzo va scritto con grafia chiara, dattiloscritto o stampato in inchiostro blu o nero.

Ultima nota: lo so che è un post pesante, ma sono rimasta alquanto sorpresa che parecchie esclusioni da concorsi pubblici o a premio sono dovute a indirizzi incompleti o scritti in maniera non chiara. Inoltre, le macchine di smistamento automatico sono tarate sulla composizione standard degli indirizzi, e scrivendoli correttamente si velocizzerà il servizio.

La seconda parte di questo post sarà la prima, vera burofollia; la raccomandata con ricevuta di ritorno!

1 commento:

  1. Azzarola !!!

    Ho sempre scritto prima il cognome e poi il nome.
    Ecco perché non mi rispondono mai!

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