martedì 2 febbraio 2010

Un bancario che ci dà una mano....

Purtroppo Massimo fa, di mestiere, il bancario. Da oltre un quarto di secolo...
E purtroppo quattro (o cinque, o sei!) delle sue otto ore lavorative giornaliere le passa a parlare con persone che chiedono soldi.

Da quando Massimo ha iniziato a commentare sul blog penso che gli spunti di riflessione stiano diventando molto profondi. La frase che ho nerettato fa capire come il suo mestiere stia diventando sempre più difficile.
Vi ricordate i post sui Jones? Massimo sta vivendo, dall'altra parte della barricata, la stretta del credito di cui abbiamo tanto sentito parlare negli ultimi anni. Infatti aggiunge:

Una volta era più facile... valutavi la persona, la sua serietà, ed ovviamente i suoi "precedenti di pagatore". E se avevi di fronte una persona seria i soldi glieli davi.
Lo so... in questo momento sono "dall'altra parte della scrivania" e, credetemi, dà più fastidio a me che a voi!
Adesso la valutazione del credito nei principali istituti bancari viene fatta da un programma che, oltretutto, sfrutta un algoritmo che NON è pubblico.
E che può essere modificato in tre secondi senza che l'operatore in periferia se ne accorga!
Ad essere valutata non è la serietà della persona ed il fatto di avere sempre onorato la propria parola, ma vengono valutati solo i suoi "pezzi di carta".
Se l'"unico" dell'anno scorso è basso, poco importa che questo sia avvenuto perchè eri rimasto per sette mesi senza lavoro, e che adesso sia tutto tornato normale. Il prestito non verrà concesso.
E ci sono volte (giuro!) che, se tu potessi, metteresti mano al portafoglio ed i soldi li presteresti tu, perchè capisci da una lato la necessità (non sempre si chiedono prestiti per cose futili!) e dall'altra la totale serietà del richiedente.

La vecchia battuta secondo cui in Italia le banche prestavano i soldi solamente a chi già ce li aveva probabilmente era vera solo in parte.
In Italia, soprattutto nei piccoli centri, il tessuto sociale è sempre stato molto stretto, tanto che un direttore di banca onesto sapeva subito se fidarsi o meno di chi gli stava davanti, e l'istituto di credito gli dava anche un margine di discrezionalità su cui giostrare. Oggi no, le banche non possono permettersi di "prendere un bagno" per quanto piccola la cifra sia.
Ecco che nasce l'algoritmo, basato sul reddito, sulla possibilità di guadagno e sull'esposizione presso altri creditori (in America per ricavarlo analizzano di dati di tutte le carte di credito, e se ne escono con informazioni tipo che chi compera cibo per gli uccellini è più affidabile di chi non lo fa).

La cosa preoccupante è che molto spesso le richieste vengono per cause serissime (quali malattia, problemi relativi all'alloggio...). Erano i motivi per cui di solito prima di arrivare alle banche si chiedeva aiuto ai parenti e agli amici. Se non si riesce più a precorrere questa via allora, cosa significa? Che il problema "crisi" sta colpendo molte più persone di quanto si pensi comunemente; addirittura intere città o distretti industriali.

Parlavamo qualche giorno fa con amici di una signora delle pulizie neocomunitaria, persona molto seria, gran lavoratrice, il cui marito ha una piccola impresa. Ho aperto gli occhi quando ho saputo che la signora era costretta a fare più ore possibili di lavoro perché ha il mutuo di casa e due figli adolescenti, e non può certo rinunciare a possibilità di guadagno. La signora è lo specchio di come stanno venendo su molti giovani; senza il "paracadute" familiare, molti di noi devono rinunciare ad ogni spesa superflua per far quadrare i conti.

Non so se anche voi leggete i giornali in distribuzione gratuita: da brava pendolare economa io lo faccio tutti i giorni. Fino a qualche tempo fa erano pieni di pubblicità per finanziarie che offrivano prestiti ai dipendenti. Poi di finanziarie che offrivano prestiti ai pensionati, e cessioni del quinto. Ho saputo da amici di nonni, che avevano la pensione magari da minatore, che accompagnavano il nipote per garantire un prestito; il direttore dell'istituto erogante aveva le lacrime agli occhi nel raccontarlo, era un distretto industriale una volta fiorente, ma le fabbriche pian piano chiudevano e molte famiglie contavano solo su quel reddito certo.

Per questo insisto molto sul fondo d'emergenza (e il secondo spunto datoci da Massimo ci aiuterà a capire altre ragioni), per evitare crisi del genere anche perché ora le inserzioni sui giornali sono di negozi "Compro oro". Cosa vorrà dire?




8 commenti:

  1. Per certi aspetti è una questione di domanda e offerta.
    La banca commerciale offre il denaro a tassi mediamente buoni (ipotizziamo un 7%), con gli interessi che percepisce può rischiare di perdere i soldi solo di pochi clienti. Per questo motivo deve cercare di individuare i "migliori pagatori" o meglio le persone che hanno migliore "merito creditizio".
    Una società finanziaria, come quelle che si leggono nelle free press, chiede mediamente tassi più alti, dal 10% al 17%, e quindi con gli interessi che accumula può permettersi di perdere più soldi da persone che non riusciranno ad onorare il debito.
    Poi ci sono gli usurai ma questo è un discorso a parte.

    Ora dipende da che tipo di persona sono io che chiedo il prestito, se il mio "merito creditizio" è buono allora mi verrà accettato il finanziamento al tasso più basso, ovvero rientro nei criteri della banca. Se il mio "merito creditizio" è medio allora le finanziarie saranno contente di prestarmi i soldi a tassi elevati. Altrimenti si dovrebbe rinunciare al credito per non avere problemi con picchiatori!

    Per quanto riguarda invece il discorso del criterio di assegnazione del prestito, la banca ha un costo/opportunità ad affidare ad un computer la scelta o ad affidare la stessa scelta a dei cassieri. Se nel tempo è passata dai cassieri ai computer allora un motivo ci sarà!
    Forse una BCC può essere più vicina alle esigenze dei clienti ma anche in questo tipo di banche ci sono dei limiti.

    La mia è una chiave di lettura personale, criticabile e non condivisibile!

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  2. @ Individuo pensante

    Benvenuto/a tra i commentatori del blog. La tua analisi è corretta, e ti assicuro che ormai anche le BCC si comportano come tutte le altre banche.
    Non pensavo che questo argomento destasse così tanto interesse!!!
    Sto dando un'occhiata a quanto dicono in Ammereca sullo stesso argomento, ne sto vedendo delle belle che vi riporterò. Per il momento, vi rimando alla lettura del post che feci tempo fa sul rapporto Istat (http://economiapersonale.blogspot.com/2009/12/un-paese-in-ansia.html) perché partiremo da lì per altre riflessioni sulla materia.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Quando presti dei soldi, ti aspetti di riprenderli.
    Fondalmentalmente è questo che deve interessare alle banche.
    In questo momento i soldi costano, sul mercato, circa lo 0,50% di tasso (questo è l'Euribor a 1 mese sul quale calcolare i tassi da applicare a finanziamenti a tasso variabile).
    Cioè una banca va alla Borsa di Roma e prende in prestito 100.000 euro; dopo un anno dovrà restituirne 100.500 in tutto.
    Praticamente i soldi costano pochissimo.
    Ci sono dei casi nei quali la banca non corre nessun tipo di rischio, ad esempio i finanziamenti con la cessione del quinto.
    Praticamente chi vuole soldi li chiede alla banca, e paga la rata con addebito sullo stipendio. La banca ha come garanzia uno stipendio MA ANCHE la liquidazione.
    Non rischia NIENTE.
    I soldi li paga pochissimo, appunto quello 0,5% all'anno di cui si parlava.
    Malgrado questo... spesso anche i prestiti con la cessione del quinto vengono rifiutati, e quando vengono concessi il tasso MEDIO effettivamente praticato (fonte: MinTesoro) è tra il 12,46% (importi superiori a 5000 euro) ed il 15,43% (importi inferiori a 5000 euro).
    Insomma... se mi servono 4900 euro per comprarmi la Matiz, la banca (o la finanziaria!) può chiedermi LEGALMENTE un tasso del 21% (ovvero il tasso medio del 15,43% maggiorato della metà), a fronte di un effettivo costo del denaro dello 0,5%.
    Il rischio per la banca? Assolutamente nessuno. Se il lavoratore prende lo stipendio la banca viene pagata. Se perde il lavoro o se ha un incidente e muore, la banca si rivale sulla liquidazione.
    Da un punto di vista macroeconomico la riduzione del credito ha un effetto anti-inflazionistco, perché l'inflazione è causata da un eccesso di circolante.
    Ma un questo momento la nostra economia ha BISOGNO di inflazione per ricominciare a lavorare, e le banche stanno giocando contro la nostra economia. Oggi sono le banche a provocare la crisi!
    E le banche sono bravissime nel raccontare di avere "accantonato 50 miliardi di euro per concedere crediti alle imprese meritevoli". Ma nei fatti quei 50 miliardi restano solo pubblicità :-(
    I dividendi bancari sono ai massimi storici.... mezza Italia va a gambe per aria mentre gli istituti bancari più grandi distribuiscono dividendi da primato.

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  5. Un singolo amministratore delegato di una banca importante si è portato a casa (fonti di stampa) 27 milioni di euro in tre anni. Non sono bruscolini, sono un pacco di soldi. Ed anche il suo vice, ed il vice del suo vice... immagino che avranno preso anche loro uno stipendio, e dubito che si trattasse di uno stipendio da mille euro.
    Certe volte mi chiedo se veramente il lavoro (lavoro dipendente!) di un uomo può veramente valere 9 milioni di euro all'anno.... forse nemmeno il lavoro di Superman vale tanto!
    Per individuo pensante non ho risposte (non ne ho neppure per me!) ma solo spunti di riflessione.
    - "E' una questione di domanda e offerta". Forse.... ma se è veramente così significa che abbiamo permesso al "mercato" di andare troppo oltre.
    - "se nel tempo è passata dai cassieri ai computer un motivo ci sarà"... Con la doverosa premessa che nessuna banca ha mai fatto decidere la concessione creditizia a dei cassieri, che sono figure senz'altro importantissime ma che non hanno la competenza per valutare il merito creditizio, io credo che il problema sia da vedere sotto un'altra luce. Se vai da un funzionario specializzato nell'erogazione del credito e gli dai dei parametri ai quali attenersi, e poi domani torni da lui e cambi totalmente questi parametri, ed il giorno dopo li cambi ancora... ottieni il risultato di destabilizzare una struttura.
    Se invece togli il funzionario, lo sostituisci con una scimmietta ammaestrata che sappia scrivere i 200 dati richiesti dal programma (alcuni probabilmente assolutamente inutili, ma servono per non permettere all'operatore di avere una visuale a 360 gradi del funzionamento dell'algoritmo) e lasci che a prendere le decisioni sia un programma... ottieni un sacco di vantaggi:
    - la colpa della mancata concessione non è del funzionario ma di una macchina, e quindi, di fatto, di nessuno
    - in tre secondi modifichi l'algoritmo, ed una persona che ieri avrebbe avuto un prestito senza problemi oggi non ce l'ha più, per n possibili ragioni che nessuno è in grado di spiegare
    - un impiegato con "contratto di introduzione al lavoro" può fare il lavoro che tre anni fa faceva il funzionario, ma costa molto meno della metà. Sarebbe una buona cosa, se i benefici venissero rovesciati sul cliente. Invece gli unici a beneficiarne sono il management (che riceve premi sempre più consistenti) e gli azionisti.
    E forse l'unico che ha capito cosa stanno facendo le banche è Tremonti.... e credo che se non chiuderà al più presto la bocca diventerà un ex-ministro :-(

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  6. Dimenticavo.... scusate il cambio di nickname, ma Google ha deciso di non accettarmi più commenti con il nickname Massimo..

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  7. Grazie Bormioli Rocco/Massimo del chiarimento, infatti volevo dedicare un post a come stanno andando le cose oltreoceano perché ci sono delle sorprese. Scusa, ma per avere uno di quei dividendi cosa devo fare? Me ne basterebbe anche una parte piccola piccola...

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  8. Buona giornata a tutti voi di voi am Christopher Miles, io sono da Stati Uniti, Texas, sono molto felice di come sto scrivendo la testimonianza come ho ottenuto il mio prestito da questo prestito, credo che Dio ha un piano per me, dopo che io ero stato ingannato dei miei soldi da molti cosiddetti prestatori di prestito, ero ingannato e quasi pensato di togliermi la vita , ma Dio ha uno scopo per me, se si desidera ottenere un prestito da qualsiasi azienda devi ha scelto Mike Johnson Firm, quando iniziai stavo con lui, pensato che era come il resto e con mia sorpresa più grande ho ottenuto il prestito di $69.000,00 nel mio account e che era l'importo esatto ho applicato per in sua compagnia e che si sente che non c' spero per voi? è una bugia perché se siete interessati a ottenere qualsiasi tipo di prestito, è possibile contattarlo via e-mail, la sua e-mail è: mikejohnsonfirm@yahoo.com, Dio vi benedica come mi ha benedetto con il signor Mike Johnson ottenendo il mio prestito dopo che cade nelle mani di truffe.

    Grazie.
    Christopher Miles.

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