domenica 2 marzo 2014

1952


Il Talismano. Edizione 1952. Per motivi affettivi, è uno dei miei possedimenti più preziosi. Qualche tempo fa mia mamma ha adocchiato questa ricetta, raccomandabilissima per famiglie numerose, ed ha deciso che la pasta lievitata utilizzata poteva darle delle grosse soddisfazioni. Dopo la prima prova la pasta raccomadabilissima è diventata un must del paterno ostello, e ieri l'Economa ha deciso di provarla dopo averla assaggiata utilizzata in parecchi modi (il top: pizzelle fritte). 

Quindi ha preso

400 grammi di farina
40 grammi di burro a temperatura ambiente
1 panetto da 25 grammi di lievito
Sale q.b.
Acqua q.b.

Ed ha impastato tutto con foga per una decina di minuti, ottenendo un impasto bello morbido ed ha lasciato lievitare un paio di orette.

Il malloppo al calduccio


Trascorsi i 120 minuti, ho sgonfiato l'impasto e l'ho brevemente rimaneggiato per uniformarlo, poi l'ho suddiviso in otto pezzi che ho steso con l'aiuto di pochissima farina (l'impasto è estremamente maneggevole). Ho riempito il pizzotto ottenuto con pastin cotto e raffreddato e scamorza, chiudendolo a mezzaluna con l'aiuto di un po'd'acqua. 

Natura morta con farina

Ho posto in una teglia ricoperta di cartaforno i panzerotti e li ho spennellati con acqua e olio. Li ho lasciati riposare un'altra ora e li ho messi in forno preriscaldato a 180 gradi per circa venticinque minuti.
Siam pronti alla morte

Una bomba, la pasta è eccezionale e molto versatile, se volete provarla e dare i risultati, ne sarò ben felice!

6 commenti:

  1. Dillo però che il pastin cotto è un salame (cotto) tipico del bellunese, se no i lettori non oriundi fanno fatica a seguirti. Ho quell'edizione, vado direttamente lì a guardare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E'una pasta di salsiccia (più o meno); è talmente comune qui che spesso scordo che è quasi sconosciuto nel resto dello Stivale :(

      Elimina
  2. Direi che ha una faccia invitantissima :P

    RispondiElimina