domenica 29 marzo 2009

Miscellanea di consigli per risparmiare....

... ovvero perché le cose mi vengono in mente quando ho già chiuso un post?

Allora: mangiate sempre frutta e verdura di stagione, costano meno e probabilmente hanno affrontato un viaggio più corto per arrivare alle vostre tavole, mantenendo più vitamine e sali minerali.

Sfruttate l'illuminazione naturale della vostra casa: se dovete leggere, cucire o lavorare, fatelo nella stanza più illuminata in quel momento della giornata.

I piatti unici possono risolvere un pasto: un secondo con vari contorni (carboidrati e verdure) o una pasta molto ricca o un'insalata di pasta, con una buona porzione di frutta sono eccellenti.

Fate la spesa una volta alla settimana, se possibile; se dovete utilizzare la macchina, informatevi se qualche conoscente debba andare nello stesso posto. Alternatevi in questi viaggi e risparmierete di benzina, magari fate un piccolo gruppo di acquisto con amici e parenti.

Diffidate dall'usa e getta: piatti, posate e tovaglioli di plastica inquinano e costano.

Un'incerata al posto della tovaglia vi farà risparmiare in detersivo! Provate anche a trovare tovagliette all'americana in plastica o tela cerata per apparecchiare.

Se possibile, bevete acqua del rubinetto: è potabile quasi ovunque, a seconda del contenuto di cloro però è più o meno gradevole.

Moderazione nelle bevande gassate e nei succhi di frutta: sono solo zucchero ed acqua. Sostituiteli con acqua e frullati di frutta quando potete.

Portate sempre le vostre buste quando andate a fare spesa, possibilmente in tela (ogni tanto sono regalate nelle fiere o dagli uffici del turismo). Aiuterete l'ambiente e il portafoglio (costo medio di un sacchetto, 0,05 euro).

Comperate grandi quantità di frutta e verdura che consumate di consueto: magari a fine giornata o quando i mercati smontano. Potete ottenere sconti sul prezzo a cassetta. Chiedete sempre gli "odori". Se vi avanzano, tritateli e surgelateli in monoporzioni o fatene brodo vegetale.

Quando il parmigiano (o il grana) è in offerta, compratelo anche se è un pezzo grande. Togliete la crosta e grattugiatelo: si conserva in barattolo o bustina (meglio il barattolo che si riutilizza...) in freezer, e al momento di usarlo basta prenderne con un cucchiaino quanto ne serve. La crosta ben lavata e raschiata serve ad insaporire zuppa e brodo.

Con le verdure in via di appassimento, potete fare una caponata o una zuppa. La frutta troppo matura può essere cotta (mele, pere...). Se avete alberi di frutta o vostri conoscenti ve ne regalano in quantità, fatene marmellate.

Smettete di fumare. Ne guadagnerete in salute e in portafoglio.

Le biblioteche comunali sono un'eccellente fonte di libri e magari di connessione internet gratis. In Italia non sono molto sfruttate, iniziamo a conoscerle! Quando diamo un nostro libro in prestito, scriviamo a chi lo abbiamo dato e quando. Ci risparmieremo arrabbiature e penose scene di richiesta tra amici e conoscenti vari.

Comperate prodotti stagionali non deperibili fuori stagione: creme solari, piastrine per zanzare, e prodotti tipicamente estivi si trovano negli scaffali delle offerte in inverno!

venerdì 27 marzo 2009

Gestione del debito. Iniziate a mettere qualcosa da parte per le emergenze

Stabilire un fondo per le emergenze incrementando le entrate

Come incrementare le entrate? Iscrivetevi a siti di sondaggi, se avete una linea flat di internet. Partecipate ai concorsi su internet gratuiti, chiedete campioni di prodotto alle varie ditte, spesso sarete ricompensati con piccoli omaggi. Se avete vecchie collezioni di giornali, tessere telefoniche, dvd o libri che giacciono abbandonati, provate a venderli on line. Offritevi per lavoretti che sapete fare (cucito, pulizie, piccoli lavori di manutenzione, file alle poste o pratiche burocratiche, aiuto compiti, battitura testi e composizione lettere e curricula vitae...) magari chiedendo in cambio generi alimentari e non danaro. Risparmiate il più possibile per creare un fondo di emergenza di almeno 1.000 euro che copra qualche magagna improvvisa (rottura auto, visita medica imprevista...). Aprite un conto on line, magari approfittando di qualche offerta di benvenuto e mettete lì i vostri soldi delle emergenze; investite il più possibile in rendimenti sicuri anche se bassi (conti on line ad alto rendimento, libretti e buoni postali...). Organizzate il vostro tempo: quando non lavorate, accrescete le vostre conoscenze (inglese, informatica, cucina...). Non siate passivi.

Anche qui i consigli sono bene accetti.

Sul "pagare con ordine i debiti" vi rimando al prossimo post.

Gestione del debito. Smettere di fare debiti e di spendere

Ho iniziato a trattare l'argomento in due post propedeutici. Ora è venuto il momento di prendere il toro per le corna.

Vi ho proposto un metodo di abattimento del debito, ricordate?

Il primissimo passo è smettere di fare debiti. Al più presto, cioè subito ed è ciò di cui parleremo oggi.

A questo punto, iniziare a risparmiare ogni centesimo riducendo le spese fisse. Poi stabilire un fondo per le emergenze, incrementando se possibile le entrate.

Di qui in poi, pagare con ordine i debiti, non turando una falla per aprirne un'altra.

Detto così, sembra la cosa più facile del mondo... calma, non lo è, ma vediamo subito qualche consiglio per mettere in pratica la teoria.

Iniziamo con qualche consiglio sulla prima fase.

Smettere di fare debiti

Non comperate nulla che non sia assolutamente necessario alla sopravvivenza (casa, cibo...) o siano utenze, bollette, tasse e rate. Tracciate ogni singolo centesimo che spendete e analizzate se riuscite a ridurre le uscite (cibo all'hard discount o dal contadino, carne bianca invece della carne rossa...). Tagliate o annullate le spese voluttuarie (dei giornali abbiamo già parlato).

Risparmiare ogni centesimo tagliando le spese fisse

Annullate qualsiasi abbonamento voluttuario abbiate (giornali, pay tv... ), cercate le tariffe più convenienti per telefono, energia elettrica, gas. Comparate le tariffe delle varie assicurazioni auto per trovare la più conveniente per voi. Analizzate il contenuto dei vostri frigoriferi e delle vostre credenze e create dei menù con quello che avete in casa, prima di fare di nuovo la spesa; quando la dovrete fare, confrontate i prezzi dei supermercati più vicini a voi e evidenziate i prodotti in offerta che sapete di poter consumare, e comperate solo quelli. Basate i successivi menù su questi acquisti. Più un cibo viene venduto "lavorato" (ad esempio, insalate pronte in busta) più costa. Comperate cibi "grezzi" e cucinateli voi. Andate a piedi quanto il più possibile; utilizzate i mezzi pubblici (anche con abbonamenti settimanali) se potete. Fate benzina al self service. Coltivate, se possibile, erbe aromatiche, insalata e verdure. L'insalata cresce anche sul davanzale, in piccoli vasi ricavati da contenitori del gelato lavati. Tagliate le spese per il telefonino, utilizzandolo solo in caso di reale necessità. Alcuni gestori offrono la possibiltà di mandare sms gratuiti registrandosi ai loro siti.

Su questo argomento sono graditi consigli da parte vostra.

Gestione del debito - Il punto della situazione

Ho introdotto l'argomento della gestione del debito. Ho letto blog americani che trattavano i debiti, ma, come ho accennato, le tipologie di debito in Italia sono differenti da quelle statunitensi. Tenterò quindi di adattare l'approccio "scientifico" di oltreoceano con le abitudini italiane. Premetto però che ci vorrà molta forza di volontà per arrivare al successo in questo campo. Pagare i debiti alla cieca, turando una falla per aprirne un'altra è inutile e vi farà perdere tempo e denaro; dovrete fare dei sacrifici anche mentali per distruggere il debito.
Affrontare i debiti per abbatterli: proposta di metodologia all'italiana.
Il primo passo è sempre il più difficile da fare; nel vostro caso sarà stabilire l'esatto ammontare dei vostri debiti.

Mettetevi seduti con calma, magari con accanto una persona di fiducia e stabilite quanto dovete, a chi e con quali interessi. Fatto questo, avrete il quadro esatto della situazione, che potrà essere abbastanza sconvolgente, ma, affrontata la realtà, potrete pianificare il futuro con azioni mirate.

I tre passi successivi saranno

1 Smettete di fare debiti e di spendere
2 Iniziate a mettere qualcosa da parte per le emergenze
3 Pagate i debiti con metodo

Tratterò separatamente questi tre argomenti, per proporre soluzioni, anche incrociate con i consigli che ho dato fino ad ora.

Compitini del venerdì sera

Verificare quanto si sia speso durante la settimana e controllare in cosa si può ridurre.

Fare la lista della spesa sensata per domani, magari dando un'occhiata ai volantini delle offerte dei vari supermercati.

Questo sarà piacevole: togliere dal barattolo dei risparmi tutte le monete, contarle e sostituirle con banconote. Le monete che avanzano (cioé che non formano il valore minimo di una banconota) vanno rimesse dentro. Spendete queste monete per la spesa di domani. Perché dal primo aprile... SI INVESTE!!!!

Gestire i debiti. Primo passo

Una delle ragioni che mi ha spinta a scrivere questo blog è il conoscere tante persone che vivono stipendio per stipendio, o peggio ancora, hanno grossi debiti. Mi sono allora documentata sulla situazione italiana ed internazionale, stupendomi anche delle pubblicità di società che prestano denaro sui giornali. Queste pubblicità erano frequentissime negli anni dal 2006 al 2008, per essere sostituite ora da un altro tipo di reclame che svelerò a fine post.

In Italia il debiti per carte di credito o debito sono meno frequenti di quanto siano all'estero, ma ci sono sempre i mutui di casa, il credito al consumo e i prestiti. Quanto la situazione sia seria, lo dimostrano i numeri degli sfratti esecutivi e delle vendite all'asta delle abitazioni, aumentati in maniera impressionante. Cosa fare allora?

Io sono stata sempre per il "prevenire è meglio che curare", cioè fare debiti solamente per acquistare beni durevoli (fra cui la casa; l'automobile va invece ben calibrata come spesa...). Se si è già in situazione debitoria, ci sono dei metodi "scientifici" per affrontare la situazione. Io ne apprezzo particolarmente uno, che spiegherò in dettaglio. Non sono metodi facili, ma permettono di mettere un freno ad una situazione che può divenire drammatica.

Ps le reclame che hanno sostituito quelle dei prestiti sono dei "compro oro". Ogni commento su questo argomento è benvenuto.

sabato 21 marzo 2009

Ridurre le spese per... I giornali!

Abbiamo introdotto il concetto di fattore cappuccino, cioè tutta quella serie di piccole spese voluttuarie che, a fine mese, possono arrivare a far saltare il nostro budget. Diciamo che sono una "buona", in questo senso, perché non vi suggerirò di eliminare totalmente queste spese, ma vi darò consigli su come ridurle, per far ingrassare il nostro barattolo dei risparmi. Abbiamo già parlato del bar e del pranzo da lavoro (a proposito, oggi dopo ANNI ho visto in vendita i portapranzo e le gamelle in metallo), ora passeremo alle altre categorie.

Se avete suggerimenti o altre categorie da proporre, postatele pure!

Giornali


Per introdurre l'argomento, dobbiamo fare un esamino di coscienza. Quali giornali leggiamo veramente? Comperiamo il quotidiano tutti i giorni, ma lo leggiamo veramente? O lo sfogliamo distrattamente la sera, poco prima di andare a dormire, quando le notizie sono già vecchie? E il settimanale patinato? Carino, ma tolta la pubblicità, cosa vediamo veramente? Allora come risparmiare. Con un po'di furbizia. Si sono sempre più diffusi i giornali gratuiti (i cosiddetti free press); li distribuiscono ovunque, nei giorni lavorativi. Possiamo prendere questi giornali e, magari, sfogliare su internet il nostro quotidiano preferito nella versione on line!
Per quanto riguarda i settimanali e i mensili, è un po'più dura, ma possiamo provare anche qui. Quali periodici leggiamo veramente? Uno o due al massimo. Bene, se ci interessano veramente, abboniamoci: ci sono offerte on line molto convenienti e legate a raccolte punti e carte fedeltà. Io mi sono fatta regalare due abbonamenti per Natale ai periodici che amo di più: mai più regalo fu più gradito.
Ho anche adottato una tecnica ulteriore: la condivisione dei periodici. Amo molto un noto settimanale di enigmistica, ma non ho il tempo di fare i cruciverba. Ho quindi chiesto ad una persona che lo compra sempre di tenere le copie che altrimenti getterebbe; posso quindi leggere il mio giornale preferito quando voglio e senza sensi di colpa. Compitino finale: calcolare quanto si sarebbe speso questa settimana in giornali e mettere nel barattolo dei risparmi.









Ciambellone o torta per la prima colazione

Io adoro i dolci fatti in casa. Di solito li faccio la domenica e mi durano per colazione tutta la settimana. Questa ricetta è semplice, gustosa e si fa con pochissimo tempo e poca attrezzatura.

Ciambellone o torta


Ingredienti:

2 tazze di farina

1 tazza e 1/2 di zucchero

2 uova

2 cucchiai di acqua

1 tazza di latte

burro per ungere la tortiera

Un paio di cucchiai di olio di oliva o di semi (quello d'oliva ha un sapore più netto)

1 bustina di lievito

Vanillina o scorza di limone grattugiata

Facoltativo cacao amaro
Attrezzatura

1 ciotola
1 frusta o sbattiuova
1 tortiera
1 tazza
1 cucchiaio

Rompere le uova in una terrina e sbatterle (con una frusta o con lo sbattitore elettrico) con lo zucchero e i due cucchiai d'acqua finché non sono ben gonfie. Aggiungere gli altri ingredienti alternandoli fino ad ottenere un composto denso e liscio.
Mettere in una tortiera imburrata ed infarinata e porre in forno preriscaldato a 180 gradi per 30-35 minuti. Per provare la cottura, inserire delicatamente uno stuzzicadenti al centro del dolce: se esce asciutto è pronto. Togliere dalla tortiera a fine cottura e fare raffreddare.
Se si aggiunge del cacao amaro (versione al cioccolato) esso va mescolato con la farina, e il composto farina + cacao deve sempre essere equivalente a 2 tazze.

Si conserva benissimo per una settimana se coperto con pellicola

La pasta per pizza fatta in casa

Ora, lo so che la pizza mangiata in pizzeria (al taglio o al piatto) è un'altra cosa, ma una buona pizza fatta in casa può risolvere la cena in molte serata. La mia ricetta non sarà quella dei mastri pizzaioli napoletani, ma è comunque mangiabile, facile da fare senza sporcare troppo e la pasta è surgelabile...

Ingredienti:

500 grammi farina
1/2 panetto di lievito di birra da 25 grammi
2 cucchiaini di zucchero o miele (facoltativi)
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva (facoltativo)
Sale (2 cucchiaini)
Acqua (circa 300 cc. o un bicchiere e mezzo)

Attrezzatura

1 ciotola grande o una pentola
1 cucchiaino
1 bilancia
1 bicchiere grande
1 cucchiaio da minestra


Procedimento

In una ciotola o in una pentola, mettere 100 grammi di farina. Sciogliere il lievito di birra in mezzo bicchiere di acqua a temperatura ambiente, aggiungere lo zucchero o il miele, mescolare bene e versare nel recipiente con l’etto di farina. Mescolare bene, coprire, mettere a lievitare per circa mezz’ora.

Setacciare il resto della farina direttamente nella ciotola o pentola aggiungere l’olio, il sale sciolto nell'acqua a temperatura ambiente e mescolare con il cucchiaio da minestra con una certa energia per 2/3 minuti o finché non diviene liscio, morbido ed elastico (io lo tengo poco sodo, se ritenete aumentate o diminuite la dose di acqua).

Mettere a lievitare in una ciotola coperta da un panno umido per due ore o fino al raddoppio. Stendere la pasta nella teglia, e far lievitare quanto basta sempre coperta da un panno umido o da pellicola trasparente. Se la teglia è a bordo basso, invece di coprirla col panno o la pellicola, spennellarvi sopra una miscela di acqua ed olio e mettere a lievitare in un luogo coperto e a riparo da correnti d’aria. Condire a vostro piacimento e cuocere a 200 gradi per 20 minuti in forno preriscaldato (il formaggio non va messo all'inizio, ma 5 minuti prima di terminare la cottura).

La dose è per 4 persone abbondanti.
Se volete, raddoppiando la dose è possibile surgelare parte della pasta: dopo la lavorazione in ciotola, dividete l'impasto in due e mettetene una parte in un contenitore (va bene anche una vaschetta del gelato in plastica, ovviamente ben lavata). Fate prendere la lievitazione per 30 minuti circa (appariranno le prime bolle) e mettete in freezer. Scongelatela per 10/12 ore prima di utilizzarla (va bene dalla mattina per la sera, o meno se è molto caldo).

Costi: farina 30 centesimi, lievito 10 centesimi, olio, sale e miele, 15 centesimi.
Non male per una base per pizza...

mercoledì 18 marzo 2009

Fondamenti di budget

Signore e signori, da oggi andiamo sul pesante. Vi ho chiesto di monitorare le vostre spese perché è giunta l'ora di introdurre il concetto di budget. Per introdurlo, dobbiamo sapere quanto e come spendiamo, per capire se possiamo ridurre le spese migliorando i nostri comportamenti e, di conseguenza, imparare a stanziare somme predefinite per i vari capitoli di spesa, onde organizzarne una riduzione. Il nostro scopo lo sapete: rimpinguare il barattolo dei risparmi. Quello che invece non vi ho ancora detto è che il 31 marzo dobbiamo aprire il barattolo e contare quanti soldi abbiamo. Se sono più di 50 euro, cosa molto probabile se avete seguito i miei consigli sul fattore cappuccino, applicheremo un'altra regola molto utile. Ma non ve la dico ancora...
Allora, prendete i vostri scontrini e le vostre note e segnatevi quanto e dove avete speso. Fatto? Bene. Quali spese percepite come eccessive, evitabili o migliorabili?
Il prossimo post sarà sul fattore cappuccino combinato al budget. E poi andremo sul pesante....

martedì 10 marzo 2009

Quanto ho speso ieri ed oggi?

Dato che vi ho consigliato di tener conto di tutte le spese, ecco le mie di ieri e oggi

Ieri: colazione a casa
Pranzo da casa (1 panino e una mela a dadini condita con zucchero e limone)
Spese: 1 francobollo da 0,60 centesimi, 1,50 euro superenalotto per tutta la settimana

Oggi: colazione a casa
Pranzo da casa (1 panino e una mela a dadini condita con zucchero e limone)
Spese: NULLA! Che bello, oggi niente extra.

Come siete andati voi?

Il pranzo da ufficio: filosofia di base

La nostra introduzione al pranzo da ufficio è cominciata con un semplice invito ad utilizzare il contenuto del frigorifero per fare dei panini. Oggi invece affronteremo l’argomento in un contesto cultural filosofico. Abbiamo spiegato il termine brownbagging, di origine americana. Vi faccio vedere in questa foto tratta da wikipedia un lunchbox, cioè un contenitore apposito per il pranzo completo di thermos per the o caffé, del presidente Truman. Il lunchbox è il classico portapranzo, che può contenere panini, frutta, piccoli dolci, abbastanza voluminoso, ma parecchio resistente. Altri contenitori da pranzo in giro per il mondo sono i tiffin indiani, formati da recipienti di metallo sovrapposti che contengono direttamente i cibi. Capolavori assoluti sono gli obento giapponesi, contenuti in obento box a più scomparti con tanto di portasalse, e composti da riso, pesce, cotolette, tramezzini, dolci e chi più ne ha più ne metta. Uniscono alla praticità di trasporto (tradizionalmente si avvolgono in foulard detti furoshiki, riciclabili), il gusto per l’estetica tipico dei giapponesi.

Un nostro pranzo da ufficio può prendere spunto da alcuni piatti da lunchbox od obento, ovviamente rapportati ai gusti italiani, alla possibilità di usufruire o meno di una fonte di calore in ufficio e alla nostra attrezzatura di base.



domenica 8 marzo 2009

Buona domenica! Compitino settimanale

Buongiorno, oggi festeggiamo gli otto giorni di vita di questo blog! Sono un po'emozionata...
Vabbé, bando alle ciancie. Oggi vi devo dare il compito della settimana, cosa credete, che vi lasci liberi?

Compito della settimana.

Monitoraggio delle spese

Da lunedì a sabato tenete conto di ogni centesimo speso. Tenete tutti gli scontrini e, per le spese che non li prevedono (giornale, lotto, sigarette...), scrivetele su un post-it, o un foglietto, o un'agendina.
Ne riparleremo sabato! Un saluto a tutti e buona domenica dall'economa domestica
PS ricordate che avete la sfida del cibo portato da casa....

venerdì 6 marzo 2009

Il pranzo da ufficio: spesa mirata

Oggi è venerdì e probabilmente andremo a fare la spesa nelle prossime ore. Il nostro barattolo dei risparmi dovrebbe aver ricevuto le prime soddisfazioni, ma da questo momento il gioco si fa serio. Possiamo programmare la spesa della settimana, ipotizzando 3 colazioni in casa e due pranzi da ufficio (l’importante è iniziare con un ritmo sostenibile, alle prime soddisfazione economiche arrivare all'ideale 5/5 di pasti organizzati da soli sarà quasi automatico).


Pronti a partire? Bene, ecco la nostra lista della spesa tra cui scegliere.


Colazione


Latte, tisane, the, camomilla, succhi di frutta

Biscotti, merendine, fette biscottate, pane bianco

Caffè, orzo, cacao, zucchero (bianco, di canna…)

Marmellata, miele, crema di cioccolata


Pranzo da ufficio


Pane (bianco, in cassetta, da hamburger, rosette, pane arabo, panini…)

Crakers, gallette di mais, gallette all’acqua

Formaggio spalmabile, burro, majonese, fette di formaggio quelle quadrate di cui non si può fare il nome, mozzarella, fontina, rotolo di formaggio del banco frigo (anche qui niente nome)

Prosciutto crudo, prosciutto cotto, tacchino, prosciutto di Praga, mortadella, bresaola, tonno al naturale o sott’olio, wurstel, salame

Insalata, pasta corta, riso, olio EVO (extra vergine di oliva), aceto, aceto balsamico

Succhi di frutta trasportabili, bevande gassate (CATTIVI se le prendete), acqua

Cioccolatini, budini, frutta al naturale o sciroppata, frutta.


Spero di non aver scordato nulla! Iniziate con lo scegliere gli accostamenti preferiti, non esagerate con le quantità e ricordate che dopo pranzo dovete ricominciare il lavoro, quindi non andateci troppo pesanti!


E domani vedremo come utilizzare gli ingredienti e l’attrezzatura necessaria.

Il pranzo da ufficio: attrezzatura di base

Quando ho iniziato a portare il pranzo da casa, ho optato per il classico panino imbottito.
Il pane al latte, all’olio, in cassetta di vari tipi si mantiene bene in frigorifero, quindi panini preparati la sera, messi in frigo, tolti prima di andare al lavoro, soprattutto nella stagione invernale arrivano senza danno all’ora di pranzo. Questo tipo di pane ha però una serie di contro: troppi grassi nell’impasto, pane troppo morbido che, facile da masticare, non blocca il senso di fame. Se ci portiamo due o tre panini, quindi, rischiamo di andare fuori con l’accuso per le calorie ed avere ancora fame.
Quindi ho provato a nutrirmi di yogurt e fiocchi di latte, con effetti terrificanti al mio rientro a casa (svuotare il frigorifero). Ora sono arrivata a pranzi abbastanza equilibrati, portati da casa senza particolari fronzoli. Dato che lo scopo di portarsi il pranzo da casa è rimpinguare il barattolo dei risparmi iniziare a comperare contenitori termici ed ermetici di tutti i tipi sarà sì gratificante, ma alquanto costoso. Iniziamo allora a sfruttare quello che c’è in casa.

I panini danno pochi problemi, basta avvolgerli bene in carta per alimenti o pellicola trasparente. I contenitori per il gelato possono essere lavati, asciugati e diventare porta insalata o porta pasta fredda, ovviamente chiudendo e fermando il coperchio con un elastico o del nastro adesivo e portando a parte il condimento (una bottiglina d’olio, di aceto o aceto balsamico può ben nascondersi nel nostro ufficio…). Contenitori per alimenti a chiusura ermetica sono sempre nelle nostre cucine; un barattolo di vetro con tappo a vite, ovviamente ben chiuso e protetto dagli urti con giornali o canovacci può ben contenere frutta, minestre, macedonie o budino e yogurt fatti in casa. Preferisco sempre versare cibi caldi nel vetro e non nella plastica, ovviamente non si versa cibo bollente se non nel vetro temperato e da forno. Se in gioventù abbiamo frequentato campeggi, in casa sicuramente ci saranno thermos e bottiglie (io ne ho due di alluminio ultraleggero con tappo ermetico) che faranno al caso nostro; una piccola borsa termica con i suoi elementi refrigeranti è d’uopo. Gli elementi refrigeranti possono anche essere sostituiti da bottigliette di plastica piene a metà di liquido messe a congelare orizzontalmente: tengono il ghiaccio per ore.
E, dato che quando abbiamo a disposizione un martello, tutto ciò che è intorno a noi ci sembra un chiodo, iniziamo ad adattare ciò che gironzola in cucina per organizzarci con il pranzo.
Un gusto personale: non amo l’usa e getta. Preferisco portare le posate da casa e lavarle bene al ritorno, e così per tutta l’attrezzatura: amo però il riciclo. È comunque essenziale mantenere un’ottima igiene per evitare infezioni: mantenete per quanto possibile la catena del freddo, proteggete in una busta di plastica l’armamentario per il pranzo, lavate benissimo tutto ciò che usate, portate una tovaglietta e tovaglioli per non far entrare il nostro cibo in contatto con la scrivania (un posto favoloso per i batteri) o i tavoli.

Ok, a questo punto siamo pronti per la nostra sfida: quanto risparmieremo questa settimana in pranzi e colazioni preparati in casa?

mercoledì 4 marzo 2009

Attrezzatura da cucina 1: i piccoli elettrodomestici. I magnifici 3!

Attrezzare una cucina non è facile, soprattutto perché le nostre abitudini alimentari sono abbastanza variegate, e, di conseguenza, variegate saranno le attrezzature necessarie alla preparazione del cibo.
I negozi di elettrodomestici sono ormai dei dedali inestricabili di piccoli attrezzi, multiuso o specializzatissimi, per la preparazione, la cottura e la conservazione dei cibi: quali sono quelli veramente utilizzabili?
Per la mia esperienza personale, indispensabili veramente sono 3:

1) Frullatore ad immersione
2) Robot multifunzione
3) Sbattitore

Anche se alcune delle funzioni sono sovrapponibili, questi tre aggeggi sono ottimi per una gestione basilare della cucina.
Per i primi tempi, comperatene di buoni, ma non di prezzo troppo alto: case una volta celebri per la solidità dei loro prodotti hanno preso la brutta abitudine di produrre in estremo oriente, mantenendo però il prezzo originario. Accertatevi sempre della solidità: prendete in mano
l’utensile, soppesatelo, chiedete notizie sulla garanzia, spulciate gli accessori.
Con i tre attrezzi di cui sopra potete iniziare a sperimentare, a capire quali siano le vostre esigenze, per quali ricette li utilizzate.
Una volta impratichiti sulla cucina, se volete fate il grande salto verso impastatrici a planetaria (alcune marche sono eccezionali, ma il costo parte dai 500 euro in su) e robot multifunzione che cuociono anche i cibi (sì, non lo nomino, ma avete capito di cosa stiamo parlando), sappiate che sono macchine che durano una vita, aiutano nella gestione della cucina, ma che dovete comunque sovraintendere.
Utilizzeremo i magnifici 3 nelle nostre ricette facili per principianti. Tenetevi pronti!

martedì 3 marzo 2009

Le tessere fedeltà: pro e contro

Sin da piccola ho avuto la passione delle tessere omaggio e dei concorsi a premio (sia ad estrazione che raccolte punti). Va detto che mi hanno dato anche delle belle soddisfazioni, ma volevo parlare di un approccio sistematico all'argomento. Partiamo dal presupposto che noi, in qualche modo, il premio lo paghiamo, perché tutto il caravanserraglio di campagne pubblicitarie, gestione delle carte e dei punti, personale addetto inciderà sul prezzo finale del prodotto che acquistiamo quando carichiamo i punti, o con il quale possiamo partecipare ad un concorso. Il problema è che lo pagheremmo comunque, anche senza avere un ritorno, quindi SI' all'uso oculato di queste promozioni.
Questo primo post tratterà delle carte fedeltà, poi ce ne saranno altri sulle raccolte punti e sui concorsi.

Per quanto riguarda le nostre tessere, quindi, studiamo bene il meccanismo dell'accumulo: se esistono offerte combinate (con gestori telefonici, conti on line eccetera) sfruttiamoli per quanto possibile. Non comprare un prodotto per avere il servizio, ma viceversa (utilizziamo il servizio del prodotto che compreremmo comunque). Ad esempio, mi sono abbonata ad un mensile con un'offerta legata ad una carta punti: ho ottenuto un accredito ed un prezzo favorevole sull'abbonamento. Se il prezzo non fosse convenuto, avrei senza dubbio cercato un'altra offerta, infischiandomene dei punti.
Per quanto riguarda il premio, un consiglio ulteriore sull'argomento: se la tessera prevede omaggi legati al prodotto promozionato (benzina, sconti spesa, ricariche telefoniche, viaggi in treno...) di solito sono quelli più facili da ottenere e con un miglior rapporto costi/benefici.

PS se tenete alla vostra privacy, leggete bene i moduli di adesione e non permettete la profilazione dei vostri dati!

Organizziamoci! I trucchi delle confezioni di prodotto

Ogni volta che andiamo al supermercato e prendiamo un prodotto dallo scaffale, siamo arrivati alla fine di un lungo viaggio che parte dalla concezione del prodotto, passando per la realizzazione della confezione, delle campagne pubblicitarie, fino ad arrivare al posizionamento nel supermercato (il prodotto più facile da vedere è quello più costoso ed è stato probabilmente pagato un extra per il posizionamento favorevole). I soldi spesi in questo processo dovranno in qualche modo essere recuperati, ed incidono in maniera significante sul prezzo finale. Supponiamo che il nostro prodotto sia dello shampoo. La densità e il foro di uscita sono stati progettati per farci consumare più shampoo di quanto sia necessario (stesso discorso per ammorbidenti, detersivi, dentifrici...). Per di più le istruzioni termineranno con le parole "risciacquare e ripetere", incitandoci ad un doppio lavaggio francamente inutile nella maggior parte dei casi. Se pensate che esageri, sappiate che una nota marca di pastiglie digestive effervescenti aumentò le vendite creando uno spot in cui si mostrava l'uso di due pasticche invece della singola consigliata dalla posologia... Quindi, attenzione!
Tutto quel bel dentifricio che in tv si vede spalmato sullo spazzolino pronto a rinfrescare la nostra bocca è sicuramente eccessivo per il suo scopo: provate a ridurlo a metà, ed usate spazzolini non usurati! La pulizia ne guadagnerà, ed anche il vostro portafoglio. Diluite lo shampoo al momento di usarlo (molti consigliano di aggiungere acqua alla confezione, ma c'è sempre un pur minimo rischio di contaminazione se il flacone rimane aperto per troppo tempo), provate ad usare 3/4 di dose di detersivo liquido: se funziona, bene, altrimenti tornate alle vecchie dosi. Tentar non nuoce!

Coincidenze...

... Nell'episodio dei Simpson trasmesso oggi Marge aveva un barattolo dei risparmi. Peccato che Homer lo abbia svuotato!

Cucina per imbranati 1: la minestra in brodo (di dado, cosa credete?).

Squillino le trombe, rullino i tamburi, stasera mi sono preparata da sola parte della cena! Sì, nulla di eccezionale, ma ho preso nota di tutti i passaggi, e posto il mio sforzo.
Attrezzatura occorrente per una persona: 1 scodella, 1 cucchiaio, 1 pentolina con coperchio, 1 fornello
Ingredienti: dado granulare, burro (mezza noce), passata di pomodoro (1/2 cucchiaio), sale q.b., minestrina di vostra scelta.

Prendere la scodella, pesarla vuota, riempirla d'acqua e tenere a mente il contenuto (di solito sono standard, capienza 200/250 cc). Versare l'acqua nel pentolino, aggiungere il burro, il pomodoro e mettere sul fuoco. Prendere la confezione di brodo granulare, controllare il dosaggio (di solito 1 misurino = dose per 2 persone = dose per 500 cc.). Versare nell'acqua la quantità necessaria di dado granulare (nel mio caso 1/2 misurino) e, eventualmente, aggiustare di sale (è una vita che sogno di dirlo). Portare ad ebollizione, mescolando di tanto in tanto, e nel frattempo dosare la pastina (2 cucchiai a persona). Versare la pastina, far riprendere il bollore e cuocere per il tempo indicato sulla confezione. Le dosi di acqua e pasta possono variare a seconda dei gusti.
A piacere, per chi ama un gusto più deciso, quando si è già scodellata la minestra aggiungere un paio di cucchiaini di brandy o marsala (se dopo cena non dovete guidare, ovvio).
Buon appetito, ora vado ad assaggiare il mio capolavoro.
Se pensate che sia una ricetta troppo elementare, tenetevi pronti. La prossima sarà: come si cuoce la pasta!

lunedì 2 marzo 2009

Giardinaggio avventuroso per dilettanti

Avrei voluto tanto fare un post sul bel tempo, sulla primavera che, timidamente, aveva fatto capolino, invece è tornata la pioggia, in compagnia di un simpatico venticello gelido.

Proprio per reazione, parleremo allora di un piccolo hobby che ho da un lustro: il giardinaggio da appartamento o meglio, l'orticoltura da appartamento. Prima che corriate a chiamare la neuro, NO, non ho alberi da frutto piantati nel lavabo della cucina, ma mi diletto, avendo qualche vaso in balcone, a coltivare piccoli ortaggi ed insalata. Il ritorno economico è minimo, ma è un passatempo molto rilassante e che dà frutti (e verdure) molto saporiti.

Se voleste dedicarvi alla cura di piante commestibili, per prima cosa cercate una finestra assolata di casa vostra, o, se avete anche un piccolo balcone, tirate fuori qualche vaso. Usate terriccio acquistato: prenderlo dai boschi, come si usava una volta, oltre a danneggiare l'ambiente può essere anche pericoloso per le piante, poiché è terreno non sterile. Ora fatevi un esame di coscienza: usate molto le erbe aromatiche? Se la risposta è sì, andate al supermercato e comperate una piccola piantina o dei semi, e metteteli a dimora secondo le istruzioni riportate sulla confezione. Amate il peperoncino? Benissimo, stessa tecnica, ed avrete una pianta utile e decorativa. Se i vasi sono grandi, provate con l'insalata, da taglio o a cespi.

Abbiate cura di annaffiare con costanza, è inutile affogare una pianta per poi abbandonarla per giorni. Pro e contro di piante e semi.


Piante
Pro: le acquistate già sviluppate e danno frutto prima

Contro: sono più costose dei semi

Semi

Pro: costano poco, le bustine contengono anche centinaia di semi

Contro: ci vuole più cura per ottenere i risultati, a volte vanno messi a dimora in un semenzaio


Signori e signore, buon giardinaggio!

domenica 1 marzo 2009

Organizziamoci! Gli articoli da toilette

Ogni grande impresa deve iniziare dai piccoli passi. In una buona gestione delle economie personali possiamo scegliere un argomento un po'leggero, ma che occupa una bella fetta delle nostre spese: gli articoli da toilette.

Sono gli shampoo, i saponi, il trucco per le signore e gli articoli da barba per i signori e chi più ne ha più ne metta. Siamo pronti??? VIA!

Prima fase: aprite tutti gli armadietti che possano contenere questi articoli e svuotateli. Vedete se trovate confezioni aperte ed abbandonate (causa profumazione troppo forte, incompatibilità con la nostra pelle ecc.). Valutate le confezioni abbandonate: posso utilizzarle in qualche modo? Se la risposta è
NO, gettatele senza rancore, se invece è SI', mettetele in bella vista e sforzatevi a finirle e non iniziate a riusare i prodotti preferiti se non avete terminato quelli che avevate accantonato. Dato che li avevate pagati, non vi è ragione che quei soldi vengano sprecati.

Capirete presto quale soddisfazione dia il gettare la confezione vuota della maschera per il viso che avevate acquistato sei mesi fa e non avevate mai utilizzato....
Mentre lavorate sulla prima fase, vi richiedo uno sforzo maggiore: avete presente tutte quei graziosissimi oggettini da toilette che abbiamo prelevato nel corso degli anni dagli alberghi e che giacciono in qualche cassetto? Raccoglieteli e divideteli per tipologia.
Dobbiamo iniziare a sfruttarli per arricchire il nostro barattolo. Vi suggerirò anche qualche uso alternativo dei prodotti, nel caso non fossero proprio più recuperabili per uso personale.

Cucina per principianti

"Di Voi, Signore e Signorine, molte sanno suonare bene il pianoforte o cantare con grazia squisita, molte altre hanno ambitissimi titoli di studi superiori, conoscono le lingue moderne, sono piacevoli letterate o fini pittrici,ed altre ancora sono esperte nel tennis o nel golf, o guidano con salda mano il volante di una lussuosa automobile. Ma, ahimè, non certo tutte, facendo un piccolo esame di coscienza, potreste affermare di saper cuocere alla perfezione due uova al guscio."

Quando Ada Boni scriveva queste parole nella dedica de "Il Talismano della felicità era il 1925 e l'Italia era una nazione assai diversa da quella odierna. A parte il maschilismo di fondo di questa dedica, però, possiamo affermare che la signora Boni non sbaglia di molto la sua definizione: potrebbe essere aggiornata in:
"Di Voi, signori e signore, molti sanno utilizzare bene il computer o programmare il proprio cellulare, molti altri hanno ambitissimi titoli di studi superiori, conoscono le lingue moderne, sono piacevoli letterati o fini giornalisti,ed altri ancora sono esperti nel tennis o nel golf, o guidano con salda mano il volante di una lussuosa automobile. Ma, ahimè, non certo tutti, facendo un piccolo esame di coscienza, potreste affermare di saper cuocere alla perfezione due uova al guscio."

Inizieremo quindi una serie di post sulla cucina di base per principianti. Ah, un consiglio, se cercate un libro di cucina veramente completo, le edizioni aggiornate del testo della signora Boni sono le prime nella mia classifica di gradimento....

Il pranzo da ufficio

Spesso le persone della mia generazione lavorano full time lontano da casa. Per il pranzo, quindi, dobbiamo comperare qualcosa in un bar, andare in un fast food o in una tavola calda.
Le tre scelte, seppur molto comode, hanno due grossi problemi: non sono economiche e non sono il massimo del salutare. Più o meno, sapete quanto vi può costare un pranzo da ufficio fuori casa? Penso tra i 5 ed i 10 euro, se ci teniamo stretti.

Il nostro
barattolo delle economie è lì che ci aspetta: vogliamo continuare a riempirlo? Dato che oggi è domenica e si ha un po'più di tempo, apriamo il frigorifero ed analizziamone il contenuto. Se ci sono salumi, formaggio, uova, insalata, tonno in dispensa e del pane morbido, possiamo provare ad organizzare il nostro primo brown bag, o semplicemente, un pranzo portato da casa.

Come possono suggerire gli ingredienti che vi ho citato, il pranzo più semplice è costituito dal panino. Aggiungendo una bevanda (un succo di frutta, o una lattina di bevanda gassata) ed uno sfizio (un cioccolatino, o della frutta), avremo improvvisato il nostro primo pranzo economo.

Il primo sarà improvvisato, e con quello che abbiamo in casa, i successivi saranno più organizzati e, se volete, potrete seguire ricette e consigli che posterò. Ah, ricordatevi: domani sera, mettete i 5 euro risparmiati nel barattolo delle economie. Se ribattete che, tanto, pagate con un buono pasto, bhé, vi anticipo che ci saranno dei post proprio su questo argomento!

Inglese per economi: Brownbagging

Brownbagging: l'usanza di preparare in casa il pranzo che si porterà al lavoro. Deriva dal fatto che il più semplice contenitore per il pranzo è una busta di carta marrone (simile a quelle che noi usiamo per il pane). Una grandissima brown bagger è Marge Simpson, che spesso vediamo preparare il pranzo per Bart e Lisa e confezionarlo in una busta di carta. Quello di Homer è invece contenuto in un lunch box, cioè in una valigetta apposita di forma simile ai cestini dell'asilo, ma in metallo e isolato termicamente. I pranzi preparati in casa sono una cara abitudine di chi scrive e ne sentirete spesso parlare.

Burofollie: come si scrive l'indirizzo su una lettera?

Una delle maggiori pecche del curriculum scolastico medio è dovuto alla totale assenza di istruzioni sulla gestione della corrispondenza.

Prima di iniziare a scrivere su come si compone una lettera, inizierò a dare qualche cenno su come si debba apporre l'indirizzo su una busta, cosa tutt'altro che semplice.

Gli indirizzi sono 2: quello del destinatario e quello del mittente. La composizione standard è questa

Prima riga: NOME E COGNOME (o DITTA)
Seconda riga: VIA o PIAZZA e NUMERO CIVICO (nel caso di Pubbliche amministrazioni o ditte, aggiungere, se possibile, l'ufficio destinatario prima dell'indirizzo)
Terza riga: CODICE DI AVVIAMENTO POSTALE E CITTA'
Quarta riga (opzionale per l'Italia, obbligatoria per l'estero): STATO

Analizziamo con ordine le varie voci.
Mai e poi mai mettere il cognome prima del nome, al limite si può evidenziare il cognome (in maiuscolo stampatello), ma è molto burocratico. Evitare la formula NOME Ingegner COGNOME, è orrenda, se proprio si voglia scrivere il titolo, lo si metta prima del nome.
Per quanto riguarda l'indirizzo, se la lettera è diretta in una grande città accertarsi che l'indirizzo sia il più completo possibile per evitare disguidi (immaginate le vie Rossi a Milano o Roma, sicuramente è meglio aggiungere il nome del signor Rossi...).
Idem per il codice di avviamento postale: alcune città sono divise in zone metropolitane, ogni zona ha il suo C.A.P. In Italia ci sono città omonime (ad esempio, Castelfranco), quindi accertarsi di scrivere il toponimo completo (esempio, Castelfranco Veneto).


Il destinatario si scrive usualmente in basso a destra sulla facciata anteriore della busta, sotto il francobollo.
Il mittente, se si tratta di corrispondenza commerciale, può andare in alto a sinistra della facciata anteriore, altrimenti sul retro della busta, preceduto dalla dizione "Mittente".


Per facilitare lo smistamento della posta, l'indirizzo va scritto con grafia chiara, dattiloscritto o stampato in inchiostro blu o nero.

Ultima nota: lo so che è un post pesante, ma sono rimasta alquanto sorpresa che parecchie esclusioni da concorsi pubblici o a premio sono dovute a indirizzi incompleti o scritti in maniera non chiara. Inoltre, le macchine di smistamento automatico sono tarate sulla composizione standard degli indirizzi, e scrivendoli correttamente si velocizzerà il servizio.

La seconda parte di questo post sarà la prima, vera burofollia; la raccomandata con ricevuta di ritorno!