venerdì 27 dicembre 2013

Del Cadore, di Cortina e della nevicata di Santo Stefano

I giornali la stanno trattando come una faccenda di gossip; a Cortina ieri una nevicata ha impedito a molti vacanzieri di raggiungere la Perla e un fastidioso black out sta rendendo dure le vacanze vip. Poveri ricchi di Cortina.

Col fischio. Ed anche col caschio, se mi permettete.

La neve è stata pesantissima e mista ad acqua, posandosi su alberi e fili elettrici ha creato il caos. Caduti i primi, interrotti i secondi.

La situazione è drammatica: Cadore, Agordino, Sappada, Comelico, Val del Boite e, cambiando provincia, Sesto in Pusteria sono senza energia elettrica da almeno trentasei ore. La ferrovia è bloccata, a Calalzo di Cadore non funzionano gli scambi; i cellulari hanno permesso le comunicazioni fino alle dodici circa di ieri, ora non c'è campo in tutta la zona perché sono crollati i tralicci. 
Per il momento funzionano i telefoni, sperando che le centraline non vadano in tilt. I soccorsi si coordinano via radio, sperando che i tralicci e le antenne reggano.
Le linee elettriche sono interrotte, ma non si sa né dove né come, perché passano in mezzo ai boschi e le strade d'accesso sono bloccate dai tronchi caduti causa neve pesantissima. Se gli elicotteri non riusciranno ad alzarsi non si avrà nemmeno il quadro della situazione. Ovviamente, ancora non c'è nemmeno un'ipotesi sul ripristino dell'energia elettrica. 

Avete presente le scorte alimentari di negozi, case ed alberghi tenute nei surgelatori e congelatori? Ecco. Salutatele con la manina. Non paventate l'ipotesi: "Sì, ma si potrebbero mettere i cibi fuori dalla finestra" perché la temperatura non è abbastanza bassa (parecchi gradi sopra lo zero). Il che, comunque, quando non si ha il riscaldamento (anche le termocucine hanno pompe alimentate ad energia elettrica) non è bello, soprattutto quando le mura delle case si raffreddano man mano.

In alcune zone tutte le rivendite hanno terminato le scorte di candele, lampade a gas e petrolio, torce e qualsiasi altro strumento di illuminazione. Belluno stamattina ha accolto decine di persone in cerca di tutto.

I gruppi elettrogeni? I sistemi di emergenza hanno distribuito alcuni gruppi per alimentare caserme e servizi di pubblica utilità (di solito ospedali e case di riposo hanno il proprio gruppo); alcuni dei gruppi stanno rifornendo le pompe di benzina, altrimenti il carburante per i mezzi e i gruppi stessi sarebbe esaurito da tempo. L'Alemagna è stata sbloccata ieri nel pomeriggio e per il momento i camion rifornimento passano. 
Le notizie passano tramite telefono da chi, a valle, ha ancora l'accesso ad internet e alla televisione. 

Il commento migliore? La mamma del Radioamatore. 
Quando le ho riferito che si sentiva parlare solamente di Cortina ha risposto in maniera lapidaria: "Cortina? Le bale".

E di solito non si esprime così. 
 

5 commenti:

  1. Direi che il commento adatto sia già stato fatto.
    Anche perché un altro che mi è venuto in mente non è dicibile...

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  2. Per il momento funzionano i telefoni, sperando che le centraline non vadano in tilt. I soccorsi si coordinano via radio

    E come sostengo sempre io, qui si vede l'utilità delle comunicazioni radio.
    Fosse per me in ogni comune ci dovrebbe essere obbligatoriamente un'unità di trasmissione radio che possa sempre connettersi con ponti radio fino alla prefettura.

    In alcune zone tutte le rivendite hanno terminato le scorte di candele, lampade a gas e petrolio, torce e qualsiasi altro strumento di illuminazione.

    Io a casa dispongo della mitica torcia a manovella, mai senza luce (se si scarica la batteria giri un po' la manovella e si ricarica). Gadget immancabile in ogni zaino-emergenza di un giapponese.

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  3. Mattia wrote

    E come sostengo sempre io, qui si vede l'utilità delle comunicazioni radio.
    Fosse per me in ogni comune ci dovrebbe essere obbligatoriamente un'unità di trasmissione radio che possa sempre connettersi con ponti radio fino alla prefettura.


    E a me lo dici? Infatti i soccorsi sono stati coordinati via radio (e ricordiamoci che in zona la memoria del Vajont e del fatto che l'allarme partì dai Radioamatori è ancora ben viva).

    Io a casa dispongo della mitica torcia a manovella, mai senza luce (se si scarica la batteria giri un po' la manovella e si ricarica). Gadget immancabile in ogni zaino-emergenza di un giapponese.

    Io me la compro, e riguarderò il tuo post su Giapponesi ed emergenza. Il Radioamatore (oltre ad avere di tutto e di più in tema di lampade) aveva anche quelle a LED con ricarica manuale.

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