Oppure in mezzo al traffico per andare al lavoro, o nella metro affollatissima. Ci diciamo: "Ma vale ancora la pena di andare avanti così? E per che cosa affronto tutto questo?". E'a quel punto che affermiamo "Adesso basta!", casualmente il titolo che Simone Perotti ha dato al suo libro.
Manager di successo, ha deciso, con coscienza e con preparazione, di calare la marcia ed abbandonare il suo stile di vita frenetico per un'esistenza più semplice, dettata dalle passioni e non dal danaro.
Poteva un'Economa ignorare questa lettura? Assolutamente no, anche perché leggendo la biografia dell'autore si è resa conto che probabilmente ha più di qualche conoscenza in comune con l'autore, per una serie di ragioni che un giorno vi spiegherà.
Quello che mi interessava di questo libro era trovare in che rapporto poteva essere con il mio blogghino, ed effettivamente un nesso c'è. Perotti è una persona che ha avuto non solo coraggio, ma testa: ha considerato molte sfaccettature, filosofiche, sociali e morali, della scelta radicale di cambiare vita. Ha preso in considerazione soprattutto il fatto che sarebbe stato considerato per lo meno un eccentrico, e che sarebbe stato incompreso da molte delle persone che frequentava. Ha dovuto costruire una vita piena di tempo libero, e di passioni, mentre prima era stritolato da un'agenda fin troppo densa di impegni lavorativi. Il libro insegna soprattutto a vedere ogni nostra passione o capacità come una possibilità, sia di espressione che di guadagno (Simone Perotti attualmente vive in Liguria in una casa "autocostruita" e guadagna qualche extra grazie al suo grande amore per il mare).
E'un libro interessante, soprattutto se state prendendo in considerazione seriamente di cambiare vita. In cosa si collega il blogghino economo con il libro?
Semplicemente nella parte pratica: l'autore nel libro mostra qualche budget di massima per dimostrare come si possa vivere con un gruzzolo abbastanza consistente, ma non stratosferico, diciamo quello che un buon professionista o un funzionario possono raggiungere verso i 45 anni.
Il mio blogghino vuole far costruire ai lettori quel gruzzolo, attraverso qualche trucco, qualche strategia e molta buona volontà, portando l'esempio dei downshifter anglosassoni nel nostro mondo italico.
Ah, per il signor Perotti: non so se lei leggerà mai questo post, ma le assicuro che se ha versato i contributi per tutta la sua vita lavorativa la sua pensione, seppur piccola, dovrebbe prenderla e in questo caso il suo sostentamento oltre gli 84 anni ipotizzati potrebbe non essere un problema.
aspetto che mi illuminiate.... infatti non è cambiare vita il problema, ma riuscire a sopravvivere dopo aver mollato tutto.
RispondiEliminaTenterò al più presto di integrare sull'argomento
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