Oggi c'è il sole e non sono uscita, quindi bilancio in pareggio totale. Il discorso di ieri sul multitasking multimediale mi ha comunque fatto riflettere sul mio rapporto con i libri e con la lettura in genere. Ammetto di essere una persona che vive per leggere e legge per vivere, solo che il tempo che ho a disposizione ultimamente è scarsino. Quando ero ggiovane comperavo riviste di tutti i tipi, frequentavo biblioteche per i prestiti, non riuscivo ad uscire a mani vuote da una libreria. Ora che vado sempre di fretta, non ho il tempo materiale per fare tutte queste cose, che, tra l'altro, costano parecchio (a parte le biblioteche).
Ho deciso di cambiare punto di vista.
Per me la lettura è diventata un premio, qualcosa che mi concedo quando ho fatto tutto ciò che avevo in programma; ho anche deciso di non comperare più libri fino a quando non avrò terminato di leggere quelli lasciati in sospeso. Ho fatto l'abbonamento a due riviste che mi interessano, e non ne compero più altre perché non avrei il tempo di leggerle.
Ho ridotto la spesa per la lettura, ma, stranamente, leggo di più e mi godo le informazioni che apprendo in maniera più approfondita.
Ed anche se leggo molto su monitor, bhé, il caro, vecchio, delizioso tomo da portarsi dietro e sfogliare non appena possibile, ha mantenuto il suo fascino intatto.
Però.... qui è tutto troppo tranquillo, non pensate? Non è che per caso l'Economa ha una pazza idea per la testa?
Da Verona, con Dolcezza
5 anni fa
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