venerdì 6 marzo 2009

Il pranzo da ufficio: attrezzatura di base

Quando ho iniziato a portare il pranzo da casa, ho optato per il classico panino imbottito.
Il pane al latte, all’olio, in cassetta di vari tipi si mantiene bene in frigorifero, quindi panini preparati la sera, messi in frigo, tolti prima di andare al lavoro, soprattutto nella stagione invernale arrivano senza danno all’ora di pranzo. Questo tipo di pane ha però una serie di contro: troppi grassi nell’impasto, pane troppo morbido che, facile da masticare, non blocca il senso di fame. Se ci portiamo due o tre panini, quindi, rischiamo di andare fuori con l’accuso per le calorie ed avere ancora fame.
Quindi ho provato a nutrirmi di yogurt e fiocchi di latte, con effetti terrificanti al mio rientro a casa (svuotare il frigorifero). Ora sono arrivata a pranzi abbastanza equilibrati, portati da casa senza particolari fronzoli. Dato che lo scopo di portarsi il pranzo da casa è rimpinguare il barattolo dei risparmi iniziare a comperare contenitori termici ed ermetici di tutti i tipi sarà sì gratificante, ma alquanto costoso. Iniziamo allora a sfruttare quello che c’è in casa.

I panini danno pochi problemi, basta avvolgerli bene in carta per alimenti o pellicola trasparente. I contenitori per il gelato possono essere lavati, asciugati e diventare porta insalata o porta pasta fredda, ovviamente chiudendo e fermando il coperchio con un elastico o del nastro adesivo e portando a parte il condimento (una bottiglina d’olio, di aceto o aceto balsamico può ben nascondersi nel nostro ufficio…). Contenitori per alimenti a chiusura ermetica sono sempre nelle nostre cucine; un barattolo di vetro con tappo a vite, ovviamente ben chiuso e protetto dagli urti con giornali o canovacci può ben contenere frutta, minestre, macedonie o budino e yogurt fatti in casa. Preferisco sempre versare cibi caldi nel vetro e non nella plastica, ovviamente non si versa cibo bollente se non nel vetro temperato e da forno. Se in gioventù abbiamo frequentato campeggi, in casa sicuramente ci saranno thermos e bottiglie (io ne ho due di alluminio ultraleggero con tappo ermetico) che faranno al caso nostro; una piccola borsa termica con i suoi elementi refrigeranti è d’uopo. Gli elementi refrigeranti possono anche essere sostituiti da bottigliette di plastica piene a metà di liquido messe a congelare orizzontalmente: tengono il ghiaccio per ore.
E, dato che quando abbiamo a disposizione un martello, tutto ciò che è intorno a noi ci sembra un chiodo, iniziamo ad adattare ciò che gironzola in cucina per organizzarci con il pranzo.
Un gusto personale: non amo l’usa e getta. Preferisco portare le posate da casa e lavarle bene al ritorno, e così per tutta l’attrezzatura: amo però il riciclo. È comunque essenziale mantenere un’ottima igiene per evitare infezioni: mantenete per quanto possibile la catena del freddo, proteggete in una busta di plastica l’armamentario per il pranzo, lavate benissimo tutto ciò che usate, portate una tovaglietta e tovaglioli per non far entrare il nostro cibo in contatto con la scrivania (un posto favoloso per i batteri) o i tavoli.

Ok, a questo punto siamo pronti per la nostra sfida: quanto risparmieremo questa settimana in pranzi e colazioni preparati in casa?

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