giovedì 11 settembre 2014

Zzub e #noncelapossofare: il dramma del diluvio

L'estate non è stata delle migliori, questo lo sappiamo tutti; i temporali sono stati continui e, purtroppo, ci sono stati parecchi danni a cose e persone.

Però in casa, abitando abbastanza in alto, si sta tranquilli, eh già.

Interno, sera, ora di cena; avevamo appena finito di mangiare e non avevamo ancora sparecchiato.

"Uh Radioamatore, guarda che temporale"

"Senti l'acqua come viene giù, Economa, andiamo alla finestra"

"Sì, sì. Uhhhh la pioggia è quasi orizzontale. Cos'è quella, grandine? Ma quanta..."

"Che rumore fa l'acqua"

"E certo, scende dai tetti. Senti... sembra una cascata"

"Eh sì, sembra proprio una cascata.... ECONOMAAAAAA ci diluvia in casaaaaaaa"

Girandosi, il Radioamatore si era accorto che dalla cappa della cucina, ricavata da un vecchio camino, scendevano le cascate delle Marmore di acqua sporca e nera.

Ovviamente, scatta anche il salvavita e rimaniamo al buio.

#noncelapossofare.

In questi casi è fondamentale principalmente una cosa: non farsi prendere dal panico.

Che sembra facile, ma.....

Invece serve veramente: tenere i nervi saldi permette di studiare le operazioni da fare. Nel nostro caso: mettere la bacinella dei panni sotto il Niagara, prendere lo straccio dei pavimenti per iniziare ad asciugare il possibile ed attendere pazientemente la fine del diluvio per ristabilire la disciplina della mia casa. Il tutto alla romantica luce della pila al Led amorevolmente retta dal Radioamatore.

Nel giro di 45 minuti la mia cucina era di nuovo asciutta, ordinata e profumata di pulito, comprese le stoviglie in precedenza abbandonate sul tavolo. Poi sono crollata a letto tipo pelle d'orso o quattro a spade, ma l'ho fatto lasciando tutto immacolato.


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