Voi direte “Sì, ma se se lo possono permettere questo sfoggio, che male c'è?”.
In realtà lo sfoggio, unito ad una certa immobilità di pensiero tipica di persone che non hanno tanto una mentalità da aziendalisti, non ha permesso alle vittime dello stare al passo con i Rossi di prepararsi, anche psicologicamente, alla crisi.
Avete tutti letto della stretta del credito effettuata recentemente dalle banche: bene, una delle maggiori difficoltà delle piccole industrie (non sono aziende, e vi spiegherò in seguito perché), soprattutto nel “Triangolo d'oro” del Nord (province della Lombardia, Piemonte e, drammaticamente, del Veneto) è che non hanno asset liquidi. Hanno investito nei capannoni (ovviamente, più grandi di quelli del vicino), hanno comperato case (in zone oramai deprezzate), automobili (che passano di moda) e gioielli (che le mogli mollano solo in caso di guerra nucleare), ma non hanno soldi. Una prova di questa aberrazione si è avuta a Cortina, meta di un certo turismo (i ricchi veri se ne sono andati da anni o sono chiusi nelle ville, e ci sono ora persone che devono far vedere di essere andati in ferie a Cortina). La stagione estiva 2008 si è salvata, l'inverno 2008/2009, nonostante massicci “marchettoni” televisivi, non è stato brillante, l'estate 2009 è stata drammatica. Molti sono andati verso il più competitivo Alto Adige o verso mete Venete meno prestigiose (affittando o scambiandosi doppie case); una delle cause è collegata proprio allo “Stare al passo con i Rossi/Russo”. Finché hanno potuto, magari mangiando pane e cipolla, le nostre vittime hanno mantenuto lo stile di vita, esibendo una ricchezza ormai scemata; ora che intere zone industriali sono in coma, correre ai ripari è molto più difficile.
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7 anni fa
Se ti va, passa da me.
RispondiEliminaHo una sorpresa per te.
Baci
Giuliana
le aziende del nord-est licenziano gli extra comunitari e trasportano le lavorazioni all'estero.
RispondiElimina@enio
RispondiEliminaE fosse solo questo... alla fine dei post sui Jones vi racconto qualcosa a riguardo.
Non tutte le aziende, vanno all'estero. Nella mia esperienza, molto dipende dalle caratteristiche del padrone dell'azienda: c'è chi pensa solo ai soldi, e quindi si sposta, e c'è chi pensa a fare qualcosa che gli piace (nel senso produrre le cose che gli piacciono).
RispondiEliminaIn quest'ultimo caso, è meno probabile che porti le lavorazioni all'estero.
@ Yos
RispondiEliminaCi sono altri due post sull'argomento e leggendoli capirai che ti quoto, poi faremo una mega discussione in proposito, perché ogni giorno che passa so cose nuove sui Rossi/Russo.